Un’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Egna ha portato alla luce un tentativo organizzato di furti nei cantieri, con particolare attenzione a un gruppo di individui attivi nei comuni di Vadena, Laives, Cortaccia e Termeno. La questione è emersa grazie a un’iniziativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano, che ha autorizzato una serie di perquisizioni mirate.
Dettagli dell’operazione
Fin dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri hanno avviato le perquisizioni simultanee, coinvolgendo non solo i militari della compagnia locale, ma anche il 3° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bolzano e il Nucleo Cinofili di Laives. L’operazione ha visto anche la collaborazione degli ispettori dell’Ufficio Tutela dell’Ambiente e del Territorio della Provincia Autonoma di Bolzano. I perquisitori hanno messo a segno colpi importanti in diversi obiettivi strategici, tra cui un campo nomadi, rinforzando l’idea di un’azione pianificata e coordinata contro i furti.
Nel corso delle attività , sono stati sequestrati vari attrezzi da cantiere e strumenti agricoli, sospettati di essere proventi di furto. Un monopattino elettrico, anch’esso ritenuto di origine furtiva, ha catturato l’attenzione degli investigatori. Ma gli oggetti recuperati non si sono limitati al solo furto: la scoperta di una balestra funzionante, completa di dardi, ha sollevato preoccupazioni maggiori. Tra i dardi vi era uno, modificato artigianalmente, che risultava potenzialmente lesivo.
Reati e indagati
A seguito delle perquisizioni, nove persone sono state denunciate per vari reati, tra cui furto aggravato, ricettazione in concorso, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Gli indagati, di età compresa tra i 21 e i 34 anni, provengono da Vadena, Laives, Termeno e Bronzolo. La maggior parte di essi è disoccupata e già nota alle forze dell’ordine per precedenti di polizia.
Durante l’operazione, gli agenti hanno rinvenuto anche circa tre grammi di cocaina e due bilancini di precisione. Questo fatto ha ampliato il campo delle indagini, suggerendo che i soggetti coinvolti potrebbero avere legami con attività illecite più ampie.
Prossimi passi delle indagini
Le indagini non si fermano agli arresti e ai sequestri effettuati. Investigatori e Carabinieri stanno ora cercando di chiarire con precisione l’origine della refurtiva recuperata. Ogni oggetto sequestrato viene esaminato per stabilire a chi appartenesse e quale fosse il modus operandi di questi individui. L’obiettivo è attribuire con certezza le responsabilità penali ai singoli coinvolti, passando attraverso un’analisi accurata e meticolosa dei dati raccolti.
In questa operazione, l’integrazione delle forze dell’ordine e la determinazione nel contrastare il fenomeno dei furti si confermano come elementi chiave. Le autorità locali continuano a vigilare con attenzione, pronti a intervenire su eventuali sviluppi che potrebbero emergere in futuro.