“Oriella, una Saralvo a Ferrara”: il documentario che ricorda la vita ebraica nella città

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"Oriella, una Saralvo a Ferrara": il documentario che ricorda la vita ebraica nella città - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Il documentario intitolato Oriella, una Saralvo a Ferrara ha debuttato in anteprima nel contesto significativo della Giornata europea della cultura ebraica. Questo evento, organizzato dalla Comunità ebraica di Ferrara e dal Comune, ha avuto luogo nella storica sala già Sinagoga italiana di via Mazzini. La pellicola è una preziosa occasione per riflettere sulla storia e le tradizioni della comunità ebraica, nonché sul tragico passato legato alle persecuzioni. Attraverso gli occhi di Oriella Callegari Saralvo, unica discendente della storica famiglia Saralvo, il film porta alla luce fatti e avvenimenti che meritano di essere ricordati.

La storia di Oriella Callegari Saralvo

Origini e vita familiare

Oriella Callegari Saralvo nasce il 14 maggio 1934 e rappresenta l'ultima erede della sua famiglia. La sua vita è intrinsecamente connessa a Ferrara, riconosciuta per essere un centro culturale di grande rilievo per la comunità ebraica storica. La famiglia Saralvo ha vissuto in via Mazzini 47, un indirizzo che è carico di significati storici e affettivi per Oriella. La sua narrazione si sviluppa attraverso un racconto intimo ma universale, che pone l'accento sulla quotidianità all'interno del ghetto ebraico di Ferrara e su come questo ambiente abbia forgiato la sua esistenza.

La fuga e i rifugi

Purtroppo, la serenità di una vita normale fu stravolta dai tragici eventi della Seconda guerra mondiale. Oriella e la sua famiglia furono costretti a nascondersi dai rastrellamenti nazisti, una scelta che segnò profondamente la loro vita. "Vivevamo in un fienile, nascosti sulle colline bolognesi, perché ci cercavano sempre," ricorda Oriella con viva emozione. Questo periodo di tensione e paura forgiò la sua memoria e la sua identità, trasformando il suo vissuto in una testimonianza cruciale che il documentario propone al pubblico.

Testimoni di un passato che non deve essere dimenticato

La voce di Fortunato Arbib

Oltre alla narrazione di Oriella, il film include le toccanti testimonianze di Fortunato Arbib. La sua esperienza personale si intreccia con quella della comunità ebraica di Ferrara, un luogo che ha storicamente conosciuto una significativa presenza di ebrei sin dal XV secolo, sotto il Ducato Estense. Arbib ricorda una Ferrara che, per secoli, ha accolto gli ebrei, offrendo loro la possibilità di esercitare le proprie professioni e mantenere vive le proprie tradizioni.

L'eredità ebraica a Ferrara

Il racconto di Oriella e Fortunato non si limita a mettere in evidenza il dramma delle persecuzioni, ma invita a considerare anche l'eredità culturale e sociale della comunità ebraica. La presenza sefardita, in particolare, ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della città. Il documentario serve quindi da ponte tra passato e presente, stimolando riflessioni su come la memoria storica possa influenzare la nostra comprensione della cultura e dell'identità contemporanea.

L’opera di Civetta Movie rappresenta un'importante iniziativa che non solo narra fatti storici, ma invita anche alla memoria collettiva, sottolineando l’importanza di preservare e condividere queste storie per le generazioni future.

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 da Sara Gatti

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