Nell’ambito dell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha accolto una serie di ospiti provenienti da diversi ambiti e nazionalità, enfatizzando l’importanza della solidarietà, della salute e dell’arte. Tra i partecipanti, diverse figure emblematiche si sono distinte per il loro impegno in favore dei più vulnerabili. Questo incontro ha messo in risalto non solo il servizio umanitario e il supporto alle comunità meno fortunate, ma anche la potenza ineguagliabile della resilienza personale e culturale.
Il chirurgo Gianfranco Morino e l’ONG World Friends
Un messaggio di giustizia e salute
Gianfranco Morino, un chirurgo originario di Acqui Terme, ha dedicato la sua vita professionale alla cura delle persone in difficoltà in KENYA. La sua storia ha preso avvio nel 1986 grazie al servizio civile, e da quel momento ha affrontato numerose sfide, vivendo accanto a chi è considerato “scartato” dalla società. Durante l’udienza di oggi, Morino ha condiviso con Papa Francesco la sua esperienza di medico, sottolineando come la povertà sia il principale fattore di rischio per la salute.
Nel 2001, Morino ha co-fondato l’ONG World Friends, il cui obiettivo primario è quello di “ricostruire giustizia partendo dalla salute”. In questo contesto, nel 2008, è stato inaugurato il Ruaraka Uhai Neema Hospital a Nairobi, una struttura concepita per garantire un’assistenza medica accessibile e di qualità. Secondo Morino, l’ospedale rappresenta “l’unione della grazia di Dio con l’opera dell’uomo”, un modello di servizi sanitari orientato al paziente e non al profitto.
L’ospedale, situato nelle vicinanze delle baraccopoli, serve circa 10.000 pazienti al mese, e si distingue per essere un centro di formazione per personale locale. La struttura non solo accoglie i malati, ma opera anche con cliniche mobili per raggiungere le popolazioni nomadi, offrendo servizi medici in luoghi remoti. In questo modo, l’ospedale non solo si occupa della salute fisica ma promuove anche una vera e propria giustizia sociale.
Daniele Terenzi: la forza della danza e dell’inclusione
Un esempio di resilienza dopo l’incidente
Tra gli invitati, anche Daniele Terenzi, un ballerino classico che ha affrontato una sfida straordinaria dopo aver subito un’amputazione della gamba sinistra a causa di un grave incidente in moto. Oggi, all’udienza generale, Terenzi ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco per la sua protesi transfemorale, strumento che gli ha permesso di tornare a danzare, realizzando così il suo sogno.
Terenzi, 35 anni, ha descritto la sua esperienza come una trasformazione, “trasformando un momento di grande difficoltà in opportunità di crescita personale e artistica”. L’artista si propone come “apripista” per incoraggiare giovani e adulti a fare fronte alle avversità. La sua arte è un messaggio di inclusione: vuole dimostrare che, nonostante le sfide, è possibile superare le barriere fisiche e mentali.
Recentemente, ha recitato presso il Nuovo Teatro Orione di Roma, portando in scena una produzione innovativa inspirata a “Wonka e la fabbrica di cioccolato”. Le sue ambizioni non si fermano qui; Terenzi si prepara per una prossima esibizione a Los Angeles, continuando a diffondere un messaggio di speranza e resilienza attraverso la danza.
Pellegrini spagnoli e filosofi in audienza
Un cammino di fede e culturale
In Aula Paolo VI, Papa Francesco ha anche accolto due pellegrini spagnoli, Jesús Pino e Jesús Monja, che hanno intrapreso un viaggio a piedi di 2.670 chilometri partendo da Oropesa, un piccolo paese nella provincia di Toledo. Questi amici di lunga data hanno raccontato al Santo Padre le loro esperienze di grazia e crescita personale lungo il cammino, vissute in un clima di amicizia e scoperta spirituale.
Inoltre, era presente una delegazione di 50 filosofi da tutto il mondo, in rappresentanza di oltre 5.500 studiosi partecipanti al 25° Congresso Mondiale di Filosofia, che si tiene all’Università La Sapienza di Roma. L’evento, volto a promuovere il dialogo tra diverse tradizioni culturali e filosofiche, ha come focus la capacità della filosofia di superare confini e contribuire a soluzioni per le sfide contemporanee.
Il presidente della Società Filosofica Italiana, Emidio Spinelli, ha messo in evidenza il valore di questo incontro come occasione per stimolare un dialogo globale tra la filosofia e gli insegnamenti della Chiesa, mirato a promuovere l’educazione e la conoscenza in un mondo sempre più complesso.
Ciclisti in pellegrinaggio da Bassano del Grappa
Una celebrazione della comunità sportiva
Un’altra notizia di spicco riguarda un pellegrinaggio in bicicletta portato a termine da una ventina di ciclisti veneti, partiti da Bassano del Grappa per raggiungere Roma in quattro giorni. Quest’iniziativa è stato un modo per commemorare il 50° anniversario dell’associazione Bambi Club. Durante il loro viaggio, hanno fatto tappa in luoghi significativi, come Ravenna, San Sepolcro, Assisi e Todi, dimostrando non solo la passione per lo sport ma anche un forte legame con le comunità visitate.
Piergianni Loro, figlio del fondatore dell’associazione, ha sottolineato come l’ascolto delle parole del Papa rappresenti una fonte di ispirazione continua. I ciclisti, consapevoli delle problematiche globali e delle sfide attuali, hanno accolto con favore il messaggio di pace del Santo Padre, evidenziando l’importanza del rispetto e della riflessione durante il loro cammino.
L’importanza della musica liturgica
Monsignor Marco Frisina e l’incontro a Buenos Aires
Infine, un altresì significativo intervento è stato quello di monsignor Marco Frisina, compositore e fondatore del Coro della Diocesi di Roma, che ha presentato al Papa un’importante iniziativa musicale in programma a Buenos Aires. L’incontro, dedicato ai cori liturgici, mira a riunire le voci di diverse nazioni e culture, esplorando l’idea che la musica può fungere da ponte tra diverse esperienze di fede.
L’evento, intitolato “Cantiamo al Signore con tutto il cuore”, rappresenta un’opportunità per i cori liturgici di riflettere e condividere le loro esperienze di fede in una dimensione di comunione e celebrazione. Monsignor Frisina ha descritto questa iniziativa come un momento di grande significato per la comunità musicale, sottolineando come la musica possa elevare l’anima e rafforzare il legame con il divino.