La figura della Befana è un simbolo importante in molte culture, soprattutto in Italia, dove il suo arrivo segna la chiusura delle festività natalizie. Una tradizione che affonda le radici in miti antichi e rituali, e che si intreccia con il folklore e le credenze popolari. La storia della Befana è ricca di significato, dalle origini pagane alle influenze che ha subito nel corso dei secoli.
Le radici del mito romano
Nei dodici giorni che seguono il solstizio d’inverno, nelle festività dedicate alla rinascita della natura, si narrava di figure femminili misteriose in volo sorvolando i campi. Queste figure, legate a divinità come Diana e Sàtia, rappresentavano la speranza di raccolti abbondanti per il futuro. L’immagine della “donna volante” su un manico di scopa sarebbe, quindi, un’eredità di queste credenze antiche. I Romani, che celebravano riti legati ai cicli naturali, avevano un profondo rispetto per la figura femminile associata alla divinità e alla fertilità. L’Epifania, in questo contesto, acquista un significato sacrale, dove il bene e il male si confrontano in un continuo ciclo di morte e rinascita, evidente anche nella figura della Befana.
L’anziana di stracci tra Austria e Germania
La rappresentazione della Befana con abiti stracciati trova una parallela manifestazione in altre culture europee, come in Austria e Germania con il personaggio di Perchta. Considerata come una vecchia sciamana legata alla natura e ai raccolti, il suo aspetto trasandato riflette il concetto di un anno vissuto, essendo anche un simbolo del ciclo della vita. In queste tradizioni, la figura incarna l’inverno e la povertà portata dalla stagione fredda, ma allo stesso tempo, rappresenta anche la speranza di rinnovamento. La consuetudine di bruciare fantocci vestiti di stracci durante il periodo celebrativo del nuovo anno è condivisa da diverse nazioni europee, contribuendo all’idea di purificazione e rinnovamento collegata al passaggio da un anno all’altro.
L’evoluzione del termine ‘Befana’
L’etimologia del termine “Befana” è affascinante e complessa, con alcune teorie che suggeriscono una derivazione da “epifania”. Questa evoluzione linguistica evidenzia il passaggio da una celebrazione religiosa a una figura popolare e carica di folklore. Lorrendo, le trasposizioni fonetiche possono aver portato alla forma attuale, che viene utilizzata comunemente. Ciò dimostra come la cultura popolare e le tradizioni religiose si siano mescolate nel tempo, dando vita a un’immagine che, pur mantenendo la sua essenza, si è evoluta nel quadro sociale italiano.
Tradizioni e regali della Befana
Un elemento chiave della festa è legato alla tradizione di distribuire regali o carbone ai bambini. Questa pratica potrebbe avere origini nei festeggiamenti legati ai personaggi come Babbo Natale e San Nicola, e affonda le radici nei riti dedicati a Strenia, una divinità romana associata al nuovo anno. Gli scambi di doni durante i Saturnali riflettono tale tradizione, ponendo la Befana come figura centrale nel passaggio dall’anno vecchio all’anno nuovo.
Inoltre, la figura della Befana si è evoluta per rispondere anche a necessità sociali. In molte comunità, la festa era vista come un momento per aiutare le famiglie in difficoltà, che ricevevano cibi e piccoli regali in cambio della loro presenza per scambiarsi auguri. La narrazione cristiana ha ulteriormente arricchito la figura della Befana, includendo un racconto che narra un incontro tra la vecchia e i Re Magi in viaggio verso il Bambino Gesù. Questo tentativo di cristianizzazione evidenzia il continuo dialogo tra tradizione pagana e fede, facendo della Befana una figura complessa, simbolo di generosità e redenzione.
Ultimo aggiornamento il 6 Gennaio 2025 da Armando Proietti