Nell’ultimo raid svolto nel carcere di Poggioreale, uno degli istituti penitenziari più noti d’Italia, la polizia penitenziaria ha effettuato operazioni risolutive, sequestrando quattro telefoni cellulari e una quantità imprecisata di sostanze stupefacenti. Questo intervento ha messo in luce non solo il contrasto attivo al traffico di droga all’interno delle carceri, ma anche le sfide che affronta il personale penitenziario in una realtà caratterizzata da sovraffollamento e carenza di organico.
Dettagli dell’operazione
L’operazione è stata condotta dal personale di polizia penitenziaria sotto la direzione del vice comandante del reparto, Savina D’Ambrosio. Utilizzando unità cinofile specializzate, il blitz ha riguardato tre padiglioni dell’istituto. Tiziana Guacci, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria , ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal personale, che continua a fronteggiare numerose difficoltà nel tentativo di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno delle strutture. Il Sappe ha sottolineato che queste operazioni sono fondamentali per ridurre la presenza di oggetti non autorizzati, che possono compromettere la sicurezza dei detenuti e del personale.
La situazione nel carcere di Poggioreale
Il carcere di Poggioreale è ben noto per il suo elevato sovraffollamento e la mancanza di personale. Attualmente, ci sono circa 2100 detenuti all’interno di una struttura progettata per ospitarne solo 1571. La grave carenza è accentuata da circa 152 poliziotti in meno rispetto al numero previsto dalla pianta organica. Questa situazione ha portato il personale a dover affrontare turni di lavoro prolungati e privi di adeguate soste. La pressione su chi lavora nel settore è aumentata, rendendo la loro opera quotidiana ancora più complicata e stressante.
La questione della tossicodipendenza nelle carceri
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha fornito un quadro allarmante sulla tossicodipendenza tra i detenuti. Si stima che circa il 30% dei reclusi nelle carceri italiane sia tossicodipendente e che oltre il 20% degli stranieri affronti problematiche legate all’uso di sostanze stupefacenti. Nonostante l’Italia disponga di una legislazione avanzata, che prevede per i tossicodipendenti la possibilità di scontare la pena inflitta all’esterno, il numero di detenuti con problemi di droga rimane elevato.
Richiesta di intervento e maggiore attenzione
Il Sappe ha nuovamente fatto appello alle autorità regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché si affronti la situazione critica che affligge il carcere di Poggioreale. Senza un intervento decisivo per migliorare le condizioni di lavoro del personale e per affrontare il sovraffollamento, sarà difficile garantire la sicurezza e il benessere sia dei detenuti che degli agenti di polizia penitenziaria. La lotta al traffico di droga e alla criminalità all’interno delle carceri richiede risorse adeguate e una strategia ben definita per essere realmente efficace.
Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano