Filippo Zanella, residente a Cesena, ha tenuto una conferenza stampa per esprimere la sua gratitudine verso l’anonimo benefattore che gli ha permesso di riabbracciare sua figlia. La ragazza, di soli dieci anni, era stata sottratta e portata in Polonia dalla madre nel settembre del 2021. Zanella ha dichiarato di voler ricompensare generosamente colui che lo ha aiutato a riavere la sua amata figlia.
Impegno costante per il recupero dei minori sottratti
Zanella ha annunciato la sua determinazione a continuare a lottare per aiutare altri genitori che si trovano nella dolorosa situazione di dover recuperare i figli sottratti. In Italia, viene riferito che un bambino viene rapito ogni giorno e si stima che ci siano circa un milione di padri alienati. L’iniziativa di Zanella mira a ispirare altre persone a seguire il suo esempio e contribuire al ritorno dei bambini sottratti, anche attraverso donazioni anonime da individui vicini alla Chiesa o a organizzazioni non profit.
Situazione critica: inefficacia delle istituzioni italiane
Il cesenate ha espresso preoccupazione riguardo all’efficacia delle istituzioni italiane nelle situazioni di sottrazione di minori. Zanella ha sottolineato la necessità di una legge che equipari la sottrazione di minori al sequestro di persona per garantire un cambiamento significativo. Attualmente, le istituzioni italiane sono più attive nel recupero dei minori sottratti e portati in Italia rispetto alla cooperazione con altri Stati esteri. Spesso i genitori alienati devono intraprendere azioni private, affrontando lunghi tempi e costi considerevoli per riunirsi ai propri figli, spesso con l’assistenza di investigatori privati e organizzazioni come la Lega Uomini Vittime di Violenza.
Lotta contro il tempo per il recupero dei minori
Zanella ha raccontato la sua personale esperienza nel recupero di sua figlia, sottolineando che sono trascorsi circa tre anni prima di riabbracciarla. Nel frattempo, la bambina aveva iniziato a perdere l’uso dell’italiano e aveva difficoltà a riconoscerlo. Fortunatamente, ora la piccola è felice, ha fatto nuove amicizie, frequenta la scuola e pratica sport. Tuttavia, in molti casi, la ricerca dei minori sottratti si protrae per anni, con il rischio che, una volta ritrovati, siano ormai adolescenti che preferiscono rimanere nel contesto culturale in cui si sono integrati.
Il cammino di Zanella verso il recupero di sua figlia è un esempio delle sfide e degli ostacoli affrontati dai genitori alle prese con la sottrazione di minori. La sua determinazione e il suo impegno nel sensibilizzare sul tema sono un richiamo all’importanza di affrontare questa delicata questione con urgenza e sostegno. La storia di Zanella e della sua famiglia rimane un monito sulle difficoltà e la resilienza necessarie nel lungo percorso verso la riunificazione familiare.