Ladispoli dopo anni di attese si trova ancora in una situazione complicata riguardo alla realizzazione dell’ospedale di comunità. La questione, segnalata più volte, comprende dubbi su lavori effettivamente svolti, costi sostenuti e la gestione temporanea dei servizi sanitari. Tra spostamenti provvisori, modifiche improvvise e attese sul cantiere, restano molti elementi incerti sul futuro della struttura.
Lentezze e incertezze nella realizzazione dell’ospedale di comunità
I lavori per l’ampliamento della Casa della Salute e del Posto di Primo Intervento di Ladispoli-Cerveteri dovevano portare alla nascita dell’ospedale di comunità. Questi interventi sono stati approvati e finanziati con 2,4 milioni di euro dalla Regione Lazio il 29 dicembre 2022, nell’ambito di un progetto targato giunta centrosinistra. Si trattava di un investimento mirato per migliorare l’offerta sanitaria locale.
Nonostante il via formale ai lavori, sul terreno si osserva un’immobilità che suscita interrogativi. Il cantiere esiste, ma risulta poco chiaro quali lavori siano stati completati o in corso. Mancano dati precisi riguardo un cronoprogramma aggiornato e definitivo dei lavori di ampliamento. Senza indicazioni puntuali sui tempi e sulle fasi del progetto, il quadro rimane confuso, con ripercussioni evidenti sulla popolazione locale.
In più, non è chiaro in che modo e quando la struttura potrà avviare le attività previste, dato che fino a oggi non emergono dettagli sul personale che dovrà operare nell’ospedale di comunità una volta pronto. Questo silenzio alimenta dubbi sulle reali tempistiche per la conclusione dei lavori e sull’effettivo utilizzo della nuova struttura.
Caos e spostamenti provvisori dei servizi sanitari sul territorio
L’avvio del cantiere aveva reso inevitabile il trasferimento temporaneo di alcuni servizi per garantire la continuità assistenziale. Proprio qui si è generato un vero e proprio disordine che ha coinvolto operatori e utenti. Inizialmente, alcune attività del Posto di Primo Intervento sono state ridimensionate, con il rischio di essere spostate in un altro Comune.
Per cercare di gestire la situazione, è stato collocato un container con l’intento di allocare in modo provvisorio alcuni di quei servizi. Questo container, tuttavia, si è rivelato inutile, perché successivamente i servizi sono stati riportati nella struttura preesistente che però non è stata ancora ampliata. Il risultato è stata una gestione poco chiara e frammentaria tra spostamenti, promesse e realtà.
All’interno di questo contesto, alcuni servizi sembravano destinati al trasferimento a Cerveteri, altro Comune del territorio, ma alla fine ciò non si è concretizzato. Questo tira e molla ha generato incertezza e difficoltà organizzative e logistiche per gli operatori sanitari e gli utenti.
Interrogazione urgente per chiarire lo stato dei lavori e i costi sostenuti
La consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano, ha presentato una seconda interrogazione rivolta al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. L’obiettivo è ottenere chiarimenti precisi su quali lavori siano stati effettivamente eseguiti fino ad oggi e quale sia il costo complessivo del contratto per il container temporaneo, che risulta non essere stato utilizzato come previsto.
Califano definisce la situazione paradossale, evidenziando come a fronte di fondi stanziati e progetti avviati, nulla di concreto si vede alla fine. L’interrogazione vuole fare luce anche sulla mancanza di un cronoprogramma dettagliato e sulle assenze di dati certi riguardo al personale destinato a gestire la futura struttura sanitaria.
Il documento presentato denuncia la confusione e invita la Regione a fornire dati chiari circa lo stato reale del progetto, per garantire trasparenza e informare la cittadinanza su tempi e modalità di realizzazione dell’ospedale di comunità.
La situazione attuale e le prospettive per ladispoli
A oggi, la popolazione di Ladispoli resta in attesa di vedere concretizzarsi una struttura che dovrebbe migliorare l’assistenza locale. Il progetto, avviato con fondi pubblici importanti, appare bloccato da passaggi amministrativi irrisolti e da valutazioni sulla ricollocazione dei servizi.
Del cantiere si parla ma non si vedono progressi sul campo tangibili. La continuità dei servizi rischia di risentire di queste incertezze e il personale sanitario attende indicazioni chiare su come organizzarsi. Questo scenario solleva dubbi su prestazioni future e sull’effettiva capacità di Ladispoli di vedere realizzata un’opera attesa da tempo.
Le interrogazioni presentate in consiglio regionale, insieme a richieste di trasparenza, puntano a sbloccare la situazione e a monitorare costantemente gli sviluppi, per evitare ulteriori disagi e fornire risposte tempestive a una cittadinanza ormai in fermento.