Opere rare della Biblioteca Vaticana alla Biennale delle Arti Islamiche di Jeddah

Opere rare della Biblioteca Vaticana alla Biennale delle Arti Islamiche di Jeddah

La Biblioteca Apostolica Vaticana partecipa all’Islamic Arts Biennale di Jeddah, presentando opere storiche e promuovendo il dialogo interculturale attraverso l’arte e la diplomazia culturale.
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Opere rare della Biblioteca Vaticana alla Biennale delle Arti Islamiche di Jeddah - Gaeta.it

La Biblioteca Apostolica Vaticana è protagonista alla seconda edizione dell’Islamic Arts Biennale, che si svolge a Jeddah, in Arabia Saudita, fino al 25 maggio. Undici opere selezionate, tra cui preziose antiche traduzioni del Corano e una mappa storica del Nilo, evidenziano la ricchezza culturale e il dialogo interculturale promosso dall’evento. Monsignor Angelo Zani sottolinea l’importanza di utilizzare tali tesori per favorire la diplomazia culturale.

La partecipazione della Biblioteca Apostolica Vaticana

La Biblioteca Apostolica Vaticana sta partecipando alla Biennale delle Arti Islamiche, che ha come tema “And all that is in between”, per un periodo dal 25 gennaio al 25 maggio 2025. Questo tema, preso da una frase ricorrente nel Corano, mette in risalto l’idea della completezza della creazione divina. Monsignor Zani, Archivista e Bibliotecario della Santa Romana Chiesa, ha spiegato come la partecipazione alla Biennale non sia solo un’esibizione di opere, ma un’opportunità per riflettere sul recupero delle radici culturali comuni tra le varie fedi e tradizioni. L’esposizione è un modo per affrontare le divisioni e promuovere la pace attraverso l’arte.

Il contesto della Biennale è fortemente interreligioso e interculturale, in un momento in cui il dialogo è essenziale. La mostra è allestita nel Western Hajj Terminal del King Abdulaziz International Airport, un luogo simbolico dove transitano milioni di pellegrini musulmani ogni anno. La sezione AlMadar, che significa “l’orbita”, raccoglie opere che parlano di numeri e matematica, esplorando le origini del calcolo e la sua applicazione nelle varie culture.

La mappa del Nilo e la sua importanza storica

Tra le opere più significative presentate dalla BAV dov’è inclusa una mappa del Nilo, lunga 5 metri e 60 centimetri. Questo documento, unico nel suo genere, risale al XVII secolo ed è stata restaurata appositamente per l’evento. Secondo Delio Vania Proverbio, Scriptor orientalis della BAV, la mappa è un importante resoconto del viaggio dell’ottomano Evlija Cselebi, che esplorò l’Egitto nel 1683. Acquistata a Costantinopoli nel 1739 da Giuseppe Alemanni, che divenne successivamente Prefetto della Biblioteca, la mappa racchiude dettagli storici e geografici significativi.

Il restauro della mappa ha richiesto un lavoro meticoloso, essendo realizzata su carta veneziana con inchiostro acquerellato. Il restauro ha rivelato particolari in precedenza invisibili, come luoghi emblematici del mondo antico, tra cui le *piramidi di Giza e il monastero di Santa Caterina. Questo intervento ha permesso di ripristinare la mappa alla sua bellezza originale, rendendola un simbolo di *dialogo culturale e scoperta.

La varietà di opere e i temi trattati

Oltre alla mappa, la Biblioteca presenta anche una selezione di traduzioni del Corano. La BAV ha scelto di inviare manoscritti unici, tra cui una traduzione greca e una latina che risale al VII secolo, realizzata con intenti polemici. Questi testi sono stati preparati con particolare attenzione, rispettando l’intangibilità del testo sacro islamico. Tra le opere esposte si trova anche un Corano scritto in arabo con caratteri ebraici, redatto probabilmente in Sicilia nel XIV secolo. Questo manoscritto è significativo nella storia del dialogo interculturale, portato a Roma da un intellettuale ebraico convertito.

La sezione AlMadar non si limita a opere letterarie, ma esplora anche il significato dei numeri nelle culture antiche, richiamando manoscritti di astronomia e opere storiche che testimoniano il contributo degli arabi alla scienza e alla matematica. Gli astronomi musulmani hanno assimilato conoscenze greche e asiatiche per sviluppare una propria tradizione. Questo flusso di conoscenze rivela come le culture siano interconnesse e fanno parte di una storia collettiva.

Restauro e studio di opere antiche

Il restauro della mappa del Nilo è stato coordinato nel Laboratorio di Restauro della BAV, uno dei più antichi d’Europa. Questo intervento è stato visto come un’opportunità per approfondire la conoscenza della mappa e dei materiali utilizzati. Angela Núñez Gaitán, responsabile del laboratorio, ha descritto come il restauro sia più di un semplice intervento fisico, ma una fase di studio cruciale per preservare il patrimonio culturale.

Il laboratorio ha eseguito una serie di restauri delicati, rimuovendo residui di inchiostro e materiali precedenti per restituire alla mappa il suo splendore. Questo lavoro documenta anche la storia della mappa e degli interventi precedenti, rendendo l’opera non solo un documento cartografico ma un testo ricco di storie da raccontare.

Promuovere il dialogo e la diplomazia culturale

La partecipazione della Biblioteca Vaticana alla Biennale rappresenta un’iniziativa di speranza e incontro tra diverse culture. Il Prefetto della BAV ha sottolineato come il pellegrinaggio di per sé rappresenti un interscambio culturale che arricchisce entrambe le parti. Questa mostra ha l’intento di avvicinare persone di background differenti, favorendo un ambiente di condivisione e comprensione attraverso l’arte.

Con un tema che invita a riflettere sulla connessione umana, la presenza della BAV a Jeddah non si limita alla semplice esposizione di opere, ma si estende come un richiamo alla pace e all’unità. Le biblioteche, come istituzioni culturali, svolgono un ruolo indispensabile nel ripristinare le radici comuni della storia, che è fondamentale per affrontare le sfide contemporanee.

Ultimo aggiornamento il 25 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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