Durante il lockdown imposto dalla pandemia nel marzo 2020, papa Francesco compì un gesto inatteso e carico di significato. Il 15 marzo, in un clima di grande tensione e apprensione per la diffusione del Covid-19, il pontefice lasciò il Vaticano per attraversare a piedi le vie deserte di Roma. Questa azione, simbolica e spirituale, si svolse lungo via del Corso, fino a raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore, una delle chiese più antiche e importanti della città.
Camminare in solitudine in una Roma senza la consueta folla evidenziò l’isolamento imposto dalle restrizioni e diede forza all’idea di una preghiera collettiva contro la minaccia della pandemia. Papa Francesco volle richiamare una tradizione che risale al passato, chiedendo alla Vergine di proteggere la città, come avvenne durante la Grande Peste. Dopo una sosta intensa in questa basilica, il pontefice si spostò ancora più a sud, fino a San Marcello al Corso, un luogo carico di storia e legato alla memoria delle epidemie che colpirono Roma. Qui pregò per la fine di questa nuova emergenza sanitaria, lasciando una traccia duratura di quel momento difficile.
la camminata silenziosa di papa francesco tra le strade vuote di roma
Quel 15 marzo 2020, mentre la città restava chiusa e il traffico spariva dalle vie principali, papa Francesco decise di uscire dal Vaticano senza accompagnamento, senza grandi gruppi o processioni. La sua scelta di attraversare a piedi via del Corso, famosa e solitamente affollata, assunse un valore profondo. Percorrere in solitudine le strade di una Roma svuotata dal lockdown sottolineò la gravità della situazione mentre il mondo si confrontava con un virus nuovo e pericoloso.
Nel silenzio apparente della città, il pontefice si presentò come un pellegrino davanti alle antiche chiese, riprendendo una pratica tradizionale di supplica in momenti di crisi. Attraversando questo asse centrale della capitale, in una giornata grigia e silenziosa, Bergoglio creò immagini di forte impatto simbolico. I media hanno ripreso con grande attenzione questo gesto inaspettato, mostrando la figura del pontefice camminare tranquillo ma deciso verso le chiese, senza apparati o paramenti solenni.
la preghiera alla basilica di santa maria maggiore per la protezione da pestilenze
La prima tappa del percorso di papa Francesco fu la basilica di Santa Maria Maggiore. Questa chiesa, fondata nel IV secolo, custodisce una lunga tradizione di devozione mariana ed è ricordata anche per essere stata un luogo di preghiera durante la peste che colpì Roma nel XVI secolo. Il pontefice sostò davanti alla Vergine con una supplica antica, chiedendo protezione per la città e per tutti coloro che erano minacciati dalla diffusione del Covid-19.
Il rito si svolse con sobrietà: il papa pregò in silenzio, con grande rispetto per la solennità dell’edificio e il momento storico. Il parallelo con quella che fu chiamata Grande Peste non passò inosservato. La scelta della basilica non fu casuale; era un invito a guardare alla spiritualità come a un’arma preziosa per affrontare un nemico invisibile. Quel momento rappresentò, quindi, una sorta di ponte tra passato e presente, tra fede e realtà sanitaria.
la tappa a san marcello, il luogo della memoria contro le epidemie a roma
Terminato il passaggio a Santa Maria Maggiore, il papa proseguì verso la chiesa di San Marcello al Corso. Questa chiesa è nota per la sua storia legata alle epidemie: durante la peste del 1519, vi furono conservate reliquie e organizzate preghiere per chiedere la cessazione del contagio. Anche in questa tappa, Bergoglio mantenne un atteggiamento raccolto e umile, suscitando emozione nei cittadini e nel mondo.
San Marcello rappresenta una testimonianza storica della lotta di Roma contro le malattie infettive e la scelta di papa Francesco di pregare qui aggiunse un significato ulteriore alla sua iniziativa. Non si trattava solo di invocazioni ma anche di un richiamo alla responsabilità morale e spirituale in tempi di crisi. La preghiera davanti alle reliquie e l’invocazione per la fine della pandemia portarono un messaggio che andò oltre la fede cattolica, arrivando a toccare molte persone, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose.
il messaggio dietro le immagini di un papa pellegrino a roma deserta
Le immagini di papa Francesco che cammina da solo nelle vie deserte rappresentarono un’istantanea rara della Storia recente. Di solito circondato da fedeli e media, in quel momento si mostrò nella sua forma più semplice e concreta. Le fotografie e i video che raccontarono questo episodio catturarono l’essenza di una città sospesa e di un mondo che cercava risposte.
Il volto concentrato del pontefice e il suo passo calmo trasmettevano un senso di presenza e solidarietà verso chi soffriva a causa della malattia. Quel cammino diventò un simbolo di speranza, ma anche un gesto di vicinanza verso tutti coloro che in quei giorni si sentivano isolati, malati o spaventati. La scelta di uscire senza accompagnamento significò anche un esempio di umiltà e di forza interiore, momento che media internazionali riuscirono a condividere con un vasto pubblico.
Quella passeggiata di papa Francesco rimane un episodio emblematico dello sforzo spirituale che varie comunità hanno affrontato nel 2020. Le vie di Roma si svuotarono, ma quel passo silenzioso richiamò il bisogno di protezione e conforto, segnalando che anche nella crisi la fede cerca modi concreti per stare accanto alle persone, nel cuore della città e oltre.