Palazzo apostolico e piazza San Pietro sono stati spesso teatro di episodi insoliti nel pontificato di Papa Francesco, scomparso nel 2025 all’età di 88 anni. Tra episodi diventati virali e dichiarazioni che hanno suscitato discussioni, il pontefice ha sempre mantenuto un linguaggio diretto, almeno quanto i suoi comportamenti e gesti. Questi aspetti, pur aggiungendo un tocco di umanità al suo ruolo, hanno generato reazioni contrastanti all’interno della comunità cattolica e oltre.
lo schiaffo alla donna cinese a piazza san pietro
Il 31 dicembre 2019, dopo la celebrazione del Te Deum, Papa Francesco si avvicinò ai fedeli radunati in piazza San Pietro. Durante quell’incontro, una fedele cinese cercò di abbracciarlo con decisione, afferrandogli il braccio con forza. Il pontefice reagì in modo brusco con alcuni schiaffetti sulle mani della donna, per liberarsi e mantenere una certa distanza. Il gesto, ripreso e condiviso rapidamente sui social, creò uno scalpore non atteso, anche per il tono nervoso mostrato da Francesco.
scuse e tentativi di stemperare
Il giorno seguente, prima dell’Angelus, il Papa si scusò pubblicamente per quel comportamento: “ammise di aver perso la pazienza e chiese perdono per quel cattivo esempio dato ai fedeli.” Nei giorni successivi, in Udienza generale, tentò di rimediare giocando con una suora africana che lo aveva accolto con un abbraccio caloroso. Il Papa ironizzò dicendo: “Ho paura! Tu mordi! Io ti do il bacio, ma tu stai tranquilla, non mordere!” Un tentativo di stemperare le tensioni, in parte riuscito ma che sottolineò la spontaneità ma qualche volta impacciata della sua comunicazione.
controversie per l’uso del termine “frociaggine” durante incontri ufficiali
Uno degli episodi più discussi e controversi del pontificato si verificò il 20 maggio 2024, durante un incontro esclusivo con oltre 200 vescovi italiani, in occasione dell’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. Papa Francesco utilizzò il termine “frociaggine” riferendosi alla presenza di persone omosessuali nei seminari. La parola, giudicata da molti offensiva e denigratoria, generò un’eco significativa sull’opinione pubblica e sui media.
chiarimenti della santa sede
La Santa Sede, dopo la diffusione della notizia, intervenne con una nota del portavoce Matteo Bruni per chiarire la posizione del pontefice. Il comunicato sottolineò che il Papa non aveva mai voluto offendere o esprimersi in modo omofobo. In risposta al clamore suscitato, Francesco rivolse scuse a chi si era sentito danneggiato dall’uso del termine, spiegando che la parola era stata riportata da altri e non rappresentava l’intenzione reale di giudicare. Ribadì il suo pensiero espresso in più occasioni: “nella Chiesa c’è spazio per tutti, nessuno è escluso o superfluo.”
frasi e gesti che hanno suscitato reazioni in diverse occasioni
Nel suo pontificato, Papa Francesco ha fatto ricorso spesso a espressioni e atteggiamenti poco convenzionali per un capo di Stato e guida spirituale. Il 22 ottobre 2021, in visita alla Curia generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, invitò le suore a mantenere una castità “feconda” e, rivolgendosi a loro, affermò: “Siete madri e non zitellone.” Questo commento, percepito come sessista da più parti, alimentò un dibattito sull’appropriatezza del linguaggio utilizzato nel contesto religioso.
tono diretto e metafore originali
Nel giugno 2015 durante un volo dal Sri Lanka alle Filippine, a pochi giorni dall’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, il Papa usò un tono molto diretto parlando del rispetto per le religioni. Disse: “È aberrante uccidere in nome di Dio”, ma aggiunse anche che insultare le religioni non è accettabile, raccontando un episodio familiare per spiegare la sua posizione. La metafora usata, basata sul senso di protezione verso la propria madre, assicurò una comunicazione immediata ma anche insolita.
In quello stesso anno, nel gennaio 2015, tornando dalle Filippine, si espresse sul tema della procreazione responsabile. Disse che “alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli.” Un’affermazione che colpì soprattutto le famiglie numerose che rappresentavano un modello di fede e dedizione per la Chiesa cattolica, lasciandole sorprese e, in qualche caso, irritate.
episodi di impazienza e momenti diventati virali
Qualche volta il Papa ha mostrato segni di impazienza durante eventi pubblici. Un episodio rimasto nella memoria accadde il 6 ottobre 2016, al convegno “Sport e fede” in Vaticano. Mentre Ban Ki-Moon teneva il suo discorso, Francesco si alzò per ringraziare, non sapendo che il Segretario generale dell’Onu non aveva finito di parlare. A quel punto il Papa tornò a sedersi con un sorriso imbarazzato. Un momento che evidenziò l’elemento umano e spontaneo anche nelle occasioni più formali.
il gesto di verona
Un altro gesto finito in rete fu quello dell’18 maggio 2024 durante l’evento “Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno” a Verona. Mentre Ligabue eseguiva “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, durante una strofa dal testo riflessivo, Papa Francesco guardò il suo orologio. Quel semplice gesto, incontrato da circa 10 mila persone e milioni di spettatori, scatenò commenti ironici e meme sui social. La scena fu interpretata da alcuni come segno di distrazione, da altri come semplice momento di riflessione personale.