Origini dei doni natalizi in vaticano: una tradizione rinnovata
Le festività natalizie si avvicinano e anche quest’anno la Città del Vaticano si prepara a celebrare l’occasione con doni significativi che affondano le loro radici in tradizioni locali. Due elementi di spicco, il presepe e un maestoso albero di Natale, sono già stati svelati. Provenienti rispettivamente da Grado, in provincia di Gorizia, e da Ledro, in Trentino, entrambi rappresentano non solo simboli di festa, ma anche la cultura e la comunità italiana. L’udienza con Papa Francesco è stata fissata per il 7 dicembre mattina, mentre il pomeriggio sarà dedicato alla cerimonia di inaugurazione.
Il presepe di grado: tradizione e dettagli
Quest’anno il presepe, fornito dalla storica città lagunare di Grado, si distingue per un’ambientazione ricca di dettagli che rievocano l’atmosfera dei primi del Novecento. La Natività sarà collocata all’interno di un casóne, una costruzione tradizionale in canne, ambientata in una zona caratterizzata da una miriade di mote, o isolotti, che conferiscono un aspetto unico alla laguna. L’idea è di trasmettere visivamente la vita quotidiana dei gradesi dell’epoca, quando la comunità era ancora attivamente coinvolta nella pesca e nelle tradizioni locali.
Il presepe è frutto del lavoro di una quarantina di artigiani e volontari, esperti in diverse discipline, che si sono uniti per realizzarlo. Tra i partecipanti ci sono pescatori, costruttori di casóni e artisti, molti dei quali appartenenti ad associazioni locali. I Portatori della Madonna di Barbana, una delle principali associazioni coinvolte, hanno collaborato attivamente nelle fasi di progettazione e costruzione. Considerata una delle rassegne presepiali più significative del Friuli Venezia Giulia, l’iniziativa ha radici consolidate che risalgono a circa 25 anni.
Inoltre, la creazione del presepe è stata supportata sia dalla Regione Friuli Venezia Giulia che dal Comune di Grado, a sottolineare l’importanza della collaborazione fra istituzioni per il buon esito dell’evento. All’interno dell’allestimento, sono presenti anche alcuni elementi tipici del paesaggio lagunare, come le briccole, che segnalano i canali navigabili e indicano la direzione per luoghi storici nelle vicinanze. Questo connubio tra tradizione e innovazione si propone di arricchire l’esperienza natalizia di chi visita Piazza San Pietro.
L’abete rosso di ledro: una scelta ecosostenibile
L’abete rosso che illuminerà la piazza durante le festività natalizie proviene dal comune di Ledro, situato in Trentino Alto-Adige. Questo albero, alto 29 metri, è stato selezionato seguendo rigidi criteri di sostenibilità e impatto ambientale. Gli esperti del Servizio Giardini e Ambiente del Governatorato hanno lavorato insieme al servizio di custodia forestale per garantire che l’albero fosse non solo esteticamente piacevole, ma anche appropriato dal punto di vista ecologico.
Il comune di Ledro, pur essendo di piccole dimensioni con circa 5.000 abitanti, presenta un territorio ricco di storia e cultura, compreso un sito UNESCO che testimonia l’importanza della zona durante l’Età del Bronzo. Questo contesto storico rende ancora più significativo il regalo dell’abete, portando in Vaticano un pezzo di cultura e tradizione locali. La posizione del comune, strategicamente situata vicino al Lago di Garda, insieme alle sue graziose frazioni, contribuisce a far di Ledro una delle località più affascinanti del Trentino.
Oltre all’albero principale, sono previsti ulteriori alberi di dimensioni più contenute, che saranno decorati da cittadini e associazioni locali. Questi alberi decorati verranno esposti in vari uffici e palazzi della Santa Sede, creando un’atmosfera festiva e accogliente che si estende oltre Piazza San Pietro.
Celebrazione della tradizione
La cerimonia di inaugurazione del presepe e dell’albero avrà luogo il 7 dicembre alle 17 sotto la supervisione del cardinale Fernando Vérgez Alzaga. Questo evento non rappresenta solo l’inizio delle festività natalizie in Vaticano, ma è anche un omaggio alla ricca tradizione culturale italiana, evidenziando come le comunità locali possano contribuire a una celebrazione collettiva di significato universale.
Il presepe e l’albero resteranno in mostra fino al termine del Tempo di Natale, che culmina con la festa del Battesimo del Signore il 12 gennaio 2025. La presenza di questi elementi festivi continua a rappresentare un’importante testimonianza dell’impegno delle varie comunità italiane nel contribuire alla cultura e tradizione cristiana, creando un legame profondo tra passato e presente.