La situazione dei parcheggi a Roma sta diventando sempre più critica. Un nuovo rapporto evidenzia che oltre un terzo dei veicoli sosta in modo irregolare, con picchi allarmanti in diverse zone della città. Gli automobilisti si trovano spesso a fare i conti con una sosta selvaggia che piaga anche i quartieri centrali. Questo articolo analizza i risultati dell’ultimo studio di Legambiente sull’argomento.
Un’analisi approfondita della sosta irregolare a Roma
Un’inchiesta condotta da Legambiente ha esaminato la situazione di 55 strade in dieci municipi della Capitale, per un totale di 17.088 veicoli, tra automobili, motocicli e monopattini elettrici. Da questa analisi emerge un quadro preoccupante: la sosta irregolare riguarda il 36% delle auto parcheggiate. Tra i veicoli che violano le normative, il 66% è costituito da automobili, mentre il 26% sono motocicli e l’8% monopattini. Questo problema è particolarmente accentuato nelle aree centrali e semicentrali di Roma, dove la densità di veicoli si fa sentire maggiormente rispetto alle zone periferiche.
La situazione si fa più grave in alcuni settori della città. Ad esempio, via Camesena, che si trova alle spalle della stazione Tiburtina, presenta un tasso di irregolarità dell’85%. Altre strade rilevanti in questa problematica includono via Angelo Emo e via Cipro, con irregolarità rispettivamente del 70% e del 66%. Infine, piazza Vescovio e via XX Settembre completano la lista delle criticità con percentuali superiori al 64%. Questi dati non solo confermano l’esistenza di un problema di sosta selvaggia, ma mettono anche in evidenza l’impatto che ha sulla circolazione e sulla vita di tutti i giorni per i residenti.
Le aree più colpite dalla sosta selvaggia
Un’analisi delle aree più colpite dalla sosta irregolare rivela che il quartiere Nomentano è quello che presenta i tassi più alti, con il 50,5% di veicoli in sosta non autorizzata. Segue la zona di San Pietro e Prati, che raggiunge il 42,4%. Non è sorprendente che Trastevere, noto per il suo affollamento, si trovi al terzo posto con un tasso del 36%, sottolineando come la sosta irregolare non conosca confini e colpisca anche le aree con più attrattive turistiche.
Particolare attenzione va riservata a via Nomentana, una strada di sei corsie, che di fatto ha a disposizione solo 367 posti regolari. Questa carenza costringe gli automobilisti a parcheggiare in aree inopportune, bloccando così il traffico e creando ingorghi che complicano ulteriormente la mobilità. Al contrario, a Prati la situazione è meno drammatica, anche se via Cola di Rienzo presenta numeri quasi equivalenti tra sosta regolare e irregolare, mentre a viale Trastevere la situazione è particolarmente difficile.
L’intervento delle autorità locali e nuove misure
Di fronte a numeri così allarmanti, la polizia locale ha intensificato le operazioni di controllo della sosta. L’obiettivo è di snellire il traffico, spesso bloccato da veicoli parcheggiati in doppia fila, e combattere comportamenti irregolari come la sosta nei posti riservati alle persone con disabilità e sulle strisce pedonali. A partire da febbraio, è stato implementato un nuovo programma di rimozione delle auto in sosta vietata, con un numero superiore a 40 mezzi attrezzati che operano durante le ore di punta. Questo numero varia, scendendo a circa cinque operativi durante le ore notturne, per garantire che i conducenti rispettino le normative.
Il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, ha commentato che la situazione della sosta irregolare a Roma rivela un problema di fondo: il numero di automobili supera di gran lunga gli spazi disponibili. Con l’aumento della pressione sulla mobilità nella Capitale, è chiaro che non si tratta solo di un’incompleta gestione dei parcheggi, ma di una questione che richiede un piano strategico per la gestione del traffico urbano. La sosta selvaggia è così diventata un campanello d’allarme, segnando la necessità di un urgente intervento per garantire il diritto di ogni cittadino alla mobilità.