Pasqua 2025: otto italiani su dieci scelgono il pranzo in famiglia con 82 euro di spesa media

Pasqua 2025: otto italiani su dieci scelgono il pranzo in famiglia con 82 euro di spesa media

Per Pasqua 2025, la maggioranza degli italiani sceglie il pranzo in famiglia a casa, con una spesa media in aumento e un forte impegno nella preparazione di piatti tradizionali e prodotti locali.
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Per Pasqua 2025, la maggioranza degli italiani preferisce pranzare in casa con familiari, investendo più tempo e denaro nella preparazione di piatti tradizionali come uova e agnello, sostenendo prodotti locali attraverso iniziative come i mercati di Campagna Amica. - Gaeta.it

Le abitudini degli italiani per il pranzo di Pasqua 2025 si concentrano soprattutto in casa, con la maggioranza che predilige ritrovarsi intorno a un tavolo familiare. Una spesa media superiore rispetto all’anno precedente, insieme a un impegno notevole nella preparazione dei piatti tradizionali, caratterizzano questa festività secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

il pranzo pasquale a casa la scelta preferita dalla gran parte degli italiani

L’indagine condotta da Coldiretti e Ixè fotografa un quadro preciso sulle scelte degli italiani per Pasqua 2025. Otto su dieci trascorreranno il pranzo nelle proprie abitazioni oppure in quelle di parenti o amici. Questo dato conferma un ritorno a momenti conviviali intimi, lontani da feste all’aperto o grandi eventi pubblici. La media degli ospiti a tavola si attesta intorno a sei persone, numero che lascia capire il valore dato alla condivisione tra familiari.

L’aspetto economico registrato dall’indagine testimonia una crescita della spesa media che raggiunge gli 82 euro a famiglia, segnando un aumento del 9% rispetto alla Pasqua dell’anno precedente. Questo incremento potrebbe riflettere sia un generale aumento dei prezzi alimentari, sia la volontà di investire di più nella qualità e nella quantità dei cibi preparati.

Un segmento più ridotto, l’11% degli intervistati, opterà invece per la ristorazione fuori casa, scegliendo ristoranti o agriturismi per celebrare la festività. Il 4% sceglierà un picnic all’aria aperta, una soluzione che resta però condizionata dalle condizioni meteorologiche poco favorevoli previste in molte zone d’Italia. Chi resta preferisce aspettare gli ultimi giorni per decidere il programma preciso della giornata.

quanto tempo si dedica alla preparazione del pranzo pasquale

Gli italiani passeranno in media quasi due ore in cucina per cucinare il pranzo pasquale del 2025. La maggioranza, il 54%, si impegnerà tra una e tre ore per portare in tavola le pietanze. C’è poi un 22% che limiterà la preparazione a un’ora o meno, privilegiando piatti più semplici o già pronti. Al contrario, una minoranza significativa impiegherà più tempo: il 7% cucinerà fino a cinque ore, mentre il 3%, proprio nei casi di pranzi più elaborati o tradizionali, preparerà i piatti anche per otto ore.

Le differenze tra le aree geografiche sono rilevanti. Al Sud la tradizione culinaria fa aumentare il tempo in cucina, con una media di 2,2 ore e con la percentuale di chi cucina per più di cinque ore che raddoppia rispetto al dato nazionale. Questo evidenzia un legame culturale più forte con i riti gastronomici pasquali. Nel Nord Ovest, invece, diminuisce l’impegno nella cucina casalinga, dove molte famiglie scelgono piatti già pronti o soluzioni d’asporto, forse per motivi legati a ritmi di vita diversi.

Chi rinuncia completamente alla preparazione spesso preferisce ordinare piatti da asporto o acquistare alimenti presso gastronomie e negozi specializzati, tenendo comunque in considerazione le tradizioni. Questa modalità può evidenziare una maggiore praticità legata allo stile di vita delle famiglie nelle zone più urbanizzate.

i protagonisti del menu pasquale tradizionale

La tradizione culinaria italiana si conferma protagonista nelle case durante la Pasqua di quest’anno. Sul tavolo non manca mai la presenza delle uova, simbolo antico di rinascita e festività. L’indagine stima un consumo complessivo di circa trecento milioni di uova, che arriveranno sulle tavole sotto diverse forme: sode, decorate, oppure inserite in ricette regionali classiche. La varietà di preparazioni conferma come le uova rappresentino il fulcro del menu pasquale in molte regioni.

Anche l’agnello gioca un ruolo centrale nella festività. È servito in quasi la metà delle case italiane e si predilige l’agnello prodotto in Italia. Questa scelta spesso si traduce nell’acquisto diretto dal produttore, nei mercati contadini di Campagna Amica o presso aziende agricole locali. Il legame con il territorio è quindi evidente, così come la volontà di sostenere i piccoli produttori locali in questa occasione.

L’attenzione agli ingredienti tipici e al recupero di ricette tradizionali è un fenomeno consolidato, che spinge molte famiglie a preparare piatti che evocano la storia culinaria delle proprie regioni, mantenendo vive tradizioni spesso trasmesse da generazioni. Questo si riflette anche nel tempo dedicato alla preparazione, più lungo di quanto si possa pensare, soprattutto in alcune aree del Paese.

iniziative nei mercati di campagna amica per sostenere la spesa pasquale

Per agevolare le scelte di acquisto durante il periodo pasquale, Coldiretti ha organizzato iniziative nei mercati di Campagna Amica presenti in molte città italiane, appuntamenti programmati per il 19 aprile 2025. Questi mercati rappresentano un punto di riferimento per chi vuole comprare prodotti agricoli direttamente da chi li produce, assicurandosi freschezza e tracciabilità, oltre a sostenere l’economia locale.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di valorizzazione dei prodotti italiani e della tradizione agroalimentare, soprattutto in un momento dell’anno molto sentito come la Pasqua. Chi sceglie di acquistare nei mercati Campagna Amica può trovare formaggi, carni, verdure e uova certificati, spesso legati a produzioni tradizionali e di piccola scala.

Oltre al risvolto economico e di qualità alimentare, questi eventi rappresentano anche un’occasione per incontrare direttamente i produttori, scambiare informazioni, e comprendere meglio come nasce ciò che arriva sulla tavola nelle feste. Questo tipo di rapporto favoreggia una maggiore consapevolezza nelle scelte dei consumatori ed è un fattore che sempre più italiani tengono in considerazione durante festività come quella di Pasqua.

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