Nel corso della mattinata di oggi, un’operazione di polizia ha coinvolto le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, mettendo in evidenza un articolato sodalizio criminale dedito alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta. La vasta azione si è estesa a diverse località del sud pontino e alla provincia di Salerno, rivelando un sistema che ha sfruttato le misure di sostegno governative durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Dettagli dell’operazione condotta dalle Fiamme Gialle
L’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza di Formia ha portato all’esecuzione di undici misure cautelari, di cui quattro agli arresti domiciliari e sette con l’obbligo di presentazione quotidiana presso le autorità competenti. I soggetti coinvolti sono gravemente indiziati di far parte di un’organizzazione criminale con sede a Formia, ma che ha esteso le sue attività anche nella provincia di Salerno. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla creazione di crediti d’imposta fraudolenti, il cui valore è stato stimato in oltre 79 milioni di euro.
Tali crediti sono stati generati attraverso un uso improprio delle misure introdotte dal governo italiano con il decreto rilancio, noto anche come D.L. 34/2020, pensato per sostenere le imprese in difficoltà durante le fasi più critiche dell’emergenza Covid-19. Questo sistema ha permesso agli indagati di ottenere vantaggi economici illeciti a danno dello Stato, creando una rete di documentazione e pratiche false.
Operazione su larga scala: perquisizioni e sequestri in corso
L’operazione, orchestrata con il supporto di sei Reparti territorialmente competenti, ha visto anche l’intervento della componente aerea della Guardia di Finanza, insieme ai cani anti-contrabbando “cash-dog” delle basi di Fiumicino e Ciampino. Fino a 33 perquisizioni sono state condotte nel corso della mattinata, mirando a smantellare completamente il sistema fraudolento.
In aggiunta alle misure cautelari, le autorità hanno disposto il sequestro di crediti d’imposta falsi, beni mobili e immobili, assetti societari, denaro e preziosi riconducibili ai reati contestati. Queste azioni si ricollegano alle fattispecie di reato incluse nel codice penale italiano, tra cui “Associazione per delinquere“, “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “Autoriciclaggio“.
Profilo degli indagati e reti criminali
Le indagini hanno rivelato che il sodalizio criminale comprende diversi individui, alcuni dei quali con precedenti penali per reati tributari. Il principale esponente dell’organizzazione è risultato avere una condanna pregressa per reati gravi come estorsione e rapina, evidenziando come spesso queste organizzazioni siano composte da soggetti con un passato criminale significativo.
La complessità dell’organizzazione e la portata delle frodi commesse hanno sorpreso gli inquirenti, i quali continuano a monitorare l’evolversi della situazione. Il colpo inferto alle attività illecite della rete di Formia segna un’importante operazione sul fronte della lotta contro il crimine economico e la frode ai danni dello Stato, contribuendo così a preservare l’integrità delle risorse destinate al sostegno delle imprese in difficoltà.