Dal 5 settembre al 6 ottobre, Palazzo Merulana a Roma si trasforma in un centro culturale di riferimento con l’esposizione “Riverberi e trame dalla Scuola Romana“. Questa mostra celebra la carriera artistica di Anna Maria Fabriani, una pittrice centenaria che ha lasciato un segno indelebile nel panorama dell’arte italiana del Novecento. Attualmente residente a Lucca, Fabriani è stata allieva del celebre maestro Carlo Socrate e ha fatto parte della tradizione pittorica che si è sviluppata nella capitale. Gli appassionati di arte possono ammirare un totale di 40 opere, riflesso della sua esperienza nell’atelier di Villa Strohl-Fern, un luogo di ritrovo per numerosi artisti della Scuola Romana.
Un tributo all’arte di Fabriani
I legami con la Scuola Romana
L’esposizione “Riverberi e trame dalla Scuola Romana” offre un’ampia panoramica sull’artisticità di Anna Maria Fabriani, evidenziando le sue profonde radici nella tradizione della Scuola Romana. Tra le opere in mostra spiccano nature morte, ritratti e composizioni floreali, tra cui “Cecilia“, un vero e proprio simbolo della retrospettiva. Grazie all’insegnamento di Carlo Socrate, Fabriani ha sviluppato un’approfondita conoscenza delle tecniche pittoriche, trasformando la luce in un elemento distintivo del suo stile. La mostra non solo esprime la sua creatività ma invita anche alla riflessione sul valore dei legami tra allievi e maestri nel processo di crescita artistica.
Fabriani ha dedicato la sua carriera a esplorare composizioni in grado di raccontare storie ed emozioni. L’atelier di Villa Strohl-Fern, un luogo iconico per gli artisti romani, ha rappresentato per lei un laboratorio di ricerca e di incontro con altri talenti emergenti. La mostra al Palazzo Merulana rappresenta, quindi, non solo un tributo alla carriera di Fabriani, ma anche un’opportunità per il pubblico di scoprire un periodo prolifico dell’arte italiana.
La ricerca e il recupero delle opere
Il progetto espositivo è il risultato di un meticoloso lavoro di ricerca e recupero condotto dalla curatrice Sabina Ambrogi, il cui impegno ha portato alla riscoperta di opere di Fabriani disperse nel tempo e nello spazio. Dopo anni di sforzi, Ambrogi ha catalogato opere dimenticate, alcune delle quali erano state riposte in cantine e ritrovate dopo anni di incuria. Un esempio eloquente è il ritratto “Maria Magris“, riscoperto in una cantina dove era stato abbandonato. Protagonista di un intenso processo di restauro, l’opera è stata ripulita da muffa e macchie, restituendo alla luce un pezzo fondamentale della corposa produzione di Fabriani, testimone di un’epoca artistica significativa.
La scoperta di opere come “Savoiardi” e “Grigio su Grigio” rappresenta un momento cruciale per la rivisitazione dell’eredità artistica di Fabriani, un’artista che ha operato spesso nella riservatezza del proprio ambiente domestico. La vitalità della sua produzione invita a una riflessione sulla storicizzazione delle artiste nel panorama artistico italiano del Novecento. L’esposizione funge non solo da vetrina delle opere, ma anche da piattaforma di dialogo sulle questioni di visibilità e rappresentanza nel mondo dell’arte.
Le opere disperse e un invito al pubblico
Un appello alla comunità artistica
La mostra di Palazzo Merulana crea un’importante opportunità per rimettere in circolo opere disperse di Anna Maria Fabriani, rendendo partecipi gli appassionati e i collezionisti. Secondo le ricerche fatte dalla curatrice, risultano ancora mancanti dieci dipinti creati con l’insegnamento di Carlo Socrate. Questi dipinti, inviati nel 1959 a un familiare dell’artista in Venezuela, sono attualmente dispersi e il loro rintracciamento potrebbe arricchire ulteriormente la conoscenza dell’opera di Fabriani.
Il destinatario di questa spedizione, infatti, era impegnato in opere di costruzione e si trovava a grande distanza dalla capitale. I dipinti, in attesa di essere recuperati, rappresentano un ulteriore tassello del mosaico artistico che Fabriani ha contribuito a creare. L’esposizione non è solamente una celebrazione della sua arte, ma anche un appello ai visitatori e ai collezionisti affinché si facciano avanti se detentori di opere o se hanno informazioni utili al loro rintracciamento.
In tal senso, Palazzo Merulana si conferma come un faro della cultura contemporanea a Roma, continuando a valorizzare e promuovere la storia delle donne nell’arte e il loro contributo a un panorama culturale spesso dimenticato. La mostra di Fabriani non è solamente un omaggio a un’artista di grande valore, ma anche un movimento per restituire alle pittrici la visibilità che meritano nel contesto storico e artistico attuale.