Un progetto triennale di Lenz Teatro amplia la memoria storica della resistenza antifascista a Parma proponendo un’installazione sonora e visiva dedicata a Bruno Longhi e le sue sorelle. L’iniziativa unisce testimonianze dirette e performance culturali per mantenere vivi i racconti della lotta partigiana e delle vite spezzate durante la seconda guerra mondiale.
ampliamento del progetto “rami e radiazioni” per raccontare la resistenza a parma
Da qualche anno, Lenz Teatro di Parma porta avanti un progetto permanente denominato Rami e Radiazioni, nato per tenere viva la memoria della Liberazione del 1945 attraverso linguaggi artistici vari. Ora questo percorso si allarga, andando oltre la semplice narrazione storica. L’idea è quella di tradurre in forma contemporanea, con installazioni multimediali e performance, le storie individuali e colletive di chi ha lottato contro il nazifascismo.
Fino al 24 aprile 2025, chi si reca nella sala consiliare del Comune di Parma trova un’installazione intitolata “Bruno Longhi_Le sorelle”. La curatela è affidata a Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. L’opera restituisce le voci registrate nel 1991 di Maria e Giacomina Longhi, sorelle di Bruno, mettendo in scena il racconto familiare e politico che ruota attorno a questa figura – uno dei partigiani più significativi della città .
L’opera mostra con forza quanto memoria individuale e storia pubblica si intreccino. Le registrazioni fanno emergere non solo i fatti storici ma anche le emozioni, le riflessioni e i legami umani che caratterizzano la famiglia Longhi e tutta la rete di resistenza che si sviluppò a Parma durante gli ultimi anni del conflitto.
il contributo personale della famiglia longhi
Le registrazioni danno voce non soltanto ai fatti ma anche ai sentimenti: “Ricordare è un dolore, ma è anche un dovere” – un pensiero che aleggia nelle testimonianze di Maria e Giacomina.
la storia di bruno longhi: dalla resistenza alla tragedia delle persecuzioni
Bruno Longhi fu un protagonista della resistenza antifascista parmense, catturato dalle brigate naziste. Arrestato e torturato dalle SS, morì prima della fine della guerra in circostanze drammatiche. Il fratello Giovanni lo cercò senza sosta da Parma fino a Bolzano, ma il suo corpo non è mai stato ritrovato. Questa scomparsa aggiunge dolore a un racconto già segnato dalla crudeltà dei tempi.
Il sacrificio di Bruno si lega anche a quello del fratello Luigi, il più giovane della famiglia, che morì di stenti dopo la deportazione in un campo di lavoro in Germania. Entrambi scelsero di opporsi al regime in forza di convinzioni profonde, in un ambiente ostile e sotto la minaccia continua di rappresaglie.
L’installazione mette in luce anche l’aspetto umano e culturale di Bruno. Oltre al suo impegno politico, era una persona con interessi ampi: coltivava la passione per la letteratura, la musica, il cinema e studiava lingue straniere, tra cui il tedesco, che veniva chiamata “la lingua del nemico”. Questo profilo più complesso rompe l’immagine eroica a senso unico, restituendo una figura “europea” e pensante, vittima di un conflitto più grande di lui.
Le testimonianze raccolte nel 1991 raccontano quindi non soltanto eventi ma anche la quotidianitĂ di una famiglia spezzata dalla guerra, restituendo un ritratto umano e complesso, non privo di sensibilitĂ e dolori profondi.
ricostruire le storie di chi ha lottato
“Non perdere la memoria significa non capire la nostra stessa identità ” – una riflessione emersa dalle narrazioni familiari su Bruno e i suoi fratelli.
notevole assenza: la riflessione sulla violenza da hannah arendt al palco di lenz teatro
Dopo l’installazione, Lenz Teatro propone due serate di spettacolo che si collegano concettualmente al progetto triennale “Parentele”. Il 29 e 30 aprile, alle 18 e alle 20.30, va in scena “Notevole assenza”, una composizione performativa curata da Beatrice Baruffini.
Lo spettacolo si ispira alle pagine di Hannah Arendt, in particolare a “Sulla violenza_Il rapporto dalla montagna di Ferro”. Arendt riflette sul significato e l’effetto della violenza come fenomeno morale e politico, tema che viene tradotto in chiave artistica per porre domande sul senso degli atti violenti e sulla loro rappresentazione.
Questa performance diventa uno strumento per approfondire la memoria storico-politica proposta dall’installazione dedicata a Bruno Longhi. Presta attenzione ai dettagli e alle sfumature della violenza, sottolineandone le implicazioni etiche senza tralasciare il valore estetico del gesto artistico.
L’evento conferma la volontà di Lenz Teatro di non limitarsi a ricordare la resistenza come dato storico, ma di farla dialogare con idee, filosofia e cultura contemporanee. Il risultato è un confronto vivo, che coinvolge chi ascolta e chi osserva proponendo una riflessione profonda sulla memoria, il sacrificio e i modi di rappresentare un passato che resta attuale.
luogo e contesto della performance
Questi appuntamenti si svolgono in via Pasubio 3/E, sede storica del teatro che si impegna nel promuovere attivitĂ di ricerca e sperimentazione nei territori culturali e politici di Parma.