La recente operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di un gruppo di sei giovani colpevoli di rapine violente che hanno colpito giovani e turisti nelle piazze simbolo della movida partenopea. Il provvedimento, firmato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, rappresenta una risposta alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza pubblica e mira a fermare un fenomeno sempre più diffuso nel centro della città .
I dettagli delle misure cautelari
Gli agenti hanno messo in atto un’ordinanza che prevede differenti misure cautelari nei confronti dei sei indagati, la cui età varia tra i 24 e i 34 anni. Un giovane è stato condotto presso un istituto penitenziario, mentre tre sono stati posti agli arresti domiciliari. Gli altri due, pur sottoposti a misure cautelari, devono rispettare un’obbligo di dimora e uno di presentazione alla polizia. Le accuse nei loro confronti sono pesanti e includono concorso in rapina aggravata e lesioni, con particolare riferimento al 24enne che deve rispondere anche di tentato omicidio aggravato.
La cronaca degli episodi violenti
Le indagini si sono avviate a seguito di due episodi di violenza avvenuti nel cuore della movida napoletana. Il primo risale al 28 aprile 2024, quando in Piazza Bellini un giovane è stato aggredito mentre tentava di difendere la propria fidanzata da un ladro. La brutalità dell’attacco ha causato lesioni giudicate guaribili in pochi giorni. Meno di tre mesi dopo, un secondo evento ha scosso la città . Il 4 agosto, un turista olandese e la sua compagna sono stati inseguiti da un gruppo su scooter. Dopo una serie di violenze, il turista ha subito una coltellata che ha reso necessario un ricovero ospedaliero di oltre 40 giorni, un episodio che ha destato particolare allarme per la sicurezza dei visitatori.
Le indagini e le modalità di intervento
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile in sinergia con il Commissariato Decumani. Gli investigatori hanno utilizzato diverse tecniche di indagine, tra cui l’analisi delle immagini di videosorveglianza, i sistemi di lettura targhe, e le testimonianze di vittime e testimoni. Questi elementi hanno permesso di individuare gli aggressori e confermarne la responsabilità . L’efficace coordinamento tra i vari reparti della polizia ha reso possibile il rapido avanzamento delle indagini, portando infine agli arresti.
Riemergono gli indagati e l’esecuzione degli arresti
È interessante notare come due indagati, inizialmente non reperibili, si siano successivamente presentati in Questura. Gli arresti sono stati effettuati prevalentemente nelle loro abitazioni. Questa azione della polizia non solo marca un importante passo avanti nella lotta alla criminalità giovanile ma serve anche a tranquillizzare i cittadini e i turisti che frequentano le aree più vivaci di Napoli, dimostrando la determinazione delle autorità nell’affrontare la criminalità .
Ultimo aggiornamento il 1 Febbraio 2025 da Sara Gatti