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Nel corso di un incontro con i membri dell'assemblea plenaria del Dicastero per l'Evangelizzazione, Papa Francesco ha messo in evidenza la necessità di una nuova interpretazione della missione e dell'identità della Pontificia Università Urbaniana. L'assemblea si è tenuta a Roma, con l'obiettivo di riflettere sulle sfide e le aspettative per il futuro di questa istituzione fondamentale per la Chiesa cattolica. Le parole del Papa risuonano come un richiamo a rimanere vigili e creativi in un mondo in continua evoluzione.
Riflessioni sull'identità e la missione dell'università
Durante il suo discorso, Papa Francesco ha affrontato il tema cruciale dell'identità e della missione, sottolineando che questi due aspetti sono inseparabili per l'Urbaniana. Ogni istituzione ha la responsabilità di rimanere attuale, senza però perdere di vista i valori fondamentali che la fondano. La formazione, l'insegnamento e la ricerca devono continuare ad essere guidati da un impulso spirituale profondo, il quale richiede una continua opera di interpretazione della nostra realtà contemporanea.
Il Papa ha affermato che è essenziale non considerare la missione come statica: "La nostra attuazione non può mai essere considerata definitiva, sempre in movimento" ha detto, evidenziando la necessità di essere in sintonia con i tempi che viviamo. Con una società che non è unicamente cristiana, Bergoglio ha invitato i partecipanti a vivere da cristiani in un contesto plurale, promuovendo un'apertura al dialogo e alla comprensione reciproca.
La Pontificia Università Urbaniana ha dunque l'opportunità di rinnovarsi, non solo nel suo approccio educativo, ma anche nel suo modo di relazionarsi con le diverse culture e filosofie presenti nel mondo. Questo invito ad una missione attiva e riflessiva rappresenta un’importante sfida che la comunità accademica deve affrontare.
Le aspettative per il futuro dell'Urbaniana
Un altro tema centrale nel discorso di Papa Francesco è legato al futuro e alle aspettative per l'Università. Il Pontefice ha messo in luce la necessità di una visione a lungo termine, in grado di considerare non solo le sfide immediate, ma anche quelle future che interesseranno le strutture ecclesiastiche e le esigenze delle Chiese locali. La riorganizzazione dell'Università deve necessariamente includere una razionalizzazione delle risorse, ben consapevole degli sprechi che si possono verificare.
Il Papa ha evidenziato l'importanza di una creatività applicata e di un lavoro sinergico con altre istituzioni accademiche pontificie, sostenendo che è necessario eliminare tutto ciò che risulta superato e concentrarsi invece sull'espansione della specificità missionaria e interculturale dell'Urbaniana. In questo contesto, ha auspicato un rafforzamento dei centri di ricerca e un rapporto più dinamico con i seminari e gli istituti di Teologia, affermando che gli indici demografici e le vocazioni al sacerdozio devono orientare le decisioni strategiche riguardanti il futuro dell'istituzione.
Papa Francesco ha anche messo in evidenza che "quanto abbiamo bisogno di pastori, consacrati e laici" che possano incarnare uno slancio missionario. La missione dell'Università deve quindi focalizzarsi sull'evangelizzazione delle culture e sull'inculturazione del Vangelo, due processi che vanno sempre congiuntamente esplorati e attuati.
L'impegno per la crescita e la formazione
Concludendo la sua riflessione, il Papa ha sottolineato l'importanza della preghiera e del sostegno reciproco tra tutti i partecipanti dell'incontro. L'importanza della comunità è un tema ricorrente nei messaggi pontifici; in questo caso, Bergoglio ha fatto un appello per una crescita condivisa, evidenziando che il lavoro per la missione della Chiesa, sebbene impegnativo, è anche fondamentale per il progresso.
Il Pontefice ha chiesto ai partecipanti di pregare per lui, ma ha anche ricordato che questa missione, pur essendo "divertente", non è affatto semplice. La chiamata all'azione che scaturisce dal suo discorso invita i membri della Pontificia Università Urbaniana a intraprendere un percorso di rinnovamento e di ascolto attivo, con la consapevolezza che la formazione dei futuri leader e evangelizzatori del mondo è una responsabilità collettiva.
