Operazione "New Bottom Barrel": confiscati beni per oltre 600 mila euro a noto pregiudicato albanese

Operazione “New Bottom Barrel”: confiscati beni per oltre 600 mila euro a noto pregiudicato albanese

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Operazione "New Bottom Barrel": confiscati beni per oltre 600 mila euro a noto pregiudicato albanese - Gaeta.it

Una recente operazione condotta dalla Divisione anticrimine della Questura di Torino ha portato alla confisca di beni dal valore superiore ai 600 mila euro a carico di un noto pregiudicato albanese, D.G.. Questa azione si inserisce in un’iniziativa più ampia per combattere il crimine organizzato e il traffico di droga, con un’attenzione particolare alle illimitate risorse economiche generate da queste attività illecite.

La confisca dei beni e il valore totale

Un patrimonio illecito scoperto

Il bottino confiscato include una villa situata nelle immediate vicinanze del Canavese, quattro auto di lusso, un’azienda edile, ingenti somme di denaro contante e vari conti bancari. Tali beni sono stati ritenuti frutto delle attività criminali di D.G., il quale ha un passato di coinvolgimento in crimini legati al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Il valore totale della confisca ha superato i 600 mila euro, segnalando come sia cruciale per le autorità colpire i patrimoni accumulati dai membri di associazioni criminali. Questo approccio non solo mira a privare i criminali delle loro risorse economiche, ma pone anche un fermo freno alla continuità delle loro operazioni illecite, stabilendo un precedente importante nella lotta contro la criminalità organizzata.

Misure di prevenzione e sorveglianza speciale

Il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Torino, precisamente dalla Sezione misure di prevenzione. A questo si aggiunge l’imposizione di misure di sorveglianza speciale nei confronti di D.G. come strumento per monitorarlo e limitare la sua libertà di azione, sottolineando la serietà della situazione legata al suo passato criminale.

Indagini e arresti legati all’operazione

Un’indagine complessa

Le indagini patrimoniali condotte dalla Divisione anticrimine sono originate da un’attività investigativa della squadra mobile di Torino, determinata a contrastare il crimine organizzato e in particolare il traffico di stupefacenti. L’operazione, denominata “New Bottom Barrel”, risale al maggio 2023, momento in cui D.G. è stato arrestato.

Nel corso dell’inchiesta è emerso anche un giro di tangenti collegato all’emissione accelerata di carte d’identità, che ha portato all’arresto di tre donne, fra cui un’impiegata dell’anagrafe di Torino. Questo aspetto evidenzia la complessità e la ramificazione delle attività illecite di cui D.G. era parte, rivelando connessioni con funzionari pubblici e pratiche di corruzione.

Precedenti penali e alleanze criminose

D.G. non è nuovo alle forze dell’ordine; nei primi anni 2000, era già stato arrestato e condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre negli anni successivi ha accumulato varie condanne per ricettazione e traffico internazionale di droga. La sua rete di relazioni comprendeva altri cittadini albanesi, sottolineando un quadro complesso di alleanze che abbracciano il crimine transnazionale.

Il sequestro di beni a un altro pregiudicato

L’arresto di S.D. e le sue conseguenze

Oltre ai beni confiscati a D.G., la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Torino ha effettuato un sequestro anticipato di oltre 200 mila euro a beneficio di un altro pregiudicato albanese, S.D., arrestato per spaccio di cocaina. Questo sequestro ha coinvolto un appartamento, due auto di lusso e un’officina situata a Nichelino. Anche in questo caso, il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale su proposta del Questore.

Il ruolo delle misure di prevenzione patrimoniali

Le misure di prevenzione patrimoniali rappresentano un fattore fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata. Esse sono progettate per impedire la dispersione dei patrimoni illeciti, bloccando le risorse finanziarie della criminalità e limitando le loro operazioni. Questo approccio si è rivelato efficace nel rimuovere non solo gli individui dal mercato della droga, ma anche le loro capacità operative e logistiche, creando un significativo impatto sulla criminalità in generale.

L’operazione “New Bottom Barrel” non solo ha dimostrato la determinazione delle autorità nel contrastare il crimine organizzato, ma ha anche messo in luce la necessità di continuare a esaminare e combattere le reti criminali e le loro risorse economiche.

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