Papa Francesco, il rettore di Macerata ricorda il pontificato e il suo impegno in campo sociale e culturale

Papa Francesco, il rettore di Macerata ricorda il pontificato e il suo impegno in campo sociale e culturale

Il rettore dell’Università di Macerata ricorda Papa Francesco come guida morale impegnata su povertà, giustizia sociale, cultura e arte, sottolineando il suo impatto globale e l’eredità spirituale lasciata.
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Il rettore dell’Università di Macerata ricorda Papa Francesco come un leader spirituale impegnato su povertà, giustizia sociale e cultura, sottolineandone l’eredità di dialogo, compassione e impegno globale. - Gaeta.it

La morte di Papa Francesco segna un momento di profonda riflessione per molte persone e istituzioni in Italia e nel mondo. Tra i numerosi messaggi di cordoglio, emerge quello di John Francis McCourt, rettore dell’Università di Macerata, che ha voluto ripercorrere alcuni aspetti salienti del pontificato e le sue dimostrazioni di vicinanza verso temi fondamentali della società contemporanea. Le sue parole evocano momenti chiave e valorizzano l’eredità culturale e spirituale lasciata da Francesco, chiamato spesso a farsi portavoce delle questioni più urgenti del nostro tempo.

la voce di papa Francesco nelle sfide globali

McCourt sottolinea subito come Papa Francesco abbia utilizzato la sua piattaforma per affrontare temi centrali come la povertà, la fame, e i cambiamenti climatici. In particolare, il documento “Laudato si’” viene ricordato non solo come un testo fondamentale, ma anche come un esempio di impegno chiaro e diretto. Papa Francesco è stato in grado di portare avanti un discorso che ha travalicato confini religiosi, raggiungendo non solo i fedeli ma anche coloro che si riconoscono in altre fedi o in nessuna.

Le sue parole hanno riguardato in modo forte e costante argomenti come la giustizia sociale, l’accoglienza dei migranti, la difesa dei popoli indigeni, e la condizione degli emarginati. Per il rettore, questi temi, affrontati con coraggio, hanno fatto sì che il papa diventasse un punto di riferimento morale in un mondo segnato da caos e incertezze.

tre episodi di profonda intensità spirituale

Tre episodi, ricorda McCourt, illustrano bene il carisma e la forza comunicativa di Papa Francesco. Il primo risale al 2020, durante la pandemia. In un periodo difficile fatto di solitudine e dolore, la Via Crucis guidata da Francesco in piazza San Pietro – deserta e silenziosa – si distinse per la scelta di non accompagnare la preghiera con un discorso. La croce fu portata da diversi rappresentanti del mondo della sofferenza immediata: medici, infermieri, familiari di vittime e detenuti. Questo gesto ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva, mostrando un modo diverso, intenso, di comunicare il dolore e la speranza.

dialogo e cultura: l’incontro con l’università di Macerata

Il secondo ricordo proietta nel maggio 2022, quando una delegazione dell’Università di Macerata venne ricevuta nella sala Clementina del Vaticano in occasione di una celebrazione dedicata a Padre Matteo Ricci. Il papa elogiò Ricci come un “campione della cultura dell’incontro” e con un appello che ha colpito l’interlocutore, invitò le università a diventare spazi dove le diverse culture si incontrano e si confrontano. Per Francesco l’università deve mettere a confronto le esperienze personali con la realtà globale, creando così uno spazio di crescita umana molto concreto.

McCourt evidenzia quanto il valore della formazione sia stato sempre una priorità per il papa, che si è espresso più volte sull’importanza di investire in scuole e università come base per costruire il futuro. Questo impegno resta una linea guida per l’Università di Macerata e per altre realtà accademiche che vogliono rispondere a questa chiamata.

papa Francesco e il legame con arte e creatività

L’ultimo ricordo del rettore riguarda la primavera del 2023, quando un convegno chiamato “The Global Aesthetics of the Catholic Imagination” si tenne a Villa Malta. In quell’occasione, Papa Francesco accolse i partecipanti con grande energia e passione, lasciando da parte il discorso preparato per parlare a ruota libera. Si soffermò sul ruolo fondamentale della letteratura, del cinema e in generale della creatività come strumenti per esprimere le esperienze, i sogni e le difficoltà dell’essere umano.

Il pontefice invitò artisti e narratori a non smettere mai di creare e di stupirsi della vita. Questo discorso si colloca in un’ottica ampia, nella quale la cultura diventa veicolo di armonia e bellezza e contribuisce a mettere radici profonde nel dialogo tra immaginazione e realtà. Quel momento si rivelò una testimonianza importante della sua attenzione per le arti e il potere espressivo umano.

l’impatto della scomparsa sul mondo accademico e civile

Con la dipartita di Papa Francesco, McCourt osserva che il mondo perde un punto di riferimento marcato dalla compassione e dall’impegno sociale. L’Università di Macerata si associa al dolore della Chiesa e della comunità internazionale, con un ricordo che va oltre la figura istituzionale: un uomo che ha incarnato i principi del Vangelo in epoche difficili e che continuerà a influenzare anche in futuro la riflessione sulle grandi sfide della società. Questo appello al ricordo e alla responsabilità richiama alla continuità di un impegno che non si ferma con il suo pontificato.

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