Operazione dei Carabinieri di Caserta: 32 arresti contro il clan camorristico Picca

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Operazione dei Carabinieri di Caserta: 32 arresti contro il clan camorristico Picca - Gaeta.it

Un'importante operazione condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta ha portato all'arresto di 32 persone nell'ambito di una vasta inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Al centro delle indagini vi è il clan camorristico Picca, un'organizzazione criminale ben radicata nel territorio, che ha provocato allarme e preoccupazione tra i cittadini. Gli arrestati includono figure di spicco, tra cui il boss Aldo Picca, recentemente uscito dal carcere dopo aver scontato 19 anni di detenzione. Le accuse contro i membri del clan spaziano dall'associazione per delinquere di tipo mafioso all'estorsione, fino al traffico di droga.

La riorganizzazione del clan alla luce delle nuove tecnologie

Il ritorno in scena di Aldo Picca

Secondo le dichiarazioni del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, Aldo Picca è nuovamente alla guida del clan camorristico dopo il suo rilascio. La sua scarcerazione, avvenuta nel 2023 dopo un lungo periodo di detenzione, ha permesso al boss di riprendere in mano le redini dell'organizzazione. Gratteri ha evidenziato come Picca abbia "rispolverato" i metodi tradizionali della camorra, aggiornandoli però per adattarsi alle nuove tecnologie e alle mutate condizioni del mercato criminale. Queste innovazioni hanno consentito al clan di rimanere competitivo, sebbene le autorità siano riuscite a monitorare e contrastare le attività illecite.

Strategie imprenditoriali del clan

Il clan Picca ha ripreso ben presto le sue attività illecite, puntando notevolmente su un piano imprenditoriale che include estorsioni sistematiche nei confronti di attività commerciali locali. Questa strategia ha non solo l'obiettivo di arricchire i membri del clan, ma serve anche a delimitare il territorio di competenza, come sottolineato dallo stesso Gratteri, che ha paragonato l'azione del clan a quella di un cane che marca il suo territorio. I rami di attività del clan si estendono nel settore dei rifiuti e della costruzione, ambiti che storicamente si prestano ad infiltrazioni mafiose.

Impatto sul territorio

L'azione estorsiva del clan Picca ha avuto un forte impatto sul tessuto economico della zona, creando un clima di paura tra gli imprenditori e minando il principio di legalità. Le negoziazioni avvengono anche attraverso forme di intimidazione e violenza, lasciando poca scelta alle vittime che, per paura di ritorsioni, si vedono costrette ad accettare le richieste del clan. Gli imprenditori locali, temendo per la loro sicurezza e per quella delle loro famiglie, si trovano spesso isolati e privi di supporto, portando a una perdita di fiducia nelle istituzioni.

Il quadro penale e i reati contestati

L'inchiesta coordinata dalla DDA di Napoli

Il lavoro della DDA di Napoli è stato fondamentale per portare alla luce le attività illecite del clan Picca. Sono emerse diverse cause penali, sulle quali si fondano gli arresti e le accuse nei confronti dei membri dell'organizzazione. Tra i reati contestati figurano l’associazione per delinquere di tipo mafioso, un reato che significa l’appartenenza a un gruppo criminale ben definito e strutturato. Le accuse di estorsione evidenziano però anche un altro aspetto inquietante: il continuo tentativo del clan di radicarsi ulteriormente nel territorio.

Altri reati e la giustizia

Le indagini hanno rivelato una serie di ulteriori illeciti, tra cui l'intestazione fittizia di beni, il riciclaggio e l'autoriciclaggio. Queste attività illecite permettono al clan non solo di mantenere, ma anche di reinvestire i proventi derivanti dai reati, garantendo così una sostenibilità economica all'organizzazione. La detenzione di armi e il traffico e spaccio di sostanze stupefacenti aggiungono ulteriore gravità ai crimini commessi, evidenziando come il clan Picca operi su più fronti.

Le operazioni delle forze dell'ordine nella lotta contro la camorra continuano a essere fondamentali per il ripristino della legalità e della sicurezza nel territorio.

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