Operazione antimafia a Napoli: arrestati 13 membri del clan Esposito/Nappi

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Operazione antimafia a Napoli: arrestati 13 membri del clan Esposito/Nappi - Fonte: Cronachedellacampania | Gaeta.it

La Polizia di Stato di Napoli ha condotto una significativa operazione anti-crimine, portando all’arresto di 13 esponenti del clan Esposito/Nappi, attivi in diverse zone tra cui Bagnoli e Agnano. Undici di loro sono stati arrestati, mentre due risultano attualmente ricercati. Questa operazione rivela la rete di attività illecite e di violenza che caratterizza l’organizzazione mafiosa.

Arresti e indagini sul clan Esposito/Nappi

Il colpo della polizia

L’intervento della Polizia di Stato è il risultato di un’indagine approfondita, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Gli agenti hanno eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’arresto di diversi membri del clan Esposito/Nappi. Questo sodalizio mafioso è noto per il suo comportamento violento e intimidatorio nei confronti della comunità locale, con l’intento di affermare il proprio dominio su diverse attività illecite.

La mappa delle attività illecite

Il clan Esposito/Nappi è particolarmente attivo nel traffico di sostanze stupefacenti, specialmente nel commercio di hashish nella zona flegrea. Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione non si limita a vendere droga, ma ha anche un controllo diretto su attività illecite come il racket dei parcheggiatori abusivi. È stato accertato che il clan esigeva pagamenti regolari dai parcheggiatori, minacciandoli di violenze per garantire la propria rendita. Gli introiti giornalieri raggiungevano anche i 5.000 euro, evidenziando un modello di estorsione ben radicato e redditizio.

Il legame con la criminalità organizzata

Relazioni con altri clan

L’organizzazione Esposito/Nappi si trova al centro di una rete di alleanze e rivalità con altri gruppi mafiosi, in particolare l’Alleanza di Secondigliano e il clan Licciardi. Queste dinamiche hanno spinto gli esponenti del clan a combattere per il predominio del territorio, sfociando in un ciclo di violenze e alleanze strategiche. Le indagini hanno messo in luce un arsenale a disposizione della gang, segnale di un’attività criminale ben organizzata e aggressiva.

L’omicidio di Antonio Ivone

Le indagini hanno anche portato alla luce il ruolo del clan nell’omicidio di Antonio Ivone, avvenuto il 29 agosto 2000 nel quartiere Rione Traiano. Un agguato a suo carico, scaturito da rivalità tra il clan D’Ausilio e altri gruppi criminali, ha complicato ulteriormente il contesto della guerra di potere nella zona. Due esponenti del clan sono stati accusati di omicidio doloso aggravato dal metodo mafioso, illustra come le faide interne contribuiscano al clima di paura e violenza che percorre Napoli.

La risposta delle autorità

Misure preventive e future azioni

La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha manifestato la propria determinazione nel contrastare la criminalità organizzata, attraverso interventi strategici come quello avvenuto oggi. Questo blitz non è un episodio isolato, ma parte di un approccio più ampio volto a ripristinare la legalità e la sicurezza nelle aree più colpite dalla violenza mafiosa. Gli utenti e le istituzioni possono attendersi un incremento delle operazioni contro i clan e le loro attività illecite nel prossimo futuro.

Quanto accaduto

La polizia e la magistratura stanno continuando a indagare per garantire che non solamente i membri del clan Esposito/Nappi vengano perseguiti, ma anche per esaminare altre connessioni e alleanze nel panorama mafioso di Napoli. Le autorità rimangono vigili e pronte a intervenire in qualsiasi momento per smantellare i sistemi di criminalità consolidati nel tempo.

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Sara Gatti

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