Un’emergenza che preoccupa e necessità di una risposta immediata: questa è la situazione che si vive nell’arcipelago di La Maddalena, in Sardegna, dove a partire da domani una squadra di tiratori scelti sarà impegnata in un’operazione di abbattimento selettivo degli ibridi di cinghiale sull’isola di Spargi. Questa decisione giunge dopo una serie di aggressioni che hanno coinvolto turisti, un fenomeno che ha suscitato un forte allarme tra i residenti e le autorità locali.
La situazione attuale dei cinghiali sull’isola di Spargi
Storia e proliferazione della specie
L’isola di Spargi, parte del parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, ha visto un significativo aumento della popolazione di cinghiali nel corso degli anni. Originariamente introdotti in Sardegna per scopi di caccia, questi animali si sono adattati rapidamente al loro ambiente, trovando un habitat ideale sull’isolotto. Oggi, si stima che circa 80 esemplari di cinghiale vivano sull’isola, una cifra considerata insostenibile per le dimensioni del territorio e per le interazioni con i visitatori.
Il comportamento di ricerca di cibo sui lidi da parte di alcuni cinghiali ha messo a rischio i turisti, portando a situazioni di conflitto tra esseri umani e fauna selvatica. La presenza di venatori e la loro interazione diretta con i visitatori hanno accentuato le paure e i rischi associati a tali incontri.
Aggressioni recenti e preoccupazioni
Negli ultimi mesi, la situazione è peggiorata, culminando con un episodio particolarmente grave avvenuto pochi giorni fa, quando un bambino di soli 9 anni è stato aggredito da un cinghiale mentre si trovava sulla spiaggia. Secondo dati ufficiali, dal mese di giugno a oggi si sono registrati almeno cinque casi di aggressioni da parte di cinghiali, costringendo le autorità locali a prendere seri provvedimenti.
Il sindaco di La Maddalena, Fabio Lai, ha così deciso di intervenire con un’ordinanza che autorizza l’abbattimento degli esemplari considerati problematici, cioè quelli più abituati alla presenza umana e quindi più propensi a cercare interazioni. L’obiettivo è ridurre il rischio di ulteriori attacchi e garantire la sicurezza dei turisti che affollano le spiagge dell’arcipelago.
Le operazioni di abbattimento programmato
Dettagli dell’operazione
Domani, a partire dalle 15, l’isola di Spargi sarà isolata al pubblico per permettere il corretto svolgimento delle operazioni. L’accesso ai sentieri e alla costa sud dell’isolotto sarà vietato fino alle 22. Questa decisione ha come obiettivo quello di garantire la massima sicurezza durante le operazioni di abbattimento, che si svolgeranno principalmente tra le 16 e le 21. Una decina di cacciatori selezionati sarà attualmente dislocata in aree strategiche nelle vicinanze delle spiagge dove gli animali sono soliti avvicinarsi per cercare cibo.
I protocolli di sicurezza
Durante l’operazione sarà garantita la massima attenzione nei confronti degli animali selezionati per l’abbattimento. Secondo i dati raccolti dagli operatori, le autorità hanno individuato solo 4 o 5 esemplari “addomesticati”, che sono quelli che creano maggiori problematiche per le interazioni con gli esseri umani. Le misure di abbattimento saranno condotte nel rispetto delle normative vigenti, assicurando che gli animali vengano colpiti in modo da non soffrire.
Questo intervento è giustificato non solo dall’esigenza di garantire sicurezza, ma anche dalla volontà di sistematizzare la crescente popolazione di cinghiali in un ecosistema che già presenta le sue sfide di equilibrio tra uomo e natura.
Iniziative per la tutela della fauna selvatica
Il divieto di alimentazione dei cinghiali
In un ulteriore tentativo di mitigare le interazioni con i turisti e prevenire aggressioni future, l’ente parco ha emesso un’ordinanza che vieta di nutrire i cinghiali. Questo provvedimento vuole disincentivare comportamenti scorretti da parte dei visitatori, che possono contribuire all’avvicinamento degli animali agli insediamenti umani. Le autorità intendono ridurre al minimo le interferenze tra fauna selvaggia e fruitori del parco, incoraggiando il rispetto per la vita naturale e la sicurezza.
Sanzioni per chi non rispetta le regole
Il rispetto di tale divieto è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti. Chi infrange questa regola sarà soggetto a sanzioni amministrative che possono oscillare tra i 516 e i 2.065 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. Le autorità sperano che congiuntamente a queste misure, si possano contenere gli incidenti e ristabilire un equilibrio più sicuro tra gli esseri umani e gli animali selvatici presenti nell’arcipelago di La Maddalena.
Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 da Armando Proietti