Per alcuni titolari di partita IVA può arrivare un mega sconto. C’è una grossa novità quest’anno che permette di pagare molto meno rispetto all’anno prima.
Chi ha una partita IVA lo sa bene: spesso e volentieri l’impressione è quella di trovarsi in una giungla o in un labirinto burocratico. Fortunatamente la vita delle partite IVA è alleggerita da alcune agevolazioni fiscali che consentono di pagare meno tasse a chi rimane sotto una determinata soglia di fatturato.
Avviando una nuova attività è possibile anche beneficiare di contributi agevolati INPS per i primi anni, in modo da ridurre il peso della previdenza sociale. Alcune categorie, come quelle dei giovani under 35 o le donne che aprono un’attività, possono avere accesso a finanziamenti agevolati a fondo perduto.
Con tanta attenzione, meglio se con l’aiuto di un buon commercialista, si possono ridurre molte spese. In alcuni casi si può pagare decisamente di meno, anche della metà. Un mega sconto frutto della novità entrata in vigore con il 1° gennaio 2025: una piccola rivoluzione fiscale destinata a rendere più facile la vita ai titolari di partita IVA.
Partita IVA, ecco a chi spetta il mega sconto
La partita IVA è croce e delizia: da una parte permette di gestire liberamente il proprio tempo, ma dall’altra impone di destreggiarsi in una giungla labirintica fatta di tasse, burocrazia, contributi previdenziali. È una libertà insomma con diverse limitazioni. Non tutte le attività poi sono uguali: c’è chi deve iscriversi a una cassa previdenziale privata e chi alla Gestione separa (ancora diversa la situazione di commercianti e artigiani).

C’è poi da scegliere tra regime ordinario e regime forfettario, due percorsi nettamente differenziati per costi e benefici. Come detto però con il 1° gennaio di quest’anno è entrata in vigore quella che non è esagerato definire una piccola rivoluzione fiscale per i titolari di partita IVA. In sostanza i rimborsi spesa non saranno più soggetti a tassazione.
Fino al 2024 infatti quando un professionista provvedeva ad anticipare le spese per conto di un cliente e poi le riaddebitava, quegli importi risultavano come reddito imponibile e dunque venivano tassati e soggetti a ritenuta d’acconto. Da quest’anno invece il fisco non toccherà più i rimborsi. Il tutto si tradurrà in un risparmio concreto per diversi lavoratori autonomi.
Attenzione però: la spesa non rimborsata dal cliente potrà essere dedotta solo l’anno successivo. Sarà dunque il caso di monitorare molto attentamente la gestione dei pagamenti senza esitare a contattare un buon commercialista per evitare di finire nei guai con il fisco.