Operazione “Continuum Bellum 2”: sgominata una rete di spaccio nella zona vesuviana con sequestro di armi

Operazione “Continuum Bellum 2”: sgominata una rete di spaccio nella zona vesuviana con sequestro di armi

Operazione Continuum Bellum 2 Operazione Continuum Bellum 2
Operazione “Continuum Bellum 2”: sgominata una rete di spaccio nella zona vesuviana con sequestro di armi - Gaeta.it

Nei giorni scorsi, l’intenso lavoro delle forze dell’ordine ha portato a un significativo passo avanti nella lotta contro il crimine organizzato nella città di Castellammare di Stabia e nei comuni limitrofi. In particolare, l’operazione chiamata “Continuum Bellum 2” ha visto schierati i carabinieri della compagnia locale, affiancati dal gruppo eliportato dei cacciatori di Puglia, e ha messo in luce una vasta rete di traffico di stupefacenti e di possesso illegale di armi.

Azione dei carabinieri: una strategia mirata

Le fasi di un’operazione complessa

L’operazione “Continuum Bellum 2” rappresenta il culmine di un’attività investigativa approfondita, che ha visto i carabinieri impegnati nella raccolta di informazioni e nel monitoraggio delle attività illecite. Le palazzine popolari di Castellammare di Stabia e Gragnano sono state identificate come punti nevralgici per lo spaccio di droga. Grazie a interventi mirati e a una pianificazione dettagliata, le forze dell’ordine hanno potuto effettuare delle perquisizioni mirate che si sono concluse con un notevole successo.

I carabinieri hanno utilizzato diverse tecniche investigative, comprese intercettazioni e sorveglianza, per mappare le dinamiche del traffico di stupefacenti nella zona. Il personale dell’squadrone eliportato ha fornito supporto aereo, permettendo di coprire una vasta area e di intervenire tempestivamente al momento giusto.

Impiego di forze speciali: la scoperta dell’arsenale

Un arsenale ben camuffato

La perquisizione ha rivelato un arsenale ben nascosto all’interno di un locale cantina di una palazzina a Gragnano. Grazie all’intervento dei carabinieri, è stata rinvenuta una pistola di calibro 7,65 con la matricola abrasa, completa di caricatore e munizioni occultate in un muro perimetrale. Questo ritrovamento è di particolare rilevanza, poiché l’arma potrebbe essere stata utilizzata in precedenti episodi di violenza o criminalità.

Le analisi balistiche svolte su questa pistola saranno cruciali per accertarne il possibile coinvolgimento in reati passati e per identificare eventuali legami con gruppi criminali operanti nella zona. La scoperta di un’arma così significativa mette in evidenza i pericoli insiti nelle operazioni di spaccio e le potenziali minacce alla sicurezza pubblica.

Significativi sequestri di sostanze stupefacenti

La portata del traffico di droga

L’operazione ha anche portato a un sequestro di rilevante entità di sostanze stupefacenti. Nel rione Savorito di Castellammare di Stabia, i carabinieri hanno localizzato molteplici nascondigli all’interno delle cantine. Circa mezzo chilo di crack è stato rinvenuto, ben camuffato all’interno di tovaglioli di carta, insieme a 350 dosi di crack, stoccate in buste sottovuoto.

A questi si aggiungono 755 grammi di cocaina, suddivisi in nove buste, 335 grammi di marijuana già pronta per lo spaccio e 1,5 chilogrammi di hashish, divisi in 15 panetti e due buste. L’ampiezza della quantità di droga sequestrata indica chiaramente la gravità della situazione e l’impatto che questo commercio illecito ha sulla comunità locale.

Indagini in corso: alla ricerca dei colpevoli

Un impegno continuo per garantire sicurezza

Le operazioni dei carabinieri non si fermano con il sequestro. Le indagini relative all’operazione “Continuum Bellum 2” sono attualmente in fase di sviluppo, con l’obiettivo di risalire ai responsabili coinvolti in questa rete di spaccio e crimine organizzato. Il materiale confiscato sarà scrupolosamente analizzato e gli inquirenti stanno interrogando diverse persone sospettate di essere coinvolte nell’attività illecita.

Questa operazione è un chiaro esempio dell’impegno delle autorità nel combattere il crimine, garantendo così maggiore sicurezza per i cittadini. Resta da vedere quali ulteriori sviluppi emergeranno dalle indagini condotte dai carabinieri nella zona vesuviana.

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