Pasqua 2025: cattolici e ortodossi in una celebrazione comune e 1700 anni dopo Nicea

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Pasqua 2025: cattolici e ortodossi in una celebrazione comune e 1700 anni dopo Nicea - Fonte: Vaticannews | Gaeta.it

Nel 2025, cattolici e ortodossi festeggeranno la Pasqua nello stesso giorno, per la prima volta in molti anni, grazie alla coincidenza dei due calendari liturgici. Questo momento significativo sarà accompagnato dalla commemorazione dei 1700 anni dal Concilio Ecumenico di Nicea, dove venne formulato il Simbolo della fede e si discutette la data della Pasqua. Il Papa Francesco ha esortato le comunità cristiane a rendere queste celebrazioni comuni un aspetto normale della vita ecclesiale, in un incontro con il gruppo Pasqua Together 2025.

Un anno speciale per i cristiani

Il 2025 si preannuncia come un anno eccezionale per la cristianità. Per la prima volta in tempi recenti, la Pasqua sarà festeggiata simultaneamente da cattolici e ortodossi, che seguono rispettivamente il calendario gregoriano e quello giuliano. Questa coerenza nella celebrazione rappresenta non solo un momento di grande significato spirituale, ma anche un'opportunità per rafforzare i legami tra le diverse comunità cristiane. Inoltre, l'anno coincide con il Giubileo ordinario per i cattolici, che arricchirà ulteriormente l'importanza di questo periodo.

Il Papa Francesco ha sottolineato l'importanza di non trascurare questa “occasione significativa” durante un’udienza concessa al gruppo Pasqua Together 2025. Durante questo incontro, Egli ha condiviso un discorso preparato nel quale ha espresso il desiderio che la celebrazione della Pasqua comune tra le diverse confessioni cristiane diventi parte della normalità, piuttosto che un’eccezione isolata.

Una celebrazione storica

Il 2025 non segnerà solo la coincidenza della Pasqua, ma anche un'importante tappa nella storia cristiana: il 1700° anniversario del Concilio Ecumenico di Nicea. Questo concilio, svoltosi nel 325 d.C., è stato fondamentale nella definizione delle credenze e delle pratiche cristiane, incluso il Simbolo della fede, che continua a essere uno dei principali punti di riferimento dottrinali per molte chiese cristiane. La celebrazione di questo anniversario sarà un'opportunità per riflettere non solo sul passato, ma anche sul futuro della comunione tra le varie confessioni cristiane.

L'impegno per la comunione tra le chiese

Il gruppo Pasqua Together 2025 è stato creato con l’intento di riunire le varie comunità cristiane nella ricerca di una data comune per la celebrazione della Pasqua. L’obiettivo è quello di favorire un’unione più forte e significativa tra cattolici, ortodossi, e altre denominazioni cristiane. Papa Francesco ha incoraggiato il gruppo a continuare a lavorare per la comunione cristiana, esprimendo il desiderio che la Pasqua diventi un momento di unità piuttosto che di divisione.

Affrontare le divisioni storiche

Nonostante i progressi, rimangono delle divisioni storiche che hanno ostacolato l’unità tra le chiese. Il Papa ha evidenziato l’importanza di evitare atteggiamenti che possano alimentare ulteriori divisioni. L'appello è stato quello di perseverare nella ricerca di un accordo che consenta una celebrazione vera e propria di una Pasqua comune, piuttosto che una mera coincidenza di date.

Un richiamo alla dimensione spirituale

Nel suo discorso, il Papa ha voluto richiamare l'attenzione sulla realtà spirituale sottesa alla Pasqua. Ha sottolineato che la Pasqua rappresenta un evento divino che trascende l'organizzazione umana e i calendari, richiamando alla mente il sacrificio di Cristo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito”. Questa affermazione è un invito a tutti i cristiani a riflettere sul significato più profondo della Risurrezione e del messaggio di speranza e amore universale che essa porta.

Un cammino di discepolato

Francesco ha esortato i cristiani a “progettare insieme come discepoli di Gesù”, invitando a mettere Cristo al centro del dibattito e della pianificazione per il futuro. La Pasqua deve essere vista come un punto di partenza, un’occasione per rinnovare l'impegno collettivo di testimoniare la fede nel mondo. L'invito è quindi quello di tornare alla radice del messaggio cristiano, per promuovere una vera e propria comunione tra i diversi gruppi cristiani.

Ripartire dalle origini

Infine, Papa Francesco ha auspicato che la comunità cristiana riparta idealmente da Gerusalemme, il luogo dove ha avuto origine la diffusione del messaggio cristiano. Questo richiamo alle origini è un invito a tornare a pregare per la pace e l'unità, non solo tra le chiese, ma anche tra i popoli. La vista di una Pasqua celebrata insieme non deve essere vista come un traguardo, ma piuttosto come una tappa in un continuo cammino di unità, collaborazione e crescita spirituale tra tutte le confessioni cristiane.

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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