Dal primo dicembre 2023, la guardia costiera ha avviato un’importante operazione di polizia ambientale, conosciuta come “Oro blu”. Questa iniziativa mira a tutelare l’ambiente marino e costiero, con un’attenzione particolare alle violazioni legate agli scarichi idrici. Nel corso dell’anno, i risultati sono stati significativi, con il sequestro di 19.000 metri quadrati di aree demaniali marittime occupate illegittimamente. Di questi, 13.000 metri quadrati sono stati restituiti alla collettività.
la lotta contro gli illeciti ambientali
In Liguria, la guardia costiera ha intensificato il monitoraggio delle aree marine e costiere, focalizzandosi sulla prevenzione e repressione dei reati ambientali. Le operazioni sono state avviate il 13 gennaio e proseguono senza sosta, coinvolgendo l’intero territorio ligure. Questa azione mira a salvaguardare l’ecosistema locale, che è sotto costante minaccia per via di pratiche illecite.
Il coordinamento delle attività di controllo ha visto un impegno considerevole da parte delle varie unità della guardia costiera. Attraverso ispezioni e controlli sistematici, le forze dell’ordine hanno cercato di contrastare le attività dannose per l’ambiente. Questo approccio proattivo è fondamentale per garantire che le risorse marine siano protette e gestite in modo sostenibile.
le operazioni di controllo a genova
Nella città di Genova, il Nucleo operativo di polizia ambientale ha condotto un numero considerevole di ispezioni. Le verifiche hanno riguardato sia le aree costiere sia quelle dell’entroterra. Durante le operazioni, sono stati effettuati 43 controlli, che hanno portato a 36 sanzioni amministrative. Inoltre, 11 notizie di reato sono state comunicate all’autorità giudiziaria. Questi dati evidenziano l’impegno della guardia costiera per monitorare e punire comportamenti illeciti.
In particolare, le ispezioni hanno avuto come obiettivo le attività industriali e commerciali, cercando di identificare quali di queste rispettino le normative vigenti sul rispetto ambientale. Il quadro emerso dalle operazioni genovesi ha messo in luce problematiche rilevanti che richiedono un continuo sforzo di vigilanza.
i controlli a imperia e savona
A Imperia, la capitaneria di porto ha eseguito controlli scrupolosi sui depuratori di reflui urbani, marmifici, autolavaggi e cantieri navali. Le verifiche hanno portato alla scoperta di numerose irregolarità, risultando in 8 notizie di reato e 12 processi verbali. Le violazioni contestate riguardano principalmente l’uso scorretto del demanio marittimo e gestioni non conformi di rifiuti e dei rilasci in atmosfera.
A Savona, l’attenzione si è concentrata su frantoi, autolavaggi, lavanderie, cantieri navali, depuratori e ristoranti. Qui sono emerse cinque notizie di reato a carico di quattro cantieri e una lavanderia, tutti accusati di operare senza l’autorizzazione unica ambientale. Queste azioni di controllo sono fondamentali per garantire che le pratiche commerciali siano conformi alla legge e tutelino l’ambiente.
innovazione nella sorveglianza ambientale a la spezia
A La Spezia, i controlli hanno adottato approcci tecnologici avanzati, come sistemi di telerilevamento ambientale. Questa tecnologia ha consentito di identificare 23 illeciti, sia penali che amministrativi. Le ispezioni mirate sono state essenziali per indagare le problematiche più subdole e pericolose che colpiscono l’ecosistema costiero.
L’utilizzo di innovazioni tecnologiche nel monitoraggio ambientale è un passo avanti importante per affrontare le crescenti sfide legate alla salvaguardia del territorio. Le autorità sono sempre più consapevoli dell’importanza della sorveglianza attiva per garantire che le normative siano rispettate e che qualsiasi pratica dannosa sia tempestivamente sanzionata. La guardia costiera, attraverso operazioni come “Oro blu”, dimostra il suo impegno per proteggere l’ambiente marino e costiero, un obiettivo che resta prioritario per la salute pubblica e la biodiversità.