paola saluzzi racconta la lotta a disturbi alimentari iniziata da bambina e gli anni a uno mattina

paola saluzzi racconta la lotta a disturbi alimentari iniziata da bambina e gli anni a uno mattina

Paola Saluzzi racconta la sua lunga battaglia contro i disturbi alimentari, dall’infanzia alla bulimia, sottolineando l’importanza di riconoscere i segnali e il sostegno familiare nel percorso di guarigione.
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Paola Saluzzi racconta la sua lunga battaglia contro i disturbi alimentari, condividendo la sua esperienza per sensibilizzare sull'importanza di riconoscere i segnali e trovare supporto per affrontarli. - Gaeta.it

Paola Saluzzi oggi ha parlato della sua lunga battaglia contro i disturbi alimentari, un problema che l’ha accompagnata fin dall’infanzia. Ospite a “Storie di donne al bivio”, la conduttrice ha raccontato dettagli della sua esperienza, offrendo uno sguardo diretto e sincero su un tema delicato che colpisce molte persone, soprattutto giovani. La sua testimonianza ha l’obiettivo di far emergere un problema spesso nascosto e di sensibilizzare su quanto possa essere importante affrontarlo.

il primo incontro con il disagio alimentare durante l’infanzia

Paola Saluzzi ha descritto come i suoi problemi con il cibo siano nati molto presto, già da bambina. Quando affrontava una difficoltà o un momento di stress, trovava nel rifiuto del cibo un modo per punirsi. Questo comportamento, legato a disagi interiori, si è rafforzato nel tempo. Ha spiegato che ogni volta che qualcosa non andava nella sua vita, evitar di nutrirsi diventava una reazione automatica. Questi gesti non erano semplici episodi isolati, ma veri e propri tentativi di controllare una realtà complicata.

Durante l’adolescenza, questa tendenza è diventata più frequente e dura da gestire, arrivando a influire pesantemente sul suo benessere. In quel periodo, il cibo ha smesso di essere una fonte di piacere o nutrimento, per trasformarsi in uno strumento di autodistruzione. La Saluzzi ha sottolineato quanto oggi molti ragazzi vivano simili difficoltà senza parlarne con nessuno, restando intrappolati in sentimenti di solitudine e vergogna.

La sua decisione di condividere questa esperienza attraverso la tv nasce dalla voglia di dare voce a chi lotta silenziosamente, invitando a riconoscere questi segnali prima che la situazione peggiori. Sperando così di raggiungere chi si sente isolato, la conduttrice si è espressa con franchezza e precisione, ricordando che è importante non ignorare i primi segnali dei disturbi alimentari.

cosa significa non ignorare i segnali

Riconoscere i sintomi iniziali può fare la differenza per evitare crisi profonde. La testimonianza di Paola sottolinea l’importanza di un ascolto attento e di un intervento tempestivo.

il periodo a uno mattina e l’intervento di luca giurato

Nel suo racconto, Paola ha fatto riferimento anche agli anni in cui conduceva “Uno Mattina”, in compagnia di Luca Giurato, il conduttore venuto a mancare nel 2024. Quel periodo l’ha descritta come particolarmente fragile, perché stava attraversando un momento di difficoltà personale che si rifletteva nel suo comportamento alimentare.

Ella ha ammesso di aver cominciato a non mangiare più davanti ai colleghi, fingendo che tutto andasse bene. Per nascondere il disagio, spesso “giocava” con il cibo senza assaggiarlo, creando un’apparenza che nascondeva la vera sofferenza. Luca Giurato, percependo che qualcosa non andava, ha deciso di intervenire in modo diretto.

In una delle pause dal lavoro, le ha proposto di andare a fare colazione insieme e, vedendo la sua riluttanza a mangiare, ha usato parole decise: “adesso basta, ora tu questo te lo mangi, la devi finire.” Quella frase, semplice ma netta, ha raggiunto Paola più di tante parole dette in altri contesti. Quel momento l’ha fatta sentire scoperta e, allo stesso tempo, l’ha spinta a riconoscere il problema.

un aiuto inatteso

Questo episodio evidenzia come l’intervento di una persona vicina possa essere cruciale, anche se breve e diretto. “Non sempre la sofferenza resta invisibile.”

la spirale della bulimia e il percorso verso la guarigione

Dopo quegli anni, la sfida per Paola è proseguita con l’insorgere di nuovi disturbi legati all’alimentazione, in particolare la bulimia. Ha descritto questo periodo come un momento di grande tensione emotiva. Mangiava in modo compulsivo, ma sentiva l’urgenza di liberarsi subito dopo per evitare l’aumento di peso. La convivenza con questi comportamenti ha richiesto molta fatica e ha peggiorato la sua salute fisica e psicologica.

La conduttrice ha anche ricordato la diversità tra la bulimia e l’anoressia: con quest’ultima si congratulava con sé stessa quando riusciva a non mangiare niente, mentre la bulimia, con la sua alternanza tra abbuffate e sensi di colpa, ha reso ancora più complesso il suo rapporto con il cibo. Questo racconto mette in luce come i disturbi alimentari non siano mai un fenomeno univoco ma si manifestino in forme diverse, spesso intrecciate tra loro.

il ruolo della famiglia

Nel corso del tempo, Paola è riuscita a liberarsi dal tunnel di questi disturbi. Ha evidenziato l’importanza del sostegno familiare, soprattutto della madre, che a distanza di anni notava il peggioramento fisico nei suoi apparizioni televisive e le faceva presente la preoccupazione. Questo ha rappresentato un punto di svolta per la conduttrice, che ha iniziato un percorso di accettazione di sé e di recupero.

La sua esperienza offre un esempio concreto della lotta contro i disturbi alimentari e della possibilità di superare situazioni che sembrano senza uscita. Le difficoltà restano, ma accompagnate dalla consapevolezza e dall’appoggio di persone vicine, si può recuperare un rapporto più sano con il proprio corpo e il cibo. Paola Saluzzi ha fatto emergere un problema difficile, mostrando la forza che serve per affrontarlo.

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