Poco dopo le 19:00 del 24 dicembre, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, segnando l’inizio ufficiale dell’Anno Santo, un evento che si concluderà il 6 gennaio 2026. Circa 30.000 fedeli, giunti da ogni angolo del pianeta, hanno preso parte alla liturgia, rendendo questo momento non solo spirituale ma anche di autentico incontro globale in Vaticano.
Una celebrazione planetaria: la processione dei fedeli
L’apertura della Porta Santa ha visto il passaggio di credenti provenienti da 54 nazioni, coprendo tutti i continenti. Tra i partecipanti, oltre a numerosi cittadini europei, erano presenti fedeli provenienti dalla Cina e dall’Iran, insieme a delegazioni di vario tipo. La cerimonia è stata trasmessa in mondovisione, permettendo a milioni di persone di assistere a questo rito sacro. Nella Basilica erano presenti anche numerose autorità politiche, diplomatiche e religiose, dimostrando quanto sia significativo questo evento non solo sul piano religioso, ma anche su quello sociale e culturale.
In rappresentanza dell’Italia c’erano la premier Giorgia Meloni, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, e la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. Hanno preso parte all’evento anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della regione Lazio Francesco Rocca, e il presidente di Stellantis e Ferrari, John Elkan. Inoltre, erano presenti i Capitani Reggenti di San Marino e membri dell’Ordine di Malta. Papa Francesco, seguendo il rito in carrozzina, ha guidato la cerimonia con grande partecipazione, dedicando un momento di riflessione a tutti i presenti.
L’omelia carica di significato di Papa Francesco
Durante l’omelia, Papa Francesco ha enfatizzato il significato profondo dell’apertura della Porta Santa, definendola “la notte in cui la Porta della Speranza si è spalancata sul Mondo.” Ha esortato i fedeli a riconoscere la speranza, anche e soprattutto in un contesto segnato da desolazioni come guerre e attacchi contro i più vulnerabili, come i bambini e le strutture dedicate alla loro protezione. “C’è speranza per ognuno di noi,” ha affermato, sottolineando che la speranza vive nonostante le avversità.
Il Pontefice ha continuato parlando della necessità di ritrovare questa speranza, rinnovandola dentro di sé. Ha esortato a non fermarsi, ma ad abbracciare la “bella notizia” che questo Giubileo porta con sé. Francesco ha avvertito che la vera speranza non tollera l’indolenza e non si accontenta di una vita comoda, richiamando tutti a prendere posizione contro le ingiustizie del mondo.
Gli impegni di Papa Francesco: dagli auguri di Natale alla visita ai carcerati
Gli impegni del Papa nei giorni successivi si prospettano intensi e significativi. Giovedì, infatti, si svolgerà il messaggio di Natale “Urbi et Orbi”, che sarà rivolto a Roma e a tutto il mondo dalla Loggia esterna della Basilica. Un momento di comunicazione diretta e di portata globale, in cui il Papa esprimerà i suoi auguri e le sue riflessioni sul momento attuale.
Il giorno seguente, Francesco visiterà i carcerati di Rebibbia, un gesto di grande significato che sottolinea il suo costante impegno verso i più emarginati. Al termine di questa visita, il Papa rientrerà in Vaticano per guidare la preghiera mariana dell’Angelus durante la festività di Santo Stefano, un’altra occasione di incontro e riflessione con i fedeli.
La sicurezza al Vaticano: misure straordinarie e attivisti bloccati
In vista di questa celebrazione di grande richiamo, il Vaticano ha messo in campo ingenti misure di sicurezza. Durante i controlli, la Questura ha fermato sette attivisti del movimento ambientalista “Debt for Climate”. Questo gruppo, attivo in 30 paesi, aveva programmato una protesta pacifica con uno striscione gonfiabile a favore dell’ambiente. I sette attivisti, con un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, erano rappresentanti di diverse nazioni, tra cui Germania, Stati Uniti e Belgio. Il loro intervento è stato subito bloccato dalle forze dell’ordine all’altezza di Porta Angelica, evitando potenziali disordini durante l’evento.
Le misure di sicurezza attuate evidenziano l’importanza e la complessità di gestire eventi di tale portata, facendo sì che il messaggio spirituale del Giubileo possa arrivare forte e chiaro a tutti, senza intoppi o interruzioni. La celebrazione è così non solo un momento di preghiera, ma anche un esempio di come il dialogo tra fede e impegno sociale possa diventar parte integrante della vita quotidiana dei cittadini.
Ultimo aggiornamento il 25 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina