Parlamento in affanno tra scadenze legislative, campagna elettorale e le sfide di maggio e giugno 2025

Parlamento in affanno tra scadenze legislative, campagna elettorale e le sfide di maggio e giugno 2025

Parlamento sotto pressione tra scadenze legislative stringenti, referendum e amministrative imminenti; tensioni politiche e nuovi decreti complicano il calendario, mettendo a rischio l’efficienza dei lavori parlamentari.
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Nei prossimi mesi il Parlamento italiano affronta un calendario fitto di scadenze legislative, consultazioni elettorali e referendum, con tensioni politiche e la sfida di conciliare l'urgenza dei decreti con la campagna elettorale. - Gaeta.it

Gli ultimi mesi in Parlamento si presentano fitti di impegni e scadenze ravvicinate, con un calendario travagliato che mette a dura prova l’attività di deputati e senatori. Tra decreti da approvare, briefing politici e consultazioni elettorali, il rischio di paralisi è reale. Questo scenario si fa ancora più complesso in vista del referendum e delle elezioni amministrative previste nei prossimi mesi, che influenzeranno il ritmo parlamentare.

il nodo dei decreti e i tempi ristretti in aula tra camera e senato

focus sul lavoro intenso della primavera 2025

La primavera 2025 si segnala come un periodo di lavoro intenso per entrambe le Camere. Numerosi decreti-legge, con scadenze ravvicinate, richiedono un iter rapido. Per evitare ritardi, Camera e Senato devono accelerare l’esame di provvedimenti importanti, come il Dl Pubblica amministrazione, che scade il 13 maggio. Già da metà aprile, a Montecitorio è stato ridotto al minimo il calendario delle sedute: il 22 aprile l’aula è tornata a riunirsi per votare in fretta e approvare la fiducia sul decreto che sarà poi trasmesso al Senato.

La necessità di snellire il dibattito ha generato tensioni tra maggioranza e opposizioni. Il Movimento 5 stelle ha annunciato ostruzionismo sistematico nel mese di maggio, mentre Pd e Azione hanno criticato la chiusura del confronto parlamentare da parte del governo e della maggioranza. A questo si aggiunge la partita sul Documento di programmazione finanziaria , con il voto sulle risoluzioni previsto per giovedì prossimo alla Camera. Le opposizioni chiedono alla premier e al ministro dell’Economia un confronto diretto in aula, ma al momento la richiesta resta inevasa.

Il clima resta acceso anche perché subito dopo il Dl Pa, Montecitorio dovrà esaminare il decreto sicurezza, in scadenza il 10 giugno. Il voto sulle pregiudiziali è previsto già giovedì. Parallelamente, il Senato affronterà il decreto sulle bollette, già passato alla Camera. A Palazzo Madama è atteso per mercoledì il “premier time” con Giorgia Meloni.

maglia fitta a maggio, tra commissioni e scadenze legislative stringenti

Dopo queste grandi scadenze, giorni di calma apparente potrebbero arrivare solo per metà maggio. La capigruppo di Montecitorio prevista il 24 aprile dovrà definire nel dettaglio il piano dei lavori per il mese successivo. Al Senato, invece, tra il 28 aprile e il 2 maggio sarà dedicata soprattutto alle commissioni, senza sedute d’aula a meno di emergenze come l’esame del Dpf.

Maggio si preannuncia però molto denso di scadenze: il Senato dovrà chiudere su provvedimenti con termini che vanno dal 18 al 30 maggio, come il decreto sulle consultazioni elettorali e referendarie, quello sulla cittadinanza, sul contrasto all’immigrazione irregolare e sul sostegno alle zone colpite da calamità naturali. Molti di questi testi attendono il passaggio definitivo alla Camera. Questo intreccio crea ulteriori nodi organizzativi, considerando la necessità di rispettare la legge e garantirne la validità prima della pausa estiva.

Le prime settimane di giugno non si annunciano facili. Oltre alla chiusura dei decreti in scadenza, il 6 giugno scadrà infatti anche il decreto legato al Pnrr, un altro passaggio obbligato per il governo e il Parlamento, che potrebbe influire sul calendario e sul lavoro urgente da completare.

le sfide della campagna elettorale tra amministrative e referendum incalzanti

A complicare il quadro si aggiungono le consultazioni elettorali che richiedono un’attenzione particolare. A fine maggio, domenica 25 e lunedì 26, è fissato il primo turno delle amministrative in oltre 400 comuni italiani. Molti di questi centri si trovano in regioni speciali, con date variabili come Friuli Venezia Giulia , Sardegna e Sicilia con scadenze concentrate tra maggio e giugno, e Trentino-Alto Adige, che vota a inizio maggio.

La gara elettorale si sovrappone poi all’election day di giugno, l’8 e 9, quando oltre al ballottaggio delle amministrative si terranno cinque referendum abrogativi focalizzati su temi di lavoro e cittadinanza. Queste scadenze impongono una pausa obbligata nelle attività parlamentari per non interferire con la campagna elettorale.

Per tradizione nel periodo che precede il voto le Camere limitano i lavori d’aula, spostando i dibattiti sulle commissioni. Questo rallenta ulteriormente l’iter dei provvedimenti urgenti che dovranno essere comunque incastrati tra le pause elettorali e le distrazioni politiche.

le variabili ancora aperte e i nuovi decreti in arrivo dal governo

Sul quadro già fitto pesa anche la disponibilità da parte del Consiglio dei ministri di presentare nuove misure da approvare prima della pausa estiva. In agenda ci sono decreti annunciati ma non ancora ufficiali come quello sugli acconti Irpef 2025 e il cosiddetto “salva pensioni”.

L’imprevedibilità delle decisioni esecutive può rendere più complicato il lavoro di Camera e Senato, che dovranno far quadrare i tempi, tenendo conto di un calendario già carico e dello spazio riservato alle consultazioni elettorali.

In questo scenario l’attività parlamentare rischia di vedersi rallentata o stravolta nei giorni a cavallo tra le scadenze e la campagna elettorale, con ripercussioni sul regolare svolgimento delle approvazioni e dei controlli parlamentari. Il confronto in aula appare destinato a intensificarsi, mentre la gestione dei tempi si conferma uno dei nodi più difficili per il funzionamento delle istituzioni italiane nei prossimi mesi.

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