L’operazione “Grecale” ha portato a sette arresti domiciliari legati a presunti abusi nella ricerca su animali presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. I coinvolti comprendono docenti e veterinari, con accuse gravi che vanno dal maltrattamento di animali fino alla gestione indebita dei progetti di ricerca, in un’inchiesta che ha sollevato questioni etiche e legali riguardanti l’utilizzo degli animali nei laboratori scientifici.
I dettagli dell’operazione Grecale
Il Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha avviato un’inchiesta su una serie di progetti di ricerca condotti presso i laboratori scientifici dedicati agli animali vivi. Gli stabulari dell’Ateneo sono stati al centro di questa indagine, che ha messo in luce una gestione potenzialmente scorretta e l’incuria del benessere animale. Tra gli arrestati figura l’ex rettore, Giovambattista De Sarro, che era responsabile scientifico di vari progetti di ricerca.
L’inchiesta ha rivelato una rete di responsabilità condivise all’interno dell’istituzione, che coinvolge anche figure di spicco del settore veterinario e del benessere animale. I docenti e i veterinari coinvolti, oltre a De Sarro, includono Domenico Britti, presidente dell’organismo preposto al benessere animale, e Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei medici veterinari, i cui ruoli hanno avuto un impatto diretto sulla conduzione degli studi.
Il profilo degli arrestati
L’operazione ha visto tra gli arrestati domiciliari anche specialisti conosciuti nel settore. Oltre a De Sarro, figurano Domenico Britti, che ha ricoperto cariche significative nella Scuola di Farmacia; Giuseppe Caparello, che ha gestito la Struttura complessa del Servizio veterinario dell’Asp dal 2018; e Fabio Castagna, veterinario per lo stabulario di Roccelletta di Borgia. Anche Rita Citraro, docente dello stesso dipartimento di Scienze della salute, è stata arrestata per la sua partecipazione a progetti di ricerca controversi.
Numerosi veterinari, tra cui Nicola Costa, Giovanni Loprete ed Ernesto Palma, sono stati arrestati, poiché ricoprivano ruoli cruciali nella supervisione del benessere degli animali utilizzati negli esperimenti. Luciano Conforto, un altro veterinario coinvolto nelle ispezioni, ha ricevuto una sospensione per dodici mesi dal suo incarico.
Gli indagati e le accuse di maltrattamento
La situazione si complica ulteriormente con la presenza di 21 indagati in stato di libertà, ai quali è stata notificata un’informazione di garanzia. Tra questi, Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia, è accusato di maltrattamento di animali. Indolfi era responsabile di un progetto che studiava i danni vascolari nei ratti e la loro relazione con complicazioni coronariche, evidenziando come la ricerca possa essere a rischio di pratiche non etiche.
Questo panorama di arresti e indagini non solo solleva dubbi sulla gestione dei progetti scientifici, ma mette anche in discussione la sicurezza e il benessere degli animali utilizzati. L’attenzione mediatica su questi casi ha amplificato le discussioni sulla ricerca animale in Italia, aprendo il dibattito su come migliorare le normative e le pratiche all’interno del mondo accademico e sanitario. L’operazione “Grecale” rappresenta così un punto di svolta sulle responsabilità etiche e professionali coinvolte nella ricerca scientifica sugli animali.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano