Fino al 23 marzo, Palazzo Poli ospita un’importante esposizione dal titolo ‘Acquisizioni. Da Parmigianino a Kentridge‘. Questo evento segna l’inizio delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’Istituto Centrale per la Grafica. La mostra riunisce una selezione di 60 opere recenti, arricchendo le collezioni dell’istituto con un viaggio attraverso cinquecento anni di storia dell’arte. Visitatori provenienti da tutte le parti possono ammirare un variegato insieme di disegni, matrici, incisioni, fotografie, video e libri d’artista, offrendo così un contesto ricco e variegato da esplorare.
Un viaggio tra passato e presente
L’esposizione si configura come una narrazione visiva di un museo in evoluzione. Secondo quanto dichiarato da Maura Picciau, direttrice dell’Istituto, in soli tre anni sono pervenute decine di nuove opere al museo, rivelandosi un’importante opportunità per arricchire una collezione già vasta. La mostra si propone non solo di celebrare l’arte, ma anche di evidenziare l’impegno dello Stato nell’accrescere il patrimonio culturale nazionale. Le opere esposte, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, dimostrano come l’investimento in cultura rappresenti un valore fondamentale per la comunità.
Le nuove aggiunte alla collezione non sono semplici opere da osservare, ma raccontano storie e contesti. Ogni pezzo selezionato è un punto di riferimento nella storia dell’arte, abbracciando stili e tecniche di epoche diverse, e ogni visitatore può scoprire una parte della narrativa culturale che si snoda nel tempo.
Opere iconiche in mostra
La mostra si apre con un importante contributo del maestro Francesco Mazzola, noto come Parmigianino, che presenta una ‘Dormizione e Assunzione della Vergine’, acquisita tramite un provvedimento di fermo all’esportazione. Questa opera è solo l’inizio di un percorso artistico che prosegue con ‘Veduta del tempio di Vesta a Tivoli‘ di Caspar Van Wittel, un disegno datato 1720 eseguito con inchiostro acquerellato.
Non solo opere storiche: il XX secolo è rappresentato da Umberto Boccioni, grazie a una piccola incisione intitolata ‘Uomo seduto’, mai esposta prima. Il percorso prosegue con un disegno a matita di Egon Schiele, ‘Nudo maschile seduto’, l’unico esemplare dell’artista nelle collezioni italiane, e un’opera di Gustav Klimt, ‘Mäda Primavesi, in piedi, con il cappotto’, mostrando la varietà e la ricchezza delle forme artistiche.
Il visitatore potrà anche apprezzare le otto lastre inedite di Mario Sironi, realizzate nel 1917, che sorprendono per la loro tecnica leggera e veloce. Infine, una parete della mostra è dedicata all’imponente ‘Triumphs & Laments Frieze II’ di William Kentridge, acquisita direttamente dall’autore, che arricchisce ulteriormente il panorama espositivo.
L’importanza dei libri d’artista
Una parte significativa dell’esposizione è dedicata ai libri d’artista, oggetti di grande valore e bellezza. Tra questi, spicca ‘Illustration of the book of Job‘ di William Blake, un volume del 1826 corredato da 21 tavole incise a bulino. Questi libri non sono solo opere letterarie, ma opere d’arte a sé stanti, che combinano parole e immagini in un dialogo creativo.
La presenza di opere così preziose sottolinea l’importanza della figura dell’artista forgiata dal tempo e dall’innovazione, attraverso pezzi storici e contemporanei. Ogni libro rappresenta una visione del mondo che può arricchire e ispirare generazioni di artisti, studiosi e appassionati.
Palazzo Poli, con questa ricca esposizione, rappresenta un punto di riferimento per la cultura e l’arte, offrendo nell’arco di cinque secoli uno sguardo attento e curato alla dimensione artistica che affonda le sue radici nel passato e si proietta verso il futuro.
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Armando Proietti