Operazione della Guardia di Finanza: tre arresti per frode fiscale nel settore dei pneumatici

Operazione della Guardia di Finanza: tre arresti per frode fiscale nel settore dei pneumatici

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Operazione della Guardia di Finanza: tre arresti per frode fiscale nel settore dei pneumatici - Gaeta.it

Un’importante operazione messa in atto dalla Guardia di Finanza di Vicenza ha portato all’arresto di tre amministratori di una società attiva nel commercio di pneumatici, coinvolgendo anche numerose perquisizioni e un vasto sistema di frodi fiscali. Il caso coinvolge diverse società e individui, svelando un ingranaggio complesso che operava tra varie città del Veneto. Le autorità sono intervenute in seguito a indagini avviate nel 2022, rivelando una rete orchestrata da un imprenditore già noto per reati simili.

Arresti e perquisizioni: la situazione attuale

Il blitz della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Vicenza ha eseguito un’operazione culminata nell’arresto di tre persone. Gli arrestati includono un 56enne di Montegalda, la sua compagna di origine romena e un 58enne residente a Sandrigo. Questi individui sono stati accusati di essere i principali responsabili di un sistema di frode fiscale ben organizzato che ha coinvolto anche 13 ulteriori indagati. Non meno di 21 perquisizioni sono state effettuate per raccogliere prove e ulteriori informazioni su un fenomeno che ha gravemente danneggiato l’erario.

Oltre alle perquisizioni, sono state coinvolte otto società operanti in diverse località del Veneto, spaziando da Vicenza a Padova, Albignasego, Mestrino e Venezia. L’indagine ha messo in luce un meccanismo fraudolento improntato sull’emissione di fatture false da parte di società cartiere, utilizzate per occultare operazioni commerciali illecite nel commercio di pneumatici.

Dettagli sull’indagine e i colpevoli

L’inchiesta ha avuto inizio nel 2022, quando è emerso che l’imprenditore principale, attualmente detenuto per reati analoghi, era riuscito a ricomporre la sua struttura operativa grazie a “teste di legno”. Tra queste figure, un 56enne marocchino, ben noto nel carcere “Due Palazzi” di Padova, fungeva da amministratore di tre delle società coinvolte, tutte cartiere dedite all’emissione di fatture false.

Non da meno, il quarantasettenne ragioniere di Albignasego è emerso come un attore fondamentale nel mantenere in vita il “core business”, assistito anche dalla compagna romena e dal figlio di 26 anni. Dagli ambienti investigativi, emerge chiaramente che il sistema era stato progettato per eludere il pagamento dell’IVA attraverso operazioni d’acquisto di pneumatici in Europa, evitando di pagare il dovuto allo stato italiano.

Il sistema di frode: come operava l’organizzazione

Meccanismi della frode fiscale

L’organizzazione criminosa si articolava attraverso una serie di società “cartiere” che, approfittando di lacune nel sistema fiscale, emettevano false fatture per acquisti di pneumatici. Queste operazioni venivano condotte senza presentare le necessarie dichiarazioni ai fini IVA, portando a un’evasione fiscale stimata intorno ai tre milioni di euro.

In totale, sono state emesse fatture false per un valore di 28 milioni di euro. Le autorità hanno rimarcato come questa frode non avesse solo gravi conseguenze fiscali, ma anche un impatto significativo sulle dinamiche di mercato, permettendo l’acquisto di pneumatici a prezzi irrisori rispetto ai competitors onesti.

Il fallimento e la bancarotta fraudolenta

Le indagini hanno rivelato che i soggetti coinvolti avevano “svuotato” due società utilizzate per perpetrare la frode, il che ha portato a una situazione di bancarotta fraudolenta. Per questo motivo, il 56enne arrestato era già stato detenuto. In tal modo, le autorità fiscali hanno dovuto affrontare il complesso caso di fallimenti fraudolenti che hanno visto un mancato versamento di 40 milioni di euro all’erario.

Un aspetto inquietante è emerso quando i finanzieri hanno scoperto che, mentre si trovava in carcere, l’imprenditore era riuscito a ottenere un regime di affidamento in prova, presentando false attestazioni riguardo attività di volontariato. Documentazione rilasciata da presunti membri di una associazione sportiva di rugby ha dimostrato che, mentre fingeva di dare una mano come manutentore, in realtà continuava a orchestrare la frode proprio dall’interno del carcere.

L’operazione della Guardia di Finanza rappresenta un importante passo nella lotta contro le frodi fiscali, sottolineando l’impegno delle autorità nel combattere crimini che minano le risorse pubbliche e il corretto funzionamento del mercato.

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