Otto cittadini turchi arrestati a trieste per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare sulla rotta balcanica

Otto cittadini turchi arrestati a trieste per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare sulla rotta balcanica

La procura di Trieste coordina l’arresto di otto cittadini turchi per traffico di migranti lungo la rotta balcanica, con sequestri e collaborazione internazionale tra polizie di Italia, Croazia, Germania e altri paesi.
Otto Cittadini Turchi Arrestat Otto Cittadini Turchi Arrestat
La Procura di Trieste ha coordinato l’arresto di otto cittadini turchi per traffico di migranti lungo la rotta balcanica, in una operazione internazionale che ha coinvolto polizie di vari paesi e sequestrato mezzi usati per il trasporto. - Gaeta.it

Un’operazione coordinata dalla Procura di Trieste ha portato all’arresto di otto cittadini turchi accusati di gestire un’organizzazione dedita al traffico di migranti lungo la cosiddetta “rotta balcanica”. L’inchiesta ha delineato un sistema articolato che portava migranti irregolari dall’area mediorientale e asiatica verso il nord Europa, passando dall’Italia. Il blitz ha interessato diversi paesi, coinvolgendo forze di polizia europee in una rete di cooperazione internazionale.

dettagli sugli arresti e sequestro dei mezzi utilizzati per il trasporto

L’intervento della polizia di frontiera di Trieste, su indicazione della direzione distrettuale antimafia, ha portato al fermo di otto membri turchi dell’organizzazione. Questi soggetti sono ritenuti responsabili di aver facilitato l’ingresso irregolare di numerosi migranti attraverso il confine italiano, utilizzando un sistema logistico che comprendeva auto e mezzi pesanti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati dieci veicoli, impiegati per il trasporto dei migranti lungo la rotta.

arresti in croazia e identificazione dei migranti

Parallelamente, in Croazia, precisamente a Spalato, la polizia locale ha arrestato altri tre cittadini turchi presumibilmente collegati alla stessa rete. Gli stranieri irregolari identificati dalla polizia italiana e croata sono stati 52. Tra questi figurano molte donne e diversi minorenni, anche di età molto giovane, evidenziando la presenza di famiglie intere in questo flusso migratorio.

modus operandi dell’organizzazione e il percorso seguito dai migranti

Le indagini sono partite nella primavera 2025, dopo alcuni arresti di cittadini turchi durante controlli di frontiera a Trieste. Questi individui trasportavano prevalentemente persone di origine turco-curda e cinese. Il sistema smascherato prevedeva che i migranti volassero in Bosnia o Serbia, spesso in gruppi familiari, per poi essere accompagnati via terra attraverso Bosnia, Croazia, Slovenia e Italia. Nonostante fosse l’Italia il luogo di passaggio, la destinazione finale dichiarata era il nord Europa, Germania in particolare.

I migranti affrontavano una spesa rilevante per questo viaggio: le tariffe oscillavano tra i 4.000 e i 6.000 euro a persona, solamente per la tratta che dalla Turchia conduceva fino all’Italia. Il percorso comprendeva l’attraversamento dei vari paesi balcanici, utilizzati come transit point prima del proseguimento verso le destinazioni europee più a nord.

rete di contatti e collaborazione internazionale tra le forze di polizia

L’organizzazione aveva consolidate connessioni in diversi paesi, inclusi Turchia, Bulgaria, Germania, Bosnia e alcune nazioni baltiche. Per smantellare questa rete, la polizia italiana ha lavorato fianco a fianco con le forze di polizia di Croazia, Bulgaria, Turchia e Germania. Un ufficiale della polizia tedesca, distaccato presso la polizia di frontiera di Trieste, ha fornito supporto tecnico-specialistico nell’ambito di una cooperazione europea.

Questa sinergia nasce da un accordo avviato tra la Bundespolizei tedesca e la polizia di stato italiana, con l’obiettivo di contrastare efficacemente il traffico di esseri umani che interessa l’area balcanica e il nord-est d’Italia. La collaborazione tra i diversi corpi di polizia ha permesso di monitorare i flussi congiunti e intervenire in maniera coordinata nei paesi interessati alla tratta.

Le indagini confermano la complessità di un fenomeno che coinvolge rotte multiple e soggetti distribuiti in più territori europei, con una struttura che intercetta migranti soprattutto vulnerabili. L’azione congiunta ha segnato un passo significativo nella lotta ai traffici illegali che transitano da sud-est a nord della penisola italiana e oltre.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

    Visualizza tutti gli articoli
Change privacy settings
×