Papa Francesco incontra la delegazione Bektashi: promesse di dialogo e pace dall'Albania

Papa Francesco incontra la delegazione Bektashi: promesse di dialogo e pace dall’Albania

Papa Francesco incontra la delegazione Bektashi dall’Albania, sottolineando l’importanza del dialogo interreligioso per promuovere pace e giustizia in un contesto di conflitto e divisione globale.
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Papa Francesco incontra la delegazione Bektashi: promesse di dialogo e pace dall'Albania - Gaeta.it

Nel cuore del Vaticano, Papa Francesco ha accolto una delegazione proveniente dall’Albania, guidata da Dede Edmond Brahimaj, leader della comunità musulmana Bektashi. Questo incontro, avvenuto il 16 gennaio, ha dato voce a un messaggio di speranza e riconciliazione nel contesto attuale di conflitto e divisione. La riunione ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso per costruire un futuro migliore, in cui la pace e la giustizia possano prevalere.

L’importanza del dialogo interreligioso

Il Pontefice ha messo in evidenza come la logica della violenza e della discordia debba essere rifiutata in favore di un approccio di amicizia e collaborazione. “In questi tempi difficili, tutti siamo chiamati a rifiutare la logica della violenza e della discordia, per abbracciare quella dell’incontro”, ha affermato Francesco. Queste parole riflettono la necessità di congiungere le fedi diverse verso obiettivi comuni e valori universali quali il rispetto, la comprensione reciproca e la ricerca del bene comune.

Durante il suo discorso, il Papa ha enfatizzato il potere che ha il dialogo tra le diverse comunità religiose. Ogni volta che i leader religiosi si uniscono, si riaccende la speranza in un mondo più giusto. “Quanto il nostro tempo ha bisogno di tale speranza!” ha esclamato, evidenziando quanto sia cruciale il ruolo delle istituzioni religiose per favorire la pace. Un richiamo importante, soprattutto considerando le attuali tensioni globali che coinvolgono questioni religiose.

Le relazioni tra la Chiesa cattolica e la comunità Bektashi

Papa Francesco ha fatto riferimento ai legami storici tra la Chiesa Cattolica e la comunità Bektashi d’Albania, descrivendoli come un “bene per tutti noi”. Ha manifestato l’auspicio che questi rapporti possano continuare a fiorire, contribuendo alla stagione della fraternità e della convivenza pacifica tra i popoli. La condivisione delle fedi, secondo il Pontefice, offre opportunità di riflessione e di dialogo che possono contribuire al riconoscimento dei valori comuni nell’essere umano.

Francesco ha ricordato momenti storici significativi di incontro fra la Chiesa Cattolica e la comunità Bektashi, citando eventi come la preghiera per la pace nei Balcani del 1993 e la Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace ad Assisi nel 2011. Questi incontri non solo hanno rappresentato occasioni di riflessione spirituale, ma hanno anche contribuito a costruire ponti di amicizia e cooperazione. L’inaugurazione del Tempio Bektashi di Tirana nel 2015 è stata un’altra pietra miliare, definita dal Papa un “momento particolarmente fecondo”.

Un futuro di giustizia e pace

Nonostante le sfide attuali, il dialogo interreligioso è visto da Francesco come fondamentale per costruire un futuro in cui la giustizia e la pace possano diventare una realtà tangibile. Le parole del Papa rimarcano l’urgenza di affrontare le divisioni attraverso il dialogo, specialmente per le nuove generazioni. “Il dialogo interreligioso ha un ruolo unico nella costruzione di un futuro di riconciliazione”, ha affermato, indirizzando il suo messaggio ai giovani, che sono spesso i più colpiti dalle conflittualità globali.

Il Pontefice si è mostrato sicuro che la Comunità Bektashi, insieme ad altre fedi presenti in Albania, possa fungere da “ponte di riconciliazione”. Questo non solo a livello nazionale, ma anche a livello globale, tra Oriente e Occidente. In sintesi, gli incontri come quello recente tra Papa Francesco e la delegazione Bektashi possono rappresentare nuove vie per la costruzione di una società più coesa e serena. Un passo importante verso un’epoca in cui il rispetto delle diversità possa portare pace e giustizia per tutti.

Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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