La rassegna Open Dance 2025 continua a scintillare nel panorama culturale napoletano, proponendo eventi rinomati dedicati alla danza d’autore. Domenica 23 marzo, alle 18.30, il Teatro Nuovo si trasformerà in un palcoscenico per ‘Rua da Saudade’, creazione del coreografo Adriano Bolognino. L’opera si distingue per la sua capacità di utilizzare il linguaggio coreutico come un mezzo per esplorare e esprimere le dinamiche della società contemporanea, offrendo un’immersione profonda in temi esistenziali attraverso il movimento corporeo.
L’importanza di Open Dance 2025
Open Dance, giunto alla sua seconda edizione, rappresenta un’opportunità unica per i danzatori e coreografi di farsi conoscere e apprezzare in un contesto stimolante. Sotto la direzione artistica del Teatro Pubblico Campano, la rassegna ha come obiettivo principale quello di amplificare le voci emergenti nel panorama della danza. Non si tratta solo di esibizioni, ma anche di un vero e proprio dialogo tra artisti e pubblico, favorendo una connessione più profonda con le opere presentate.
La rassegna, attraverso la selezione di opere diverse, si propone di esplorare il vasto universo della danza, avviando anche un confronto critico sui temi affrontati. In questo contesto, Open Dance si rivolge a un pubblico sempre più ampio, cercando di coinvolgere le spettatrici e gli spettatori in un dialogo interattivo, dove il movimento e la coreografia diventano strumenti di immediata comunicazione.
La creazione ‘Rua da Saudade’
‘Rua da Saudade’ rappresenta un viaggio emotivo, un’esperienza che tesse insieme il passato e il presente. La coreografia di Bolognino si avvale della drammaturgia di Gregor Acuna-Pohl e dei testi di Rosa Coppola, mentre la colonna sonora è firmata da Mirko Ingrao. La sinergia tra questi artisti trasforma il palcoscenico in un luogo di riflessione e introspezione, dove il pubblico può vivere una connessione profonda con le esperienze rappresentate.
Il concept di ‘Saudade’ emerge come filo conduttore, evocando sentimenti di nostalgia e desiderio. Attraverso il movimento, le danzatrici riescono a trasmettere una complessità emotiva che va oltre le semplici azioni fisiche. Ogni gesto racconta una storia e ogni passo invita a scoprire le varie sfumature di questo sentimento così intimo. La danza diventa così un linguaggio universale, capace di attrarre e affascinare diverse generazioni.
Un’esperienza di connessione e comunicazione
Nel corso dello spettacolo, si esibiranno diverse danzatrici, tra cui Rosaria Di Maro, Noemi Caricchia, Roberta Fanzini e Cristina Roggerini, ognuna delle quali darà vita a varie espressioni percorse dalla ‘Saudade’. Ciascuna danzatrice ha lavorato sulle proprie emozioni, sperimentando come questo sentimento possa essere vissuto sia in solitudine, che in comunione con gli altri.
Questo approccio multidisciplinare unisce diversi aspetti della cultura, rendendo evidente come la danza non sia un’arte isolata ma piuttosto parte di una rete più ampia che abbraccia diverse forme d’espressione. Il pubblico avrà l’occasione di assistere a un confronto tra i mondi interni delle danzatrici, riflettendo su esperienze condivise e intime, esplorando così il legame tra individualità e collettività .
La serata promette di essere non solo una semplice esibizione di danza, ma un vero e proprio evento culturale che invita a riflettere sulla vita, le relazioni e il tempo. Open Dance 2025 si conferma come una manifestazione vitale, puntando a rafforzare l’arte della danza e la sua importanza nella società contemporanea.