Paolo Rumiz: il premio Campiello alla carriera 2024 e la sua visione sulla letteratura e la politica

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Paolo Rumiz: il premio Campiello alla carriera 2024 e la sua visione sulla letteratura e la politica - Gaeta.it

Nel cuore di Venezia, durante la finale della 62esima edizione del Premio Campiello, si è acceso un dibattito accorato sul futuro della letteratura e della politica. Paolo Rumiz, scrittore e viaggiatore, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento e ha lanciato un appello agli intellettuali a rinnovare il loro approccio. Il suo messaggio risuona forte in un momento storico in cui il potere delle parole sembra perdere forza di fronte alle sfide contemporanee.

La letteratura come narrazione e libertà

Il potere dei libri

Alla cerimonia, tenutasi il 21 settembre al Gran Teatro La Fenice, Paolo Rumiz ha sottolineato l’importanza del libro come strumento di libertà. “Sento l’odore e la fisicità del libro, che ci consente di essere liberi in un mondo dominato dalla rete”, ha affermato. Questa affermazione evidenzia l’importanza della lettura in un’epoca in cui le informazioni sono sempre più frammentate e superficiali. Rumiz sostiene che la letteratura oggi debba evolversi oltre il concetto tradizionale e abbracciare una dimensione narrativa che parli al cuore delle persone.

Fare narrazione e non solo letteratura

Rumiz ha posto l’accento sulla necessità di adottare un approccio narrativo nella scrittura. “Non basta più fare letteratura, bisogna fare narrazione”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di rispondere alle emozioni dei lettori piuttosto che alle sole logiche intellettuali. L’autore ha espresso che gli intellettuali non possono isolarsi dall’attualità e che è fondamentale assumerci responsabilità comunicativa, specialmente in un clima politico che richiede una connessione più profonda con il pubblico.

La crisi della comunicazione politica

L’emorragia di vocaboli nella sinistra europea

Secondo Rumiz, la sinistra europea sta attraversando una crisi di comunicazione, manifestata in una significativa perdita di vocaboli e contenuti emotivi. “C’è un’emorragia di termini che si trasferiscono indolore verso le altre forze politiche”, ha osservato. In tale contesto, lo scrittore si è espresso sul ruolo cruciale degli scrittori nel rifornire la politica di parole significative che possano restituire una dimensione di emozione e umanità al dibattito pubblico.

L’importanza di ridare voce al cuore

Per l’autore, la sinistra deve riacquisire la capacità di comunicare con il cuore, un elemento spesso trascurato nei discorsi odierni. Rumiz fa riferimento all’importanza dell’ironia e della leggerezza, citando come esempio la risata di Kamala Harris di fronte alle affermazioni di Donald Trump. Questa mancanza di connessione emotiva e di direzione comunicativa, per Rumiz, conferisce a una certa narrazione politica un tono e un significato incompleti, che non possono promuovere il cambiamento necessario.

Il significato del premio Campiello

Un riconoscimento alla carriera di Paolo Rumiz

Il Premio Campiello è stato conferito a Rumiz “per una vita di scrittura, viaggi, impegno civile e legami con questa terra e l’Europa”, come dichiarato da Walter Veltroni, ex presidente della Giuria dei Letterati. Questo riconoscimento rappresenta non solo una celebrazione del percorso artistico e letterario di Rumiz, ma sottolinea anche l’importanza dei legami culturali in un’epoca di globalizzazione e diversità.

Un saluto finale di Veltroni e Carraro

Walter Veltroni, che ha guidato per quattro anni la giuria, ha descritto questo periodo come un momento di totale indipendenza. “Il prestigio del Premio è cresciuto”, ha affermato, sottolineando l’importanza della libertà nella scelta dei premiati. Con la conclusione di questa edizione, Veltroni ha anche espresso il suo apprezzamento verso Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello, chiudendo un ciclo di rinnovamento e cultura.

Un viaggio europeo e la crisi della narrazione

L’esperienza dei confini europei

Rumiz ha condiviso le sue recenti esperienze di viaggio attraverso l’Europa, da Madrid a Berlino, mettendo in evidenza una crescente richiesta di narrazione. L’autore ha descritto con intensità l’incontro con i profughi provenienti da diverse nazioni che transitano per il suo paese. Queste esperienze lo hanno spinto a riflettere sulla mancanza di una narrazione collettiva in grado di restituire dignità e significato alla vita di queste persone.

L’importanza della consapevolezza e dei diritti europei

In una denuncia al vuoto narrativo che pervade l’opinione pubblica, Rumiz ha posto l’accento sulla responsabilità degli scrittori nel fornire nuove voci e prospettive al discorso politico. Vivendo in Slovenia, a pochi chilometri dal confine, ha osservato come la frontiera sia un indicatore delle dinamiche sociali e umane in atto. L’appello di Rumiz è un invito a riflettere su privilegio e diritti europei in un periodo di grandi cambiamenti e sfide globali, affermando che è fondamentale riconoscere il nostro posto in Europa e comprendere il valore della libertà e della solidarietà.

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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