Pasqua 2025: oltre 5 milioni di italiani lavoreranno durante le festività nonostante l’aumento dei viaggi

Pasqua 2025: oltre 5 milioni di italiani lavoreranno durante le festività nonostante l’aumento dei viaggi

Durante il ponte pasquale, oltre 5 milioni di italiani lavorano nei settori turismo, sanità e commercio; la presenza festiva è in crescita, con differenze regionali e un livello intermedio rispetto all’Europa.
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Durante il ponte pasquale 2024, oltre 5 milioni di italiani lavoreranno, soprattutto in turismo, sanità e commercio, riflettendo un aumento del lavoro festivo legato a cambiamenti normativi e richieste di mercato, con differenze regionali e un posizionamento intermedio rispetto agli altri paesi europei. - Gaeta.it

Per il ponte pasquale di quest’anno, si prevede che oltre 11 milioni di italiani partiranno per brevi vacanze o brevi soggiorni di relax. Ma accanto a questa vasta mobilità turistica, una fetta consistente di lavoratori sarà impegnata nel proprio lavoro anche durante i giorni di festa. Secondo una recente analisi dell’Ufficio studi Cgia di Mestre, basata su dati Istat, circa 5,1 milioni di persone dovranno proseguire l’attività lavorativa, riflettendo una realtà che coinvolge una parte consistente della forza lavoro nazionale.

la distribuzione dei lavoratori attivi durante le festività in italia

Il numero di chi lavora nelle giornate festive comprende soprattutto coloro che operano in settori che non possono interrompere la produzione o il servizio nei giorni di festa. L’Ufficio studi Cgia segnala come il lavoro festivo riguardi mille e trecentomila lavoratori autonomi, mentre i restanti 3,8 milioni sono dipendenti. Questi dati emergono con chiarezza nelle categorie economiche che mantengono l’attività anche nei festivi, come il turismo, l’informazione, l’intrattenimento, l’agricoltura, il commercio, i trasporti, la sanità, l’industria con cicli produttivi continui e i servizi di sicurezza.

molte imprese garantiscono presenza continua

In pratica, molte imprese e realtà lavorative devono garantire presenza e servizi senza interruzioni, anche nei giorni normalmente dedicati al riposo. Il lavoro festivo è diventato una consuetudine sempre più frequente, soprattutto in alcuni ambiti specifici, non solo per le esigenze produttive, ma anche per rispondere a domanda di servizi o mercati che non si fermano.

come sono cambiati gli orari lavorativi durante i festivi negli ultimi anni

Negli ultimi dieci anni i dati evidenziano un aumento costante delle persone che lavorano nei giorni festivi. Un elemento che ha contribuito a questo cambiamento riguarda la liberalizzazione degli orari delle attività commerciali. Le aperture delle attività nei giorni di festa, soprattutto domeniche e festività, si sono moltiplicate rispetto a un passato in cui la chiusura era più rigida e frequente.

Nel 2023, oltre un quarto degli autonomi, pari al 25,8%, ha svolto attività lavorativa in questi giorni. Tra i lavoratori dipendenti, chi si è recato al lavoro durante la domenica o altre festività ha raggiunto il 20,4%. Questi numeri mostrano una crescita quasi costante negli ultimi anni, segnalando una trasformazione delle abitudini lavorative e delle regole di gestione del tempo.

festività sempre meno sacre

Le giornate festive, un tempo quasi sacre per il riposo, rientrano oggi sempre più spesso nella routine lavorativa, soprattutto nei settori più sensibili alla domanda continua o stagionale. “Il risultato è un sistema lavorativo che si è adattato alle esigenze di mercato e consumatori, in cui una parte significativa della popolazione si dedica al lavoro anche nei momenti tradizionalmente dedicati alla pausa.”

i settori con più lavoratori durante le festività pasquali

L’analisi dei microdati Istat mostra che alcuni settori trainano la presenza lavorativa nei giorni festivi. In testa alla classifica ci sono alberghi e ristoranti, con 785.000 dipendenti impiegati nelle festività. Questi ruoli sono fondamentali perché il turismo e l’accoglienza continuano anche durante il ponte pasquale, quando l’afflusso di visitatori cresce.

Subito dopo si ritrova il settore sanitario, con 774.500 dipendenti coinvolti, che garantiscono l’assistenza a ospedali, ambulatori e strutture di emergenza senza interruzioni. Poi c’è il commercio, con quasi 690.000 addetti, che assicura l’apertura di negozi e centri commerciali per soddisfare la domanda del pubblico.

settori prevalenti

Nel complesso questi tre settori sommano oltre 2,25 milioni di lavoratori festivi, più di metà del totale di 3,78 milioni di dipendenti che lavorano nei giorni di festa. In modo particolare, nel comparto alberghi e ristoranti, il 70,2% dei dipendenti è coinvolto nelle giornate festive e domenicali, mentre nel commercio la percentuale scende al 32%. Altri settori con presenza significativa sono la pubblica amministrazione e il trasporto .

la distribuzione geografica del lavoro festivo in italia

Le regioni italiane mostrano differenze importanti nella presenza di lavoratori impegnati durante i giorni festivi. La Lombardia guida la classifica con 593.600 dipendenti che si recano al lavoro anche nelle festività, seguita dal Lazio con 465.600, dal Veneto con 323.400 e dall’Emilia Romagna con 287.400.

Guardando le percentuali rispetto al totale dei dipendenti, la Sardegna e la Liguria vantano le quote più elevate di lavoratori attivi durante le feste, con valori al 26,9%. Seguono Abruzzo e Lazio con rispettivamente il 24,9% e il 24,4%. Questi dati svelano una particolare concentrazione di lavoro festivo soprattutto nelle regioni del Centro-Sud e nelle isole, oltre alle storiche aree industriali del Nord.

differenze regionali

La distribuzione riflette una diversa organizzazione del lavoro e una diversa vocazione economica regionale. In alcune zone il commercio e i servizi legati all’accoglienza rappresentano una quota importante dell’economia locale, influenzando il numero di dipendenti chiamati a lavorare anche durante i giorni di festa.

confronto con gli altri paesi europei sulla presenza lavorativa nei giorni festivi

Nel contesto europeo, l’Italia si colloca nella parte bassa della classifica per quanto riguarda la quota di lavoratori impegnati nei giorni festivi. Nel 2023, la media nell’Unione europea a 27 paesi era del 20,6%, poco superiore alla percentuale italiana del 20,4%.

Tra i paesi con maggior lavoro festivo ci sono l’Olanda, con il 38,6%, Malta al 35,8%, la Finlandia 35,4% e la Danimarca al 32,8%. Sul versante opposto troviamo Germania e Spagna, con il 14,6% e il 19,9%, rispettivamente, dove il lavoro festivo è meno diffuso rispetto all’Italia.

differenze europee

Questi dati sottolineano le differenze tra i diversi sistemi nazionali di organizzazione del lavoro, le normative e le abitudini culturali legate alla gestione del tempo e delle festività. “L’Italia si trova quindi in una posizione intermedia, con una presenza lavorativa durante le festività che, pur non essendo tra le più alte in Europa, rimane rilevante.”

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