Una vasta operazione antimafia ha avuto luogo a Castellammare di Stabia, portando all’arresto di sei membri del clan Fasano, noti come Acqua della Madonna. Questi individui vengono accusati di estorsione, minacce e detenzione illegale di armi. L’iniziativa, appartenente a un piano più ampio per combattere la criminalità organizzata, ha visto il coinvolgimento di numerosi carabinieri che hanno effettuato controlli e perquisizioni all’alba di oggi.
Il blitz e l’arresto dei Fasano
L’intervento di oggi è stato guidato da decine di carabinieri della Compagnia locale e dal Comando provinciale di Napoli. Le forze dell’ordine hanno circondato un edificio situato in via Brin, un luogo di interesse per la famiglia Fontana, legata ai Fasano. Negli anni, questa famiglia ha trovato un suo spazio nella criminalità organizzata, mantenendo un profilo basso ma attivo.
Il blitz ha messo in luce un’operazione di estorsione ben orchestrata, che ha preso di mira commercianti e imprenditori locali. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno rivelato l’esistenza di una rete di intimidazioni e richieste estorsive, in particolare rivolta a chi non era disposto a cedere alle pressioni della cosca. La storicità del clan Fasano, non nuovo a conflitti e rivalità , si intreccia con la lotta per il controllo del territorio, specialmente con il clan D’Alessandro, suo acerrimo avversario.
L’operazione e le indagini coordinate dalla DDA
L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di indagini semplici e incrociate che hanno messo in evidenza il modus operandi del clan Fasano, caratterizzato da una discreta presenza nel tessuto economico e sociale della zona. Le autorità hanno raccolto prove e testimonianze per dimostrare come i membri del clan operassero in modo sistematico, intimorendo le loro vittime affinché pagassero somme di denaro in cambio di “protezione”.
La figura di Alfonso Fontana, un giovane appartenente alla cosca, ha riacceso i riflettori sulla criminalità organizzata locale. La sua morte, avvenuta nel febbraio scorso a Torre Annunziata, ha evidenziato ulteriormente le lotte interne e la continua violenza che caratterizza il mondo della camorra. Questo episodio ha rappresentato un segnale della fragile situazione in cui si trovano le famiglie coinvolte, costrette a navigare tra le alleanze e le rivalità .
Ripercussioni e prossimi sviluppi
L’operazione di oggi potrebbe segnare un punto di svolta per la lotta contro la camorra nella zona di Castellammare di Stabia. Le autorità attendono ulteriori sviluppi e potrebbero emergere nuovi dettagli dall’analisi dei materiali e delle prove raccolte. Con i sei arresti, si spera che si possa interrompere la rete di estorsioni che ha colpito numerosi imprenditori e commercianti.
Questa azione rappresenta un messaggio forte da parte dello Stato, che continua a perseguire attivamente i gruppi di crimine organizzato. Il futuro delle indagini potrebbe rivelare ulteriori elementi sulla struttura del clan Fasano e sulle interazioni con altri gruppi di origine camorristica, contribuendo così a un quadro più chiaro della situazione di Castellammare e delle sue periferie.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Armando Proietti