Paderno Dugnano, il 17enne spiega il gesto tragico durante l'interrogatorio

Paderno Dugnano, il 17enne spiega il gesto tragico durante l’interrogatorio

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Paderno Dugnano, il 17enne spiega il gesto tragico durante l'interrogatorio - Gaeta.it

Un’interrogazione di circa un’ora e mezza ha offerto un’importante occhiata nelle motivazioni che hanno portato il giovane autore della strage di Paderno Dugnano a compiere il gesto estremo. La dichiarazione del legale del ragazzo potrebbe rivelare il contesto di malessere e conflitto interiore che ha preceduto l’evento drammatico.

dinamica della strage

Dettagli sull’interrogatorio del minore

Durante l’interrogatorio, il difensore ha descritto come il 17enne abbia ripercorso la sequenza degli eventi, rispondendo alle domande del gip per i minorenni. Il giovane ha espresso il suo stato d’animo e il profondo malessere che ha accumulato nei giorni antecedenti alla tragedia. Queste dichiarazioni riferiscono un momento di crisi personale, senza una chiara intenzione di voler fare del male alla propria famiglia. Il ragazzo ha sottolineato che la decisione di agire in quel modo non è stata premeditata, ma piuttosto una reazione impulsiva scaturita da un accumulo di disagio.

Comprensione del malessere interiore

Il legale ha chiarito che il giovane ha vissuto una fase di grande tensione emotiva che è culminata nella tragica decisione. Il ragazzo ha dichiarato di non aver pensato di colpire i propri familiari il giorno prima e che stava considerando altre opzioni, come la possibilità di fuggire o di trasferirsi in Ucraina. Questi dettagli illustrano una mente in conflitto, alla ricerca di risposte a un malessere profondo che si è manifestato in vari aspetti della sua vita, incluso lo studio e le relazioni sociali.

relazioni familiari

Il legame con i nonni

Il legale ha menzionato l’intenzione del giovane di incontrare i nonni, che rappresentano un supporto fondamentale in questo momento difficile. Nonostante il dolore causato dalla perdita dei familiari, i nonni non si sono allontanati e desiderano rimanere accanto a lui nell’attesa di una decisione da parte del giudice. Quest’incontro è visto come un passo importante per il giovane, che si trova ora a fare i conti con una vita profondamente cambiata.

Espressione di dispiacere

Il ragazzo ha anche mostrato dispiacere per i propri genitori e per il fratello, evidenziando di non provare risentimento nei loro confronti. La sua reazione è stata descritta come un’esplosione di malessere emotivo, senza un precedente confronto negativo con i familiari. Questa chiarezza emotiva potrebbe rendere i futuri interventi terapeutici più mirati e utili.

la difesa e le richieste legali

Proposta di trasferimento in comunità

La difesa ha richiesto al gip di considerare un’alternativa alla custodia cautelare in carcere, suggerendo un trasferimento in una comunità. Il legale, Amedeo Rizza, ha sottolineato come, in situazioni di questo tipo, l’istituto penitenziario non rappresenti sempre la soluzione più idonea. La prospettiva di un intervento riabilitativo appare come una scelta più costruttiva, necessaria per affrontare le condizioni che hanno portato a questa tragedia.

Considerazione di una perizia

Il legale intende anche nominare un consulente per esaminare se il disagio del ragazzo possa nascondere un disturbo più profondo, offrendo così l’opportunità di un intervento clinico specifico. È chiaro che la difesa si impegna a garantire che il giovane riceva la giusta assistenza, riconoscendo la gravità della situazione pur senza escludere la possibilità di recupero.

A breve, è attesa la decisione del gip riguardo alla convalida dell’arresto e alla misura cautelare da applicare. Le forze dell’ordine e la comunità sono in attesa di un riscontro che possa aiutare a comprendere le complesse dinamiche che hanno portato a questo tragico evento.

Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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