Otto arresti per associazione mafiosa a Latina: scoperto bunker di capi della 'ndrangheta

Otto arresti per associazione mafiosa a Latina: scoperto bunker di capi della ‘ndrangheta

Operazione contro la criminalità organizzata a Latina: otto arresti per associazione mafiosa, estorsione e usura, con scoperte significative tra cui un bunker del latitante “capo dei capi”.
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Otto arresti per associazione mafiosa a Latina: scoperto bunker di capi della 'ndrangheta - Gaeta.it

Le autorità di Latina hanno avviato un’importante operazione contro la criminalità organizzata, dando esito a otto arresti per associazione a delinquere di tipo mafioso. Questi arresti si inseriscono in un contesto di indagini correlate all’operazione che, a luglio scorso, ha provocato la caduta dell’amministrazione comunale di Aprilia. Le accuse agli arrestati comprendono estorsione, usura, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di imprese, nonché partecipazioni o cariche sociali. Questo blitz, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, mira a smantellare una rete mafiosa particolarmente attiva sul territorio.

I dettagli dell’operazione della Dda

L’operazione condotta dalla Dda di Roma ha rivelato collegamenti significativi tra le otto persone arrestate e attività illecite che operano sul territorio di Aprilia e Latina. Gli investigatori, che includono agenti del comando provinciale di Latina e della Direzione Investigativa Antimafia di Roma, hanno esaminato a fondo le dinamiche operative della banda. Nel corso delle indagini, è emerso che i profitti generati da attività criminali venivano occultati tramite l’utilizzo di terze persone fittiziamente intestatarie di imprese. Due società sono state identificate: una azienda di produzione di profilati plastici con sede ad Aprilia e un ristorante situato a Foce Verde, nella zona di Latina Lido.

Questi imprenditori di comodo hanno permesso così ai membri della mafia di gestire i guadagni illeciti senza destare sospetti, di fatto fungendo da prestanome. Queste scoperte hanno rivelato un’organizzazione complessa che si infiltra nelle vene economiche del comune, evidenziando l’ampiezza e la pervasività della criminalità organizzata locale.

Il bunker del “capo dei capi”

Uno dei momenti salienti dell’operazione è stata la scoperta di un bunker situato sotto l’abitazione di Patrizio Forniti, un personaggio di spicco della criminalità organizzata locale, attualmente latitante. Considerato il “capo dei capi”, Forniti risulta connesso a una cosca di ‘ndrangheta del mandamento reggino. La presenza di un rifugio così sofisticato suggerisce non solo la gravità della situazione ma anche l’intenzione dei mafiosi di evitare gli arresti e custodire al sicuro gli strumenti di attività illecite. Questo ritrovamento ha dimostrato un ulteriore aspetto di come il crimine organizzato possa operare con strutture e sistemi di difesa estremamente elaborati.

Gli agenti del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, insieme alla Squadra Mobile della Questura di Latina, hanno svolto un ruolo fondamentale nella rivelazione di questi dettagli. Le immagini e i video delle fasi dell’operazione, che includono la scoperta del bunker e il sequestro di beni al Lido di Latina, testimoniano l’impegno e la cooperazione tra le forze dell’ordine nella lotta contro la mafia.

Implicazioni per la sicurezza locale

Questa operazione non solo segna un passo avanti nella lotta contro la mafia a Latina ma evidenzia anche le sfide che si presentano nella regione. Gli arresti effettuati pongono interrogativi sulle radici della criminalità organizzata, nonché sulla capacità delle istituzioni di debellare tali fenomeni. Gli investigatori continuano a monitorare il territorio e a lavorare per compromettere i legami tra criminalità e economia, cercando di disarticolare strutture che minacciano la sicurezza dei cittadini e il buon andamento delle istituzioni locali.

Il contrasto alla mafia, sebbene complesso, rappresenta un obiettivo primario per le autorità. Le operazioni come questa non solo mirano a neutralizzare elementi specifici della criminalità ma hanno anche un valore educativo e preventivo, stimolando una maggiore consapevolezza e partecipazione della comunità nella lotta per la legalità. Le istituzioni continueranno a lavorare insieme per garantire un futuro più sicuro per tutti i residenti, affrontando le sfide imposte dalla criminalità organizzata con determinazione e strategia.

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