Il progetto di digitalizzazione dei periodici storici dell’Emilia-Romagna segna un passo significativo nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale regionale. Riguardante circa mille testate per un totale che sfiora i quattro milioni di pagine, questa iniziativa promette di rendere accessibili contenuti di notevole importanza storica e civile. In questo articolo, analizziamo i dettagli del progetto, le testate coinvolte e l’impatto previsto per la ricerca e la cultura.
le origini del progetto di digitalizzazione
un’iniziativa ambiziosa
L’iniziativa per la digitalizzazione dei periodici storici in Emilia-Romagna è stata lanciata con l’obiettivo di preservare e rendere disponibile un ingente patrimonio informativo che altrimenti rischierebbe di andare perso. Infatti, con quasi quattro milioni di pagine da digitalizzare, il progetto si propone non solo di facilitare l’accesso ai materiali storici, ma anche di stimolare l’interesse per la cultura e la storia locale. La digitalizzazione coprirà un arco temporale che va dal Settecento fino alla metà del Novecento, facilitando così la consultazione delle fonti primarie per storici, studenti e curiosi.
finanziamenti e prospettive future
Il progetto è finanziato grazie a oltre tre milioni di euro derivanti da fondi Pnrr assegnati alla Regione Emilia-Romagna. L’operazione è di notevole portata e si prevede che si concluda entro il 2025. Questi fondi non solo permetteranno la digitalizzazione, ma garantiranno anche il miglioramento della conservazione fisica dei documenti storici, preservando così un patrimonio culturale inestimabile per le future generazioni.
il ruolo delle biblioteche e degli archivi locali
testate coinvolte
Le testate scelte per la digitalizzazione provengono da diverse biblioteche comunali e archivi storici nel territorio dell’Emilia-Romagna. Tra queste si trovano le biblioteche comunali di Piacenza, Parma, Salsomaggiore, Fidenza, Reggio Emilia, Bologna, San Giovanni in Persiceto, Ferrara, Cesena e l’Archivio storico comunale di Modena. Rappresentano un importante patrimonio che racchiude numeri unici o periodici pubblicati dal 1698 fino al 1955, periodo ricco di eventi storici significativi.
un patrimonio per la ricerca
Questa vasta collezione di documenti rappresenta una fonte preziosa per la ricerca storica, ma anche per lo studio della società emiliano-romagnola attraverso i secoli. La consultazione di questi materiali permetterà di avere accesso diretto a momenti cruciali della storia sociale, economica e politica della regione, rendendo disponibili testi che, fino ad oggi, erano accessibili solo a una ristretta cerchia di studiosi.
l’emergere dell’emeroteca digitale regionale
le funzionalità dell’emeroteca
Una volta completata la digitalizzazione, le testate storiche formeranno il primo nucleo dell’Emeroteca digitale regionale. Questo nuovo strumento offrirà agli utenti la possibilità di consultare online i periodici storici provenienti dai vari centri culturali del territorio. La piattaforma consentirà di compiere ricerche specifiche, sfogliare pagine storiche e facilitare lo studio di eventi passati, accessibile comodamente da casa.
una finestra sulla storia
L’Emeroteca digitale rappresenta, quindi, non solo un portale per la ricerca, ma anche una vera e propria finestra sulla storia del giornalismo e della cultura in Emilia-Romagna. Sarà possibile esplorare l’evoluzione del panorama informativo locale, abbracciando eventi e cambiamenti dalla preunità d’Italia fino all’accoglienza delle nuove correnti di pensiero dopo il Risorgimento.
Questa iniziativa si pone come un’ulteriore conferma dell’impegno della Regione per la promozione e la salvaguardia del patrimonio culturale, sottolineando l’importanza della cultura come pilastro fondamentale per l’identità e la memoria collettiva dei cittadini emiliano-romagnoli.