Paestum ospita la XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: focus sui parchi di Cerveteri e Tarquinia

La XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum ha evidenziato la crescita del turismo archeologico in Italia, con focus su accessibilità, valorizzazione e il ruolo dei volontari nei parchi storici.
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Paestum ospita la XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: focus sui parchi di Cerveteri e Tarquinia - Gaeta.it

L’evento della XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, tenutosi a Paestum, ha messo in luce la crescita del turismo archeologico in Italia. Questo incontro ha rappresentato un’importante piattaforma per esporre la ricchezza culturale del Paese e per illuminare opportunità turistiche che stanno crescendo a ritmo sostenuto. Direttori di parchi archeologici e professionisti del settore hanno condiviso idee e progetti volti a migliorare la fruizione e la valorizzazione del patrimonio storico.

Cerveteri e Tarquinia al centro dell’attenzione

Durante la manifestazione, ha avuto un ruolo chiave il Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, Vincenzo Bellelli, che ha presentato le nuove linee guida per la gestione del Parco. Bellelli ha evidenziato quattro aspetti fondamentali su cui si basa la sua direzione: ricerca, fruizione, valorizzazione e progetti. Questi punti non solo sono essenziali per rafforzare la posizione dei due siti storici, ma anche per garantire un futuro sostenibile.

La ricerca ha assunto un’importanza centrale nel discorso di Bellelli. Questo approccio implica collaborazioni con istituzioni accademiche, sia nazionali che internazionali. Un esempio notevole è rappresentato dalla recente alleanza con il Louvre di Parigi, seguita da incontri anche con università americane. L’obiettivo è quello di produrre valore che possa poi essere trasferito in iniziative di fruizione e valorizzazione.

Accessibilità e fruizione come priorità

Un tema particolarmente significativo trattato durante l’incontro è stato quello della fruizione del patrimonio archeologico. Bellelli ha sottolineato la difficoltà di accesso alle tombe e ai siti archeologici, essendo questi luoghi spesso inaccessibili. Il direttore ha posto l’accento sulla necessità di lavorare su vari fronti per garantire un’esperienza di visita positiva. Un aspetto fondamentale è stato definito l’”accessibilità cognitiva”, cioè la capacità di fornire informazioni chiare e comprensibili per i visitatori.

Si è discusso della necessità di adattare il linguaggio utilizzato nelle comunicazioni al fine di renderlo più accessibile e attrattivo per il pubblico. Questo approccio mira a creare un legame con i visitatori, permettendo loro di comprendere appieno la ricchezza culturale dei luoghi che visitano.

Valorizzazione del patrimonio e educazione del pubblico

La valorizzazione del patrimonio culturale non deve limitarsi ad attrarre un numero sempre maggiore di visitatori. Bellelli ha chiarito che l’obiettivo è anche quello di educare il pubblico e stimolare una riflessione più profonda su ciò che i turisti vivono durante le loro visite. Ogni museo e area archeologica dovrebbe fungere da catalizzatore per l’arricchimento culturale, piuttosto che ridursi a semplice intrattenimento.

Il lavoro di valorizzazione implica un approccio attento e strategico, in grado di creare un’esperienza oltre la mera esplorazione fisica dei luoghi. Ogni iniziativa deve puntare a facilitare un’esperienza educativa che risuoni con il pubblico, contribuendo a far crescere un’apprezzamento autentico per il nostro patrimonio culturale.

Il ruolo dei volontari nel Parco Archeologico

Uno degli argomenti più discussi è stato il lavoro dei volontari presso il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Questo aspetto ha un significato particolare e rappresenta una parte integrante della comunità locale. Bellelli ha descritto il progetto avviato per valorizzare l’impegno dei volontari, sottolineando che si tratta di un’iniziativa unica nel panorama nazionale.

Il progetto si colloca all’interno di una collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, ponendo le basi per una preparazione scientifica e metodologica. Nel mese di ottobre, i volontari hanno ricevuto un manuale di pratiche che fungerà da guida per le loro attività quotidiane. Questo documento rappresenta una risorsa fondamentale per garantire che il lavoro dei volontari sia condotto in modo efficace e altamente professionalizzato.

Nel contesto della Borsa, le parole di Bellelli hanno catturato l’attenzione. Il riconoscimento ricevuto dai suoi colleghi sottolinea l’importanza del progetto di Cerveteri e i suoi potenziali benefici per altre località archeologiche. Il direttore ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto e l’impegno costante del personale e dei volontari, delineando un percorso che potrebbe fungere da modello per altre istituzioni.

Un altro momento significativo è stato il contrasto con le opinioni di alcuni rappresentanti dell’Associazione Nazionale Archeologi, i quali hanno chiesto una riduzione dell’utilizzo dei volontari. Tuttavia, la presentazione di Bellelli ha dimostrato il valore e l’efficacia di un progetto che punta a un uso inclusivo e vantaggioso del volontariato, creando opportunità di crescita per tutti gli attori coinvolti nel settore.

Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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