Nell’ambito del quindicesimo incontro annuale del Network Internazionale di Legislatori Cattolici, Papa Francesco ha ricevuto circa 170 partecipanti presso il Vaticano. L’udienza si è svolta dal 22 al 25 agosto 2023, a Frascati e Roma, e ha offerto al Pontefice l’opportunità di affrontare il delicato tema della guerra, considerata da lui come una manifestazione del fallimento della politica e dell’umanità. Questa importante riunione, che porta con sé un forte messaggio di fraternità e impegno, ha ribadito l’importanza della cooperazione internazionale in un contesto di crisi pervasiva.
Una guerra permanente: il grido del Papa
La “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”
Nel suo intervento, Papa Francesco ha descritto la realtà conflittuale che investe il mondo attuale come una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, sottolineando che tale situazione sembra essere sia permanente che inarrestabile. Questo concetto è emerso come una delle principali preoccupazioni del Pontefice, il quale ha espresso il suo desiderio di invitare tutti, in particolare coloro che condividono una visione evangelica, a cercare risposte comuni per affrontare le ingiustizie che affliggono la comunità globale.
I conflitti, secondo Francesco, minano i progressi della comunità internazionale, specialmente in un momento in cui è necessario rafforzare la diplomazia multilaterale. Le tensioni internazionali mettono a repentaglio gli impegni assunti per affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali attinenti al benessere dell’umanità intera.
Un appello al dialogo e alla mediazione
Il Pontefice ha esortato i partecipanti a riflettere sull’importanza di una leadership pubblica responsabile che si basi sul dialogo e sulla mediazione. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di lavorare insieme per costruire un futuro di giustizia e pace, sottolineando che “non si esce dalle crisi da soli, ma con gli altri”. Lo scopo di queste interazioni pacifiche è promuovere la cooperazione, la comprensione e la solidarietà tra le nazioni.
Guerre e fallimenti della politica
La guerra come fallimento umano
Richiamando il documento “Fratelli tutti”, Papa Francesco ha affermato che ogni guerra rappresenta il fallimento della politica e dell’umanità stessa. Egli ha messo in evidenza che la resa di un Paese non implica una vittoria, bensì rappresenta la sconfitta di tutti, poiché la guerra porta solo distruzione e dolore. Il Pontefice ha posto l’accento sulla necessità che le coscienze si attivino per non rimanere indifferenti di fronte al dolore causato dai conflitti.
In questo contesto, Francesco ha sostenuto che l’enorme capacità distruttiva dei moderni armamenti ha reso obsoleta la distinzione tra obiettivi militari e civili, un aspetto che non può essere sottovalutato né ignorato. Le conseguenze umane dei conflitti spingono verso un imperativo morale: scegliere la pace come via da seguire.
Costruire basi giuridiche solide
Evidenziando il ritmo sempre più frenetico delle ingiustizie, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di sostenere il diritto umanitario internazionale, ancorato su basi giuridiche sempre più solide. La costruzione di questo sistema è essenziale per fare fronte alle disuguaglianze e alle ingiustizie globali, elementi che spesso alimentano l’emergere di conflitti a lungo termine.
Papa Francesco ha esortato a un’azione concertata e collettiva per garantire che le risorse della terra siano distribuite in modo equo e che lo sviluppo integrale delle persone venga perseguito come bene comune. Ciò richiede un impegno comune nella creazione di condizioni di giustizia e pace, in cui l’umanità possa trovare speranza e opportunità.
Perseguire la pace attraverso il dialogo
L’importanza della comunicazione tra le parti
Papa Francesco ha altresì affermato che il dialogo e la negoziazione sono strumenti indispensabili nella ricerca della pace. Ha richiamato i partecipanti all’importanza di adottare un approccio pragmatico e strategico nel risolvere i conflitti, qualsiasi sia la loro portata. Attraverso la mediazione e l’arbitrato, è cruciale che le parti coinvolte riconoscano il valore del confronto costruttivo e dell’ascolto reciproco.
Facendo riferimento a documenti precedenti del Vaticano, ha sottolineato che la cooperazione internazionale deve essere facilitata da riforme continue delle strutture esistenti, in modo da rispondere adeguatamente alle sfide emergenti del mondo contemporaneo.
La formazione per una leadership ispirata
In quest’ottica, Francesco ha cominciato a delineare quale debba essere il ruolo di iniziative come il Network internazionale di Legislatori Cattolici . La mission di questo network è quella di offrire formazione ai cristiani in posizione di responsabilità pubblica, affinché possano esercitare una leadership virtuosa ed efficace. Per il Pontefice, questa trasformazione è fondamentale per garantire l’impegno a difesa della dignità umana.
Il mondo ha bisogno di speranza e di modelli positivi
Un futuro basato sulla cooperazione
In chiusura, Papa Francesco ha incoraggiato tutti i presenti a essere modelli di speranza per le nuove generazioni. La società, ha dichiarato, è stanca della guerra e ha bisogno di rinnovare gli ideali di pace e cooperazione che hanno ispirato le istituzioni del dopoguerra. La sua richiesta è chiara: la guerra non può rappresentare una soluzione. Gli esempi positivi di leadership e collaborazione sono necessari per contrastare la proliferazione di messaggi cinici e pessimisti che affliggono i giovani.
La mission del network
Il Network Internazionale di Legislatori Cattolici si distingue per il suo impegno nella formazione continua e nella creazione di reti di supporto per i cristiani nel contesto politico. Senza intrattenere attività di lobbying, la mission è quella di favorire una leadership responsabile e visionaria, promuovendo i più alti standard etici e professionali a beneficio della società. Gli unici strumenti a disposizione sono la cultura del dialogo e della cooperazione, poiché la responsabilità collettiva è essenziale per affrontare le sfide globali attuali.
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Laura Rossi