Papa Francesco all'Angelus: "Riconoscere il volto di Gesù nei piccoli e servire gli ultimi"

Papa Francesco all’Angelus: “Riconoscere il volto di Gesù nei piccoli e servire gli ultimi”

Durante l’Angelus in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha esortato i fedeli a prendersi cura dei più vulnerabili, sottolineando che il vero potere risiede nell’assistenza e non nel dominio. Ha richiamato l’importanza dell’accoglienza e della gratitudine verso chi si prende cura degli altri, evidenziando come la Resurrezione di Gesù rappresenti speranza e riscatto per tutti.
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Papa Francesco all'Angelus: "Riconoscere il volto di Gesù nei piccoli e servire gli ultimi" - Gaeta.it

Papa Francesco all’Angelus: “Riconoscere il volto di Gesù nei piccoli e servire gli ultimi”

In un messaggio profondo e ricco di significato, Papa Francesco ha invitato i fedeli a riflettere sull’importanza di servirsi reciprocamente e di prendersi cura dei più vulnerabili. Durante l’Angelus tenutosi in Piazza San Pietro, il Pontefice ha commentato il Vangelo del giorno, sottolineando che il vero potere non è nel dominio sui forti, ma nell’assistenza e nella cura verso i più deboli e i rifiutati.

Prendersi cura dei piccoli rifiutati dal mondo

Nel suo intervento, Papa Francesco ha aperto il suo discorso con una verità fondamentale: “Tutti noi siamo vivi perché siamo stati accolti.” Tuttavia, ha messo in guardia, “il potere ci fa dimenticare questa realtà.” Questo meccanismo di dimenticanza porta spesso all’emergere di dinamiche in cui i più deboli e i poveri vengono emarginati. In un mondo dominato da lotte di potere, le vite dei piccoli e degli indifesi vengono frequentemente ignorate.

Il Pontefice ha richiamato l’attenzione su come le sofferenze e le morti di molte persone siano il frutto di queste lotte, simili a quella di Gesù, che non ricevette accoglienza, ma una croce. “Quando ci prendiamo cura dell’uomo, riconosciamo che l’uomo ha sempre bisogno di vita,” ha affermato, esprimendo la necessità di costruire un mondo che abbracci e non rifiuti i suoi membri più vulnerabili.

Questa visione si concretizza nella consapevolezza che il cuore del messaggio cristiano è l’accoglienza. Il Papa ha puntato il dito contro una società che tende a escludere chi è diverso o in difficoltà e ha esortato a una maggiore empatia verso gli ultimi della società. Prendersi cura degli altri diventa quindi non solo un dovere morale, ma una via per riconoscere il volto di Gesù in ciascuna persona.

La speranza della Resurrezione

Nel corso della sua riflessione, Papa Francesco ha richiamato la narrazione della Passione, evidenziando come Gesù, amato e accolto da pochi, sia stato invece tradito e rifiutato. Nonostante ciò, il Pontefice ha offerto una nota di speranza affermando che il Vangelo rimane “parola viva e piena di speranza.”

“Colui che è stato rifiutato, è risorto, è il Signore!”, queste parole sottolineano la capacità di riscatto e rinascita presente nella fede cristiana. La Resurrezione di Gesù rappresenta non solo un evento fondamentale della cristianità, ma anche una fonte di ispirazione per un verso di chi vive la propria vita nella difficoltà. La capacità di vedere nel rifiuto un’opportunità per la vita e il rinnovamento è un potente messaggio di resilienza.

Attraverso la Preghiera dell’Angelus, il Papa ha voluto ribadire che chiunque e qualunque cosa venga emarginata o trascurata ha un valore intrinseco e una possibilità di riscatto. Questa narrazione di speranza è fondamentale in un’epoca in cui l’indifferenza spesso domina e ostacola la solidarietà.

Il servizio che rende grandi

Durante il suo intervento, il Papa ha messo in evidenza la facilità con cui anche i suoi discepoli possano essere sedotti dalla brama di grandezza. Mentre Gesù preannunciava il suo sacrificio, i discepoli erano affannati a discutere su chi fosse il più grande di loro. In tale contesto, il Papa ha ripetuto l’invito del Maestro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo.”

Questo messaggio contiene un paradigma di servizio essenziale nella dottrina cristiana: per essere grandi nel regno di Dio, è necessario sottomettersi all’amore e al servizio verso il prossimo. Il Pontefice ha esortato i fedeli a fare un esame di coscienza, interrogandosi su quanto essi stessi riconoscano il volto di Gesù nei più piccoli e come possano attivamente servire il prossimo.

Papa Francesco ha, inoltre, invitato a riconoscere e apprezzare chi si prende cura di noi, sottolineando l’importanza della gratitudine nel riconoscere l’impegno e il sacrificio degli altri. In un mondo che spesso valorizza il potere e l’efficienza, l’appello del Papa risuona come una chiamata a reindirizzare l’attenzione verso l’amore e la cura reciproca.

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