Il film “Onigoroshi – Demon City” si presenta come una pellicola di azione intensa, ambientata nella città di Shinjo. La storia ruota intorno al protagonista Shuhei Sakata, un killer dalle abilità sorprendentemente letali. Dopo aver portato a termine il suo ultimo incarico, decide di lasciare alle spalle la vita da assassino per dedicarsi alla sua famiglia. Ma, nel giro di poche ore, i suoi progetti di vita vengono distrutti da una brutale incursione, che lo porta a vivere un incubo dal quale cerca di emergere.
La trama avvincente di onigoroshi – demon city
La vicenda inizia con Sakata, che spera di trovare una nuova vita come marito e padre. Tuttavia, i suoi sogni vengono spezzati quando una banda mascherata invade la sua casa, uccidendo sua moglie e sua figlia in un atto di violenza insensato. Sakata riesce a sopravvivere, ma non senza subire ferite devastanti, al punto da risultare in stato vegetativo. Dodici anni dopo l’orrendo massacro, l’errore di giustizia che lo ha condotto in prigione viene svelato, ma non è il solo a volerlo. Gli ex nemici, guidati dal sindaco della città, tornano a perseguitarlo.
Il sindaco, figura autoritaria e misteriosa, non solo ha un passato collegato all’aggressione di Sakata, ma si rivela anche un tiranno che opprime la comunità di Shinjo. Mentre il protagonista cerca di recuperare la propria vita, scopre di avere abilità latenti che lo spingono a vendicarsi e a combattere contro coloro che lo hanno reso un fantasma. La trama si dipana in un crescendo di tensione e violenza, portando Sakata a fare i conti con il suo passato e a riscoprire la sua vocazione da assassino.
Azione e violenza in onigoroshi – demon city
Il film, diretto e sceneggiato da Seiji Tanaka, si distingue per il suo approccio diretto all’azione e alla violenza. Sin dalle prime scene, viene messa in evidenza una coreografia frenetica e stilizzata, che richiama le pellicole degli anni Ottanta, ma con un rinnovato vigore contemporaneo. La rappresentazione delle sequenze d’azione spazia tra brutalità viscerale e un tocco di splatter, rendendo l’esperienza di visione altamente coinvolgente per gli appassionati del genere.
Sakata affronta, in solitaria, una gang di criminali in una sequenza che segna il passo della narrazione. Qui, il regista sacrifica verosimiglianza per una sorta di divertimento crudo e primordiale. Tuttavia, ciò non significa che la pellicola trascuri la profondità emotiva del protagonista. La sua evoluzione da uomo distrutto a eroe in cerca di giustizia si intreccia con il ritmo sostenuto delle scene di combattimento. Ogni colpo assestato diventa una rivendicazione, un passo verso la sua redenzione personale.
Dall’opera al film: il manga che ha ispirato la pellicola
“Onigoroshi” è originariamente tratto dall’omonimo manga di Masamichi Kawabe. Questo adattamento cinematografico ha visto la collaborazione attiva dell’autore, che ha contribuito a garantire fedeltà all’opera originale. L’inserimento di elementi da folklore e horror si riflette nella caratterizzazione dei nemici e nella simbologia presente nel film, sebbene alcuni di questi aspetti rimangano meno esplorati all’interno della narrazione.
Le maschere demoniache che indossano i criminali servono a sottolineare quel conflitto fra bene e male, senza però appesantire il ritmo della storia. La transizione dal manga al grande schermo è gestita con cura, cercando di mantenere intatta l’anima dell’opera. A questo proposito, la performance di Tôma Ikuta nel ruolo di Sakata offre una profondità emotiva e una fisicità che caratterizzano il suo viaggio interiore. Con movimenti agili e coreografie incisive, Ikuta riesce a portare sullo schermo una figura che, pur essendo un assassino, è principalmente un uomo in cerca di riscatto.
Il film, quindi, si erge non solo come un’opera di intrattenimento, ma anche come un racconto di formazione che esplora le conseguenze delle scelte e il desiderio di giustizia.
Un film che esplora la vendetta con stile
“Onigoroshi – Demon City” si presenta come un’azione frenetica dove vendetta è la parola chiave. La trama ruota attorno a un uomo che, dopo aver subito una perdita straziante, risorge dal suo stato vegetativo per affrontare i fantasmi del passato. La regia solida e le scene di azione ben curate permettono di immergersi in un racconto che, sebbene esprima dinamiche derivate, riesce a offrire un divertimento palpabile. La narrazione si sviluppa attraverso colpi di scena che riportano alla luce antiche ferite, facendo rivivere ai personaggi momenti di grande tensione emotiva.
Le sequenze di lotta si mescolano a momenti più introspectivi, creando un bilanciamento tra l’azione pura e la riflessione personale. “Onigoroshi” non è solo un film di vendetta, ma una storia di come i traumi possano essere affrontati e trasformati in energia per superare le avversità.
Questo mix di azione, emozione e un pizzico di folklore rende il film di Tanaka un’opera da non perdere per gli amanti del genere.