Papa e cardinale Parolin: la messa a Berdychiv segna un momento di speranza per l'Ucraina

Papa e cardinale Parolin: la messa a Berdychiv segna un momento di speranza per l’Ucraina

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Papa e cardinale Parolin: la messa a Berdychiv segna un momento di speranza per l'Ucraina - Gaeta.it

Un evento significativo ha avuto luogo ieri mattina al Santuario di Berdychiv, dove il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha presieduto una messa a nome di Papa Francesco. Questo incontro ha suscitato una vasta gamma di emozioni e una rinnovata fiducia tra i fedeli locali, in un periodo segnato da oltre due anni di conflitto. Le testimonianze raccolte evidenziano come la presenza del cardinale sia stata accolta come un chiaro segno di sostegno e una dimostrazione che l’Ucraina non è dimenticata.

La messa al santuario di Berdychiv

Presenza e significato simbolico

La messa celebrata al Santuario di Berdychiv ha avuto un significato profondo per i tanti ucraini presenti. Questo luogo, carico di storia e devozione, è diventato un simbolo della resistenza e della speranza per il popolo ucraino. Durante l’omelia, il cardinale Parolin ha esortato i fedeli a mantenere viva la fiducia nonostante le difficoltà attuali. La sua visita rappresenta un gesto di solidarietà che va oltre le parole, offrendo un raggio di luce in un momento difficile.

Il vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia, Pavlo Honcharuk, ha confermato l’importanza di questa presenza ecclesiastica, descrivendola come un segno tangibile dell’attenzione e della cura di Papa Francesco nei confronti dell’Ucraina. “Non perdere la fiducia” è stato il messaggio centrale, un richiamo a resistere alla disperazione e a continuare a sperare. Queste parole hanno risuonato forte tra i presenti, rinvigorendo lo spirito di comunità e di fede.

La preghiera come forza vitale

Dopo la celebrazione, il clima di gratitudine e di resilienza si è manifestato in modo palpabile. Monsignor Oleksandr Yazlovetskiy ha sottolineato che il Papa prega per noi, un’affermazione che ha rinsaldato il legame tra la comunità e la Chiesa di Roma. Questo messaggio di unità e sostegno ha riempito il santuario di speranza, mentre i fedeli si univano in preghiera per la pace e la protezione del loro popolo.

Un messaggio di gratitudine

Riconoscimento della Santa Sede

L’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andriy Yurash, ha espresso l’apprezzamento per l’impegno del cardinale Parolin e per gli sforzi della Santa Sede in questo periodo di crisi. La sua presenza in Ucraina è stata interpretata come un chiaro segnale di solidarietà, non solo a livello religioso, ma anche politico e diplomatico. L’ambasciatore ha affermato che questa è un’opportunità importante per l’Ucraina, che desidera far sentire la propria gratitudine per i continui sforzi della Chiesa cattolica nel sostenere il popolo ucraino.

Yurash ha messo in evidenza anche il lavoro del cardinale Zuppi, che ha contribuito in modo significativo attraverso la missione diplomatica e umanitaria, affermando che il dialogo e la comunicazione con altre nazioni sono fondamentali. Questo messaggio di gratitudine, espresso dai rappresentanti ucraini, rappresenta un tassello importante per rafforzare i legami tra l’Ucraina e la Santa Sede.

Un abbraccio simbolico

Il diplomatico ha inoltre evidenziato che la visita del cardinale Parolin porta con sé un “abbraccio” simbolico per l’intera nazione. Questo gesto è stato accolto con calore e affetto dai presenti, in un momento in cui ogni segnale di vicinanza diventa fondamentale per il morale delle persone colpite dalla guerra. La presenza del cardinale è stata vissuta come una benedizione e come un significativo sostegno nelle dure giornate che il popolo ucraino affronta quotidianamente.

La potenza della preghiera

L’importanza dell’unità spirituale

La preghiera è stata identificata come un elemento essenziale per affrontare le avversità. Don Luca Bovio, missionario della Consolata, ha ribadito che il primo passo per fornire aiuto in un contesto di crisi è quello di mantenere viva la dimensione spirituale. L’invito di Parolin a non stancarsi mai di pregare è un richiamo importante per la comunità, evidenziando come la fede possa giocare un ruolo cruciale nel superare il dolore e la sofferenza derivanti dal conflitto.

Egli ha ricordato che l’enorme sostegno umano ricevuto dall’estero è fondamentale, ma che la vera forza risiede anche nel raccogliere le proprie energie spirituali. La presenza del cardinale, ha sostenuto, porta un messaggio di unione, e rappresenta un’opportunità per incanalare le speranze e le preghiere di tutti coloro che sono stati colpiti dalla guerra.

Un desiderio collettivo di pace

La testimonianza di Maria, una dei tanti partecipanti, ha messo in luce il desiderio collettivo di pace. “Ringraziamo Dio per il cardinale Pietro Parolin, che ha dimostrato coraggio venendo qui,” ha dichiarato, esprimendo sentimenti che riflettono l’aspirazione di tutti coloro che desiderano un domani migliore. La preghiera per la pace, per i defunti e per le famiglie costrette a lasciare le proprie case riempie l’aria del santuario, creando un’atmosfera di speranza e solidarietà.

Queste comunità, unite nella preghiera e nel dolore, continuano a cercare la luce in mezzo all’oscurità, fiduciose che la loro fede e il supporto della Chiesa possano portare all’amata pace tanto attesa.

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