Un’iniziativa di grande impatto sociale ha preso il via oggi a Roveredo in Piano, nel Pordenonese, dove è partita “La camminata per la vita”. Promossa dal gruppo locale “Chei del moss” , questa marcia ha lo scopo di sensibilizzare la comunità su una problematica crescente: il femminicidio. Percorrendo diverse tappe nel friuli occidentale, l’evento prevede il ricordo delle donne che sono state vittime di violenza, ponendo l’accento sull’urgenza di affrontare e combattere questo drammatico fenomeno.
Il cammino della memoria: un percorso simbolico
Ripercorrere le tappe della tragedia
Il percorso della camminata comprende numerose località significative in cui sono avvenuti fatti di cronaca legati al femminicidio. Ogni tappa rappresenta un momento di riflessione e un tributo alle vite spezzate da atti di violenza. A Roveredo in Piano, in particolare, i partecipanti hanno avuto modo di ricordare Aurelia Laurenti, brutalmente assassinata nel 2020. L’atroce delitto, avvenuto per mano del suo compagno, ha scosso profondamente la comunità locale, rendendo questo primo punto di partenza ancora più carico di significato.
Tappa dopo tappa: il programma della marcia
Il viaggio proseguirà domani verso Spilimbergo, dove verrà commemorata Michela Baldo, vittima di un omicidio avvenuto nel 2016 ad opera dell’ex fidanzato. Questa tappa, come tutte le altre, avrà un significato emblematico, poiché servirà a sottolineare quanto sia necessario mantenere vivo il ricordo di chi non c’è più, per evitare che simili tragedie possano ripetersi. Il cammino toccherà successivamente Barcis e Aviano, luoghi dove la recente scoperta del corpo di Giulia Cecchettin ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere e sull’urgenza di implementare misure di protezione volte a salvaguardare le vittime.
Gazebo informativi e raccolta fondi a favore delle donne
Il supporto alla vita: una raccolta di fondi fondamentale
In ogni tappa della camminata, saranno allestiti gazebo informativi, dove i partecipanti potranno ricevere materiali educativi e informazioni sui servizi di supporto disponibili. Inoltre, verranno raccolti fondi a favore del centro antiviolenza Voce Donna, che svolge un ruolo cruciale nella battaglia contro la violenza di genere. Questo centro, con sede a Pordenone, è un punto di riferimento per molte donne, offrendo supporto psicologico, legale e pratico a chi si trova a vivere situazioni di abuso.
Attività di sensibilizzazione
La presenza dei gazebo non sarà solo un’opportunità per la raccolta di fondi, ma anche un momento educativo per sensibilizzare la comunità sull’importanza di riconoscere i segnali di allerta e di denunciare qualsiasi atto di violenza. Le volontarie e i volontari del centro saranno a disposizione per rispondere a domande e fornire supporto informativo, trasformando la camminata in un forte messaggio di solidarietà e impegno sociale.
Il significato della camminata: unione e resilienza
Un cammino collettivo verso il cambiamento
La camminata per la vita rappresenta non solo un atto di memoria, ma anche un segno tangibile di unità della comunità nel fronteggiare il problema della violenza di genere. Le tappe, che termineranno a Caneva il 18 agosto per commemorare Elenia Breda, uccisa dal marito nel 2000, serviranno a unire le voci di chi, giorno dopo giorno, combatte per garantire maggiore sicurezza e giustizia alle donne.
Un messaggio di speranza
L’evento è un’importante occasione per dare visibilità a queste tragiche storie, ma anche per proporre una visione di speranza e cambiamento. Ogni passo compiuto lungo il percorso è un passo verso un futuro in cui la violenza possa essere finalmente sradicata dalla società, facendo della comunità un luogo più sicuro e giusto per tutte le donne.