La settimana di Pasqua in Italia si trasforma spesso in un giro intenso tra pranzi abbondanti e dolci tipici. Tra colombe, uova di cioccolato e agnello, molte persone rischiano di vedere aumentare il peso corporeo di qualche chilo in pochi giorni. Eppure le festività si possono vivere senza rinunciare completamente al cibo delle tradizioni e limitando i danni alla bilancia. Il presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, Giorgio Calabrese, ha indicato alcune regole per godersi i pasti senza esagerare.
la tradizione gastronomica pasquale e i rischi per il peso
Ogni anno le feste di Pasqua rappresentano un momento in cui i pasti si allungano e la scelta dei cibi diventa più ricca del normale. Si parte dal venerdì santo, spesso dedicato a piatti più leggeri dai cristiani, ma dal sabato inizia una vera maratona culinaria. Colombe, pastiere, uova di cioccolato, lasagne e agnello sono da sempre protagonisti delle tavole italiane in questo periodo. Questi alimenti, carichi di zuccheri, grassi e calorie, possono far aumentare il peso corporeo di circa due chili in soli tre giorni.
successive festività e il rischio abbuffate prolungate
La situazione peggiora se si includono le successive festività del 25 aprile e del 1 maggio, periodo in cui si prolunga la serie di abbuffate o scampagnate all’aperto con amici o famiglia, che solitamente implicano pasti ancora più ricchi. Così si arriva facilmente a un surplus di 5 o 6 chili in meno di una settimana. Questo fenomeno è confermato da esperti di nutrizione, che ricordano come il consumo eccessivo di dolci e piatti elaborati incida visceralmente sul bilancio calorico.
come orientare la scelta durante la colazione e il pranzo di Pasqua
Per affrontare i pasti pasquali evitando di accumulare troppo peso, il primo suggerimento riguarda la colazione: optare tra una proposta dolce o salata e non mischiare entrambe. Chi sceglie la colazione salata, per esempio con salame o una torta rustica, dovrebbe prediligere un pranzo più leggero come un secondo di pesce con verdure, escludendo quindi carne o piatti troppo elaborati. Al contrario, chi preferisce iniziare la giornata con un dolce accompagnato da caffè o cappuccino deve porre attenzione alle quantità .
La pastiera o la colomba non dovrebbero superare gli 80 grammi per porzione. Importante non consumare entrambi insieme, così da limitare l’assunzione di zuccheri e grassi. L’uovo di cioccolato costituisce un’altra insidia calorica: non andrebbe superata la soglia di 100 grammi nell’arco della giornata, dato che apporta circa 600 calorie. Così si riesce a gustare i classici dolci pasquali senza sovraccaricare l’organismo.
regole a tavola: porzioni ridotte e scelta dei condimenti giusti
Il pranzo di Pasqua richiede anche attenzione alle porzioni e ai condimenti. Le verdure grigliate rappresentano un ottimo antipasto o contorno, meglio se condite con olio extravergine d’oliva in quantità limitata o con succo di limone, che aiuta a ridurre il bisogno di sale, da evitare o sostituire con sale dietetico se indispensabile. La porzione dei primi piatti va dimezzata rispetto al solito, e lo stesso vale per i secondi.
La verdura deve restare protagonista anche durante il pranzo. È possibile bere un bicchiere di vino senza eccessi, mentre il dolce è preferibile consumarlo nel pomeriggio, lontano dal pasto principale. A cena, anziché mangiare gli avanzi, si consiglia di scegliere un secondo leggero accompagnato da verdure e frutta. Un’integrazione di 40-50 grammi di cioccolato fondente può completare la giornata senza appesantire troppo.
consigli per il pranzo e le attività del lunedì di pasquetta
Anche il giorno di pasquetta richiede un atteggiamento controllato, sia che si trascorra la giornata a casa, al ristorante o durante una scampagnata fuori porta. La regola base rimane l’abbondanza di verdure e la moderazione nelle quantità delle portate, privilegiando le mezze porzioni. Ogni pasto va organizzato per limitare l’eccesso calorico, mantenendo un equilibrio tra gusto e leggerezza.
Il cioccolato, spesso presente in quantità elevate durante le feste, dovrebbe essere razionato a massimo 100 grammi nell’arco dell’intera giornata. Questi accorgimenti aiutano a contenere l’ingresso di calorie, zuccheri e grassi, elementi che stimolano la produzione di insulina e dunque favoriscono l’accumulo di grasso corporeo. Così si riesce a godere della giornata senza affaticare troppo l’organismo.
il ruolo della misura nella dieta pasquale
Misurare le quantità e selezionare con cura quello che finisce nel piatto è il principio su cui si basa la gestione alimentare in questo periodo dell’anno. La ricerca del gusto non deve necessariamente andare di pari passo con l’abbandono del controllo. Porzioni ridotte, abbinamenti equilibrati e condimenti semplici rappresentano una strada percorribile da tutti.
Limitare l’apporto calorico senza rinunciare completamente ai piatti tradizionali consente di affrontare le prossime settimane senza troppi chili in più. Colazioni diverse e distinte da pranzo, evitare di mescolare dolce e salato, e scegliere secondi più leggeri sono strategie concrete consigliate da chi studia la salute alimentare. A pochi giorni dalla prova costume, molte persone fanno i conti con l’alimentazione delle feste. Non mancano gli esempi pratici per viverle con gusto senza esagerare.