Operazione antidroga ad Ercolano: 80 indagati, sette arresti domiciliari e 14 in carcere

Un’operazione antidroga a Ercolano ha smantellato due gruppi di criminalità organizzata coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti, con 80 indagati e 21 arresti. L’inchiesta, durata oltre due anni, ha rivelato tre piazze di spaccio ben organizzate. I leader dei gruppi gestivano le operazioni in modo strategico per minimizzare il rischio di scoperta da parte delle…
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Operazione antidroga ad Ercolano: 80 indagati, sette arresti domiciliari e 14 in carcere - Gaeta.it

Operazione antidroga ad Ercolano: 80 indagati, sette arresti domiciliari e 14 in carcere

Il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ad Ercolano è stato oggetto di un’importante operazione antidroga che ha coinvolto le forze dell’ordine in un’inchiesta durata oltre due anni. Questa complessa indagine ha portato alla luce due gruppi di criminalità organizzata che gestivano tre principali piazze di spaccio in città. Con ben 80 indagati nel complesso, l’operazione ha messo a segno 14 arresti in carcere e 7 agli arresti domiciliari, come riportato nelle oltre 800 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Giovanna Cervo del Tribunale di Napoli.

La struttura dell’operazione

I gruppi criminali coinvolti

L’indagine ha rivelato l’esistenza di due distinti gruppi di spaccio: uno facente capo a Giovanni Minuzzi e Francesca Scognamiglio, l’altro guidato da Antero Asile e i suoi familiari. Questi gruppi operavano in modo sinergico, evitando ogni forma di concorrenza. Le piazze delineate nel lavoro delle forze dell’ordine sono state Via Trentola, Supportico Sant’Anna e Traversa Tironi di Moccia, tutte fervidamente attive nel traffico di stupefacenti.

L’approccio organizzativo

I due gruppi gestivano l’operatività delle piazze di spaccio con una logistica ben definita. Si alternavano nei turni di spaccio in giorni specifici, mappando le proprie operazioni e creando così una rete di approvvigionamento e distribuzione efficiente. I leader e i membri dell’organizzazione si sono dimostrati abili nel pianificare le proprie attività, assicurandosi una continua fornitura di droga mentre minimizzavano il rischio di essere scoperti dalle autorità.

Le piazze di spaccio analizzate

Piazza di Via Trentola

La piazza situata in Via Trentola si distingue per la sua organizzazione meticolosa. Operava a giorni alterni con orari che andavano dalle 11:00 fino alle 02:00 del giorno seguente. I capi della piazza, come Asile Gaetano e D’Antonio Colomba, hanno gestito vari ruoli, da promotori a coordinatori, assicurandosi che il traffico di droga rimanesse fruttuoso. Questo gruppo non solo supervisionava i pusher, ma si occupava anche di rifornire gli spacciatori nel corso della giornata, garantendo che le operazioni si svolgessero senza intoppi.

Supportico Sant’Anna e le altre piazze

Analogamente, la piazza di Supportico Sant’Anna organizzava le sue operazioni a giorni alterni, sempre tra le stesse fasce orarie, evidenziando un approccio strategico che minimizzava la possibilità di essere notati. I capi, come Scognamiglio Francesca e Munizzi Giovanni, si occupavano della direzione operativa, attentamente monitorando le attività di vendita e mantenendo un contatto costante con i pusher. Dalle loro abitazioni, tramite un sistema di videosorveglianza, erano in grado di osservare eventuali pericoli, tra cui l’arrivo delle forze dell’ordine.

Ulteriori piazze di spaccio

Un’altra area di interesse è rappresentata da Via B. Cozzolino e Via Cegliacolo, dove diversi membri sostenuti da capi come Borrelli Giacomo e Ciano Rosario hanno gestito il traffico di sostanze stupefacenti. Anche qui, furono messi in atto meccanismi di spaccio ben collaudati, dimostrando la vastità del crimine organizzato che operava all’interno della città.

L’elenco degli indagati

Potenti attori nel panorama dello spaccio di sostanze stupefacenti, tra gli 80 individui indagati figurano nomi noti nei quartieri locali. Le forze dell’ordine hanno identificato diversi profili, con un mix di ruoli che spaziavano da capi gruppo a semplice pusher, ognuno con le proprie responsabilità. Tra i più rilevanti, si trovano nomi come D’Antonio Colomba, Asile Gaetano e Scognamiglio Francesca, molti dei quali sono stati arrestati e ora affrontano pesanti accuse.

L’arresto di questi individui non solo rimarca una vittoria significativa nella lotta contro il crimine organizzato, ma pone anche l’accento su un problema socioeconomico più ampio che affligge le aree in cui operano, evidenziando la necessità di interventi mirati e risolutivi da parte delle autorità.

Ultimo aggiornamento il 23 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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